Avrebbero raggiunto una base segreta, pronta per un'evenienza di quel tipo; lo scattare dell'allarme generale aveva allertato tutte le basi del paese e forse erano addirittura già tutti in viaggio verso quella comune destinazione. Un esodo di massa.

Disseminati com'erano, in quel momento era impossibile sapere con certezza chi ce l'aveva fatta, quanti mancavano all'appello e quanto gravi fossero le perdite. Dovevano aspettare di giungere alla nuova base.

All'orizzonte, il sole stava colorando di arancione tutto il cielo cosparso di nuvole.

All'interno della base, i Persuasori avevano preso il pieno controllo di tutto.

Jack era rimasto immobile nello stesso punto dove aveva salvato Jane, i suoi occhi erano completamente appannati e lui sembrava più un manichino o un automa che un essere umano.

Dalla porta in fondo al corridoio comparvero A.J., sua sorella Sarah e la dottoressa Waynes. La donna bionda che popolava i sogni di John, o meglio i suoi incubi. Dalla decisione con cui muovevano i loro passi lungo il corridoio, era chiaro che avevano parecchia fretta. Uno dei loro sottoposti, un Mutante incompleto, li stava chiamando in direzione della sala mortuaria: il corpo senza vita di Katie era disteso sul tavolo delle autopsie, ancora caldo.

Dionne Waynes dimostrava una cinquantina d'anni al massimo, forse meno. Era alta e ben proporzionata, aveva i capelli corti, un taglio sbarazzino che la ringiovaniva ancora di più. Il biondo, dorato ma non eccessivamente acceso, non faceva risaltare il colorito della sua pelle. Una pelle chiara e sottile, con leggere rughe d'espressione. La sua unica preoccupazione, al momento, era di salvare il figlio di A.J. ancora vivo nell'utero di Katie. Lo sentiva. Dietro di loro, come automi, due dei loro schiavi umani. Un uomo e una donna, entrambi giovani.

La dottoressa Waynes diede disposizioni affinché la donna umana fosse preparata per ricevere il feto. L'avrebbero trapiantato in una nuova madre e conservato il sangue di Katie per nutrirlo, inizialmente. Speravano che ci fosse un adattamento immediato, in fondo loro erano organismi abituati a ogni sorta di cambiamento. Loro erano il cambiamento.

Tutti lavorarono senza bisogno di istruzioni. Era una procedura già sperimentata più volte, anche se non sempre con il risultato sperato. Questa volta però, il bambino era davvero importante. Molto importante.

La Waynes aveva seguito tutte le fasi dello sviluppo partito dal padre di Aidan, un uomo eccezionalmente dotato e raro da sostituire. L'uomo, nelle loro mani fin dall'inizio, era ancora vivo e vegeto. Non infetto e non schiavo, semplicemente prigioniero. Era uno dei primi arrivati, all'epoca delle prime sperimentazioni, quello che aveva reagito meglio ai test e alle sciocche cure del dottor Sheldon, che si riproponeva di fermare quell'organismo fantastico. Ora, su quel tavolo, salvavano la vita di un ibrido quasi perfetto. Katie non era mai stata la madre ideale. Non aveva avuto abbastanza mutamenti da risultare "Reagente", quel termine stupido con cui i medici avevano definito inizialmente i soggetti che riuscivano a evitare l'influenza mentale. Non avevano capito subito che distinguerli dagli umani non era immunità. Certo, i soggetti definiti Reagenti scappavano alla vista dei Persuasori, evitavano il più delle volte di farsi contagiare. Ma non erano immuni, solo mutazioni differenti. Peccato non aver messo le mani su quelli di loro venuti meglio, a parte John. Dionne lo ricordava ai tempi della sperimentazione. Un povero fallito che campava facendo la cavia per qualsiasi casa farmaceutica. Senza capire o sapere in che cosa tutto ciò avrebbe cambiato la sua vita.

John aveva creato qualche buon esemplare, lo ammetteva: Mahrine era stata molto utile e David era diventato strano solo negli ultimi mesi. Poi li aveva traditi, per Micaela Warren. Tutti i tentativi di capire perché quella donna fosse diversa dagli altri erano falliti. Nessuno era riuscito a fermarla, ucciderla o portare campioni. Non le risultava che ci fosse una bambina tra le vittime dell'esperimento, non era possibile, e non c'era traccia di trapianti o trasfusioni del sangue di una delle cavie a una Micaela Warren. C'erano pochissimi dati su di lei, quasi nessuno utile alle loro ricerche. Tutte le cavie ancora vive erano in loro possesso, nessun Warren tra loro. Un bel mistero.

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