Dopo

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Il giorno seguì la notte. Alla base i medici e i soldati accolsero i cacciatori e la loro preda. Troy parlò a lungo e in segreto con Haydensen. Jane si trasferì nel suo appartamentino, troppo stanca per occuparsi di altro oltre al sonno.

Quando si svegliò, iniziò il suo training fisico e teorico sui Persuasori. Troy le spiegò che non sarebbe uscita dalla base fino a quando non fosse pronta per lavorare in squadra e senza pericolo per sé e per i suoi compagni. Cosa che non sembrava fare ora.

Jane non ne fu entusiasta, ma accettò di buon grado tutto quello che le venne detto. Si buttò a capofitto nel suo addestramento e non si preoccupò dei sogni ricorrenti che nelle ultime notti la tormentavano, in cui il capobranco le appariva per invitarla a un ballo. David la chiamava, questo era certo.

I medici scoprirono che Jane non era una Reagente come tutti gli altri. Era come se il virus iniettato con il bacio le avesse fatto da vaccino. Lei era infetta, in un certo senso, ma contemporaneamente immune, come una sorta di portatrice sana. Era una di loro, come gli zombie resistenti, ma non lo era affatto. Il paziente Zero di un nuovo stadio evolutivo dell'infezione.

Con questo, sia i medici che il comandante della base, il Generale Sili, decisero di non farla uscire la notte successiva e di non farle avere contatti con la nuova prigioniera. Anche se Jane era l'unica che riusciva a comunicare con loro, non volevano correre rischi.

Jane s'era abituata troppo in fretta alla nuova condizione, non aveva subìto uno choc particolarmente forte e non aveva posto molte delle domande che gli altri invece avevano fatto.

Seppur non contento di farlo, Troy lasciò il servizio all'ora giusta per andare a dormire, aveva un turno di riposo e doveva sfruttarlo. Da qualche tempo a quella parte era sempre più complicato avere momenti di quiete, le squadre erano poche rispetto a tutti gli episodi di infestazione. Alcuni Reagenti erano stati assaliti e l'ultima a soccombere era stata Jane, l'altra Jane. Per quanto la loro collaborazione fosse stata breve, al comando pensavano che Troy dovesse rilassarsi un po', pensare al suo lutto e a mantenersi vivo per il futuro.

Dal canto suo, Troy avrebbe voluto restare a sovrintendere l'addestramento di Jane, a controllare il suo comportamento anche e soprattutto riguardo ai suoi sogni e alla prigioniera. Gli faceva schifo chiamarla "prigioniera", ma il fatto che per la prima volta sapessero di aver catturato una femmina era straordinario ed era dovuto proprio alla nuova Jane.

Si portò dietro il fascicolo che riguardava Micaela Warren, il poco che avevano trovato su di lei mentre mettevano in scena la sua morte. Lavorava per un'azienda collegata alla Corporate, era la segretaria di uno dei dirigenti. Aveva una laurea in lingue, nessun dato sulla famiglia, viveva sola in un appartamento in affitto.

Troy si addormentò sul divano mentre leggeva le poche notizie su di lei. 

Area 3-13Where stories live. Discover now