Capitolo 5

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Il mattino dopo, mi sveglio presto e mi preparo per uscire mentre i miei stanno dormendo

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Il mattino dopo, mi sveglio presto e mi preparo per uscire mentre i miei stanno dormendo. Mia madre si alza poco prima che esca di casa e la saluto al volo.

«Tesoro, dove vai?» mi chiede.

«Mi vedo con le ragazze del corso di fotografia» mento, ma solo parzialmente. C'è di mezzo il corso, ma non le mie colleghe. Per quanto una di loro mi abbia chiesto di presentarle Pippo Longo, dopo aver visto la foto in cui ero con lui e Daniele Palanca...

Scendo in ascensore e mi ritrovo al fresco del mattino. Ora che sono da sola, scrivo un messaggio a Niko per dirgli che oggi sono impegnata con "alcune cose di preparazione al corso e per una mostra" con cui il nostro insegnante tiene occupate me e le altre. Non è neanche una vera e propria bugia, dopo devo davvero aiutarlo insieme ad Alessia – la ragazza interessata a Filippo.

Cammino fino alla fermata dell'autobus più vicina. Abitiamo in una zona un po' lontana dal cuore pulsante di Villafiore, ma basta un qualsiasi bus che mi porti in zona centro – e per fortuna ne passa uno presto – e poi da lì posso andare a piedi. È ancora presto e mi piace passeggiare.

Ancora non ho deciso cosa dirgli, non so nemmeno con quale faccia mi presenterò al corso quando riprenderemo le lezioni... Anche se per fortuna non sono tutte con lui.

Scendo dalle porte centrali, a una fermata poco distante dall'università, ma manca ancora un po' all'orario di inizio delle lezioni e quindi non c'è una gran ressa per strada, né sui mezzi pubblici.

Neanche al solito bar in cui lui fa sempre colazione. Lo aspetto fuori, dopo aver dato un'occhiata all'interno e averlo scorto insieme ad un altro paio di avventori. Si accorge di me, ma mi lascia da sola ancora per qualche minuto, che fa salire la mia impazienza. È stato lui a dirmi di vederci e mi fa aspettare?

Niko non l'avrebbe mai fatto.

Prendo il telefono dalla borsa, in cui dentro ho messo, con cura e coperta in modo che non prenda botte da fuori, la mia preziosa macchina fotografica. Dopo il corso potrei andare da lui e scattare la fotografia di cui abbiamo parlato ieri...

Mi ha risposto, scrivendomi che ha un doppio allenamento e che quindi non c'è per pranzo, ma che possiamo vederci nel tardo pomeriggio se voglio accompagnarlo a fare dei giri. Gli rispondo di sì, mi farebbe piacere.

È una cosa da coppie normali e vorrei che lo diventassimo, per quanto nulla in tutto ciò che c'è stato tra di noi lo sia.

«Sasha, buongiorno.» La sua voce mi fa trasalire, e mi riscuote dal pensiero di me e Niko che usciamo come due fidanzati qualsiasi. Devo prima sbrogliare questa faccenda.

«Elio» lo saluto. Non so ancora se sarà un buongiorno, dipenderà dalla sua reazione alla notizia che voglio troncare la nostra relazione clandestina.

Per un giocatore di basket, poi, lui che gli sport li detesta tutti. Ho evitato di dire che mio padre è stato una specie di divinità per Villafiore e per la Vulnus, perché il primo giorno, quando una delle mie compagne del corso ha detto a voce un po' troppo alta "basket", lui l'ha sentita e ha storto visibilmente il naso.

Amici o amanti?Where stories live. Discover now