Capitolo 2

378 37 353
                                    

Appena le porte dell'ascensore si chiudono alle mie spalle, mi incollo alle labbra di Sasha

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Appena le porte dell'ascensore si chiudono alle mie spalle, mi incollo alle labbra di Sasha. Non può neanche immaginare quanto sia stato difficile trattenermi dal baciarle, dal sentire la loro morbidezza e dall'infilarle la lingua in bocca per tutta la serata.

La desidero, la voglio davvero e con tutto me stesso.

Con una mano le accarezzo il collo, con l'altra le afferro il culo, portandola a strusciare su di me. Glielo faccio sentire bene, deve capire che la voglio così tanto che me la farei adesso prima di rifarlo in camera, e poi ancora e ancora, perché sono appena le dieci di sera e prima che ritornino i suoi c'è tantissimo tempo. E io ho tantissima voglia di lei.

Le do un bacio sulla guancia, poi scendo verso il collo, scostandole i capelli biondi e inizio a lasciarle un succhiotto quando lei mi ferma.

«Fa troppo caldo per coprirlo con una sciarpa» mi spiega. In mano tiene la scarpa con il tacco rotto, e ha il piede leggermente sollevato da terra.

Ne approfitto per afferrarle la coscia e alzarla all'altezza dei miei fianchi, e la spingo contro la parete accanto allo specchio. Lei si lascia andare a un sospiro e chiude gli occhi. Cazzo, Sasha, se mi fai impazzire.

Mi sto per fiondare a baciarle la scollatura, ma l'ascensore si ferma e noi siamo costretti a uscirne, ancora in silenzio. Abbiamo smesso di parlare da quando siamo scesi dalla macchina, praticamente, ma nessuno dei due vuole riempirlo con parole vuote.

Apre la porta di casa e mi precede all'interno. Me la richiudo dietro e lei sorride. Ha un sorriso che è la fine del mondo.

Si china davanti a me per togliersi anche l'altra scarpa e così posso guardarle benissimo le tette, quasi fino ai capezzoli. Sono così grandi che a stento mi stanno dentro una mano. Non l'avevo mai viste sotto questo punto di vista, non avevo mai pensato che mi avrebbero attratto così tanto.

Sasha si tira su, abbandonando i sandali accanto alla porta di ingresso. Si avvicina a me e si avvinghia al mio collo con entrambe le mani dietro la nuca. Il mio viso è a pochi centimetri dal suo. «Mi porti in braccio, allora?»

Il suo tono si è fatto sensuale, inspira profondamente per sbattermele contro il petto. Non le rispondo, ma le afferro il culo e lei mi porta le gambe intorno ai fianchi. E il suo vestito si alza tantissimo, è praticamente in mutande. E io glielo sto puntando contro.

Entriamo nella sua cameretta e la poso sul letto. La gonna è sparsa sul lenzuolo, sembra una di quelle ballerine dei quadri. Ma lei, a differenza delle ballerine, è tutt'altro che piatta.

«Vuoi rimanere lì a fissarmi?» ride. «O chiudi la porta?»

La chiudo – e Sasha precisa di chiuderla a chiave – poi vado a sedermi sul letto accanto a lei e senza pensarci un secondo di più le sollevo tutto il vestito e glielo sfilo dall'alto, buttandolo per terra.

Rimane in intimo, e io la fisso con la bava alla bocca. Come cazzo ho fatto a non accorgermi per tutti questi anni di quanto mi piacesse?

Si siede sopra di me e inizia a baciarmi, mentre con la mano va alla cintura dei pantaloni e me la sfila, spogliandomi lentamente, mentre io le tocco tutto quello che posso. Mi sto eccitando e già mi sento accaldato, ma lei non è da meno: la sua pelle è bollente sotto le mie dita.

Amici o amanti?Where stories live. Discover now