capitolo 20

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sempre più nitida si fece l'imponente figura del castello che con le sue slanciate torri in pietra dai tetti rettangolari, faceva capolino dietro le cupe e minacciose nubi che coprivano il cielo. Cupe, come lo stato d'animo di quel ragazzo dai capelli a cespuglio e occhi color smeraldo che dal finestrino della carrozza, guardava la regale costruzione in lontananza con sguardo scialbo e disinteressato. La carrozza stava trasportando izuku verso quella che da lì a poco sarebbe stata la sua nuova vita, una vita fatta di catene e sogni infranti. Il principe neito, sovrano del regno dei tre mari, lo aveva scelto come compagno e il piccolo omega non poteva fare altro che accettare in silenzio il suo destino.

i cancelli vennero aperti e, con un alt del cocchiere, i cavalli si fermarono nel cortile d'ingresso, sbuffando e scalpitando esausti per il viaggio. Sinceramente, izuku aveva sperato che per qualche motivo la carrozza non fosse mai arrivata a destinazione, che avesse sbagliato strada o si fosse persa, concedendogli una possibile via di fuga. Ed invece, si trovava proprio al suo interno, come un topo in trappola. Prese un profondo respiro, inalando "la libertà" per un ultima volta prima di chiudersi definitivamente in gabbia e, con le gambe oscillanti come un budino, scese dalla carrozza. A passi lenti e poco decisi, si avvicinò al portone d'ingresso, dove ad aspettarlo, c'era un ragazzo poco più grande di lui dai capelli color del miele e occhi color del ghiaccio. Il principe neito, vedendolo avvicinarsi, gli rivolse un sorriso, ma per quanto sembrasse trasmettere calore e accoglienza, il suo odore, amaro e pungente, dava l'effetto opposto.


"questa è la tua camera"

disse l'alpha, dopo aver accompagnato izuku in quella che sarebbe stata la sua stanza, almeno fino a quando non si fosse sposato. Dato che la tradizione voleva che l'alpha di sangue reale e l'omega avessero il primo rapporto solo la notte prima delle nozze, l'omega doveva avere una camera tutta sua per evitare spiacevoli inconvenienti, soprattutto durante i periodi di calore.

neito: ti piace? 

l'omega ne ammirò la grandezza e la lussuosità, ma l'espressione sul suo volto rimase impassibile, come lo era stata durante tutto il viaggio, e non rispose alla domanda del principe. Fece dei passi lenti verso il grande letto a baldacchino e, facendo scorrere le dita sulla testiera, si sedette sul morbido materasso.

non gli importava quanto fosse bella e grande la stanza o quante comodità avesse. Voleva tornare a casa da sua madre.

l'alpha, non avendo ricevuto alcuna risposta, decise di sedersi accanto all'omega, portando quest'ultimo ad abbassare lo sguardo pur di non incrociare il suo. 

neito: non devi avere paura di me. Sono il tuo alpha, sono qui per prendermi cura di te

in quel momento, izuku sentì delle dita spostargli una ciocca di capelli dal viso, cosa che lo fece irrigidire. 

neito: non nascondere il tuo viso. Voglio vederti, izuku

quella stessa ciocca che aveva spostato, la portò dietro l'orecchio e subito dopo, posò l'indice e il pollice sul suo mento, costringendolo a guardarlo negli occhi.

neito: sei bellissimo. Sono stato proprio fortunato a trovarti, sai? non è molto comune trovare un maschio di omega. Sei raro e prezioso, sono sicuro che mi darai degli eredi meravigliosi

izuku non si sorprese affatto da quelle parole, anche se lo ferirono ugualmente. Era ovvio che all'alpha importasse solo degli eredi. Lui era solo un contenitore.

neito: purtroppo, però, sei ancora piccolo, perciò, sta tranquillo, non ti toccherò fino a quando non sarà arrivato il momento giusto

trovò buffo come pensasse che quelle parole potessero rassicurarlo in qualche modo. Non sapeva se fosse il suo odore o quei occhi che sembravano penetrargli l'anima, ma sentiva di non potersi fidare di lui.

From another world - BakudekuWhere stories live. Discover now