capitolo 13

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tra la caoticità della città moderna e il duro lavoro da eroe, i giorni passarono velocemente. Erano trascorse ormai tre settimane da quando deku si trovava in quel mondo e neito non si era più fatto vedere da quel giorno alla parata. Ciò lo sollevava, ma la paura non aveva alcuna intenzione di lasciare il suo corpo, sapendo che l'alpha, molto probabilmente, continuava a seguirlo di nascosto. L'omega, però, sapeva anche di avere bakugou accanto a se e non poteva che esserne estremamente grato. Era felice che il biondo gli credesse, non poteva negare di aver pensato per un attimo, che lo avrebbe considerato un pazzo e lo avrebbe cacciato di casa, e invece, nonostante il carattere irascibile, il suo buon cuore lo aveva ancora una volta sovrastato, diramando un piacevole calore nel petto di deku.

l'intenso profumo dell'infuso di the verde che usciva dalla tazza stretta tra le mani, inebriava le narici dell'omega che, perso nei suoi pensieri, guardava distrattamente la città dalle grandi vetrate del soggiorno. Era da un po che aveva preso quell'abitudine. Gli piaceva guardare la vita di tutti i giorni andare avanti là fuori mentre era altrove con la mente, come quando era solito sedersi sul cornicione della finestra al castello a lasciarsi andare con la fantasia, ed anche quella mattina, dopo una bella colazione, era lì, in piedi di fronte le vetrate, con la tazza di the in mano.

baku: a cosa pensi?

gli chiese il biondo, curioso di sapere in cosa ci trovasse di tanto interessante nelle auto che scorrevano lungo le strade.

deku: mh? oh....sto pensando a mia madre. Mi manca. Non riesco a togliermi dalla testa l'espressione del suo viso quando sono scappato. Non l'ho sentito, ma sono sicuro che in quel momento il suo cuore si è spezzato. Ha sempre fatto il possibile per non farmi mai mancare niente e, quando mi sono fidanzato con neito, mi è sempre stata accanto. Sapeva che non ero felice con lui e, nonostante non potesse fare nulla a riguardo, ha sempre cercato comunque di rassicurarmi e di dirmi che sarebbe andato tutto bene. Io sapevo che tentava in qualche modo di aiutarmi, eppure io....io l'ho abbandonata. Non passa giorno in cui non mi senta male per questo. Lei mi diceva di sposare neito per proteggermi, perchè sapeva che altrimenti avrei rischiato grosso, ed io invece le ho detto addio....

baku: vuoi dire che....ti penti di essere scappato?

deku: no....no....ma....averla abbandonata....non avrei mai dovuto farlo....sono un figlio orribile...

baku: no, non lo sei. Non devi sentirti in colpa per averla lasciata, hai solo fatto ciò che era meglio per te. Per quanto possiamo volere bene ai nostri genitori, arriva per tutti, prima o poi, il momento di lasciarli e spiccare il volo, anche se può essere doloroso. E inoltre, tu non avevi scelta. Eri costretto a sposare un uomo che non ami. Volevi la libertà, no? volevi vivere la tua vita, no? allora non devi sentirti una persona cattiva, per questo.....io sono sicuro che tua madre sia fiera di te e sia felice per te

un luccichio illuminò gli occhi smeraldini dell'omega, ed un piccolo sorriso spuntò sulle sue labbra, ma, subito dopo, la sua espressione tornò cupa.

deku: lei però non sa dove mi trovo, ne che sono al sicuro.....sarà così preoccupata. Come vorrei poterla abbracciare in questo momento...

un peso si manifestò sul petto di bakugou. Quei occhi verdi ricolmi di tristezza lo facevano sentire così impotente. Impotente nel non poter fare di più per lui, nel non poter esaudire quel suo puro e innocuo desiderio, e rabbia, tanta rabbia verso quell'alpha dagli occhi glaciali che aveva portato l'omega a lasciare la madre. Cosa stava per fare? stava per prendergli la mano? le sue dita erano a pochissimi centimetri da quelle dell'omega e, se le avesse avvicinate ancora un po, le avrebbe toccate. Quel contatto, però, non avvenne e, con le gote leggermente arrossate, il biondo ritirò velocemente la mano.

From another world - BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora