capitolo 2

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"chissà com'è volare..."

si chiedeva l'omega, seduto con le ginocchia al petto sul cornicione della finestra a guardare il cielo. Lo faceva spesso. Gli piaceva stare lì. Quell'immenso spazio azzurro riusciva a dare libero sfogo alla sua immaginazione. Nessuno nella sua mente gli impediva di uscire da quel maledetto castello quando voleva, nessuno gli impediva di andare oltre i giardini reali, oltre le scogliere. Nessuno gli impediva di farsi spuntare un paio di ali e, come l'uccello che era appena passato, di spiccare il volo. 

"se solo le avessi un paio di ali...."

pensò sconsolato, poggiando il mento sulle ginocchia. Ad un certo punto, quello stesso uccellino che aveva visto passare, tornò indietro e si posò sul cornicione, accanto a lui. Izuku sorrise lievemente al piccolo animale e, lentamente, avvicinò un dito ad esso. Quest'ultimo, però, si spaventò e, sbattendo le ali velocemente, se ne andò, sparendo nel cielo. Come voleva essere come lui. Come voleva fare la stessa cosa ogni volta che neito gli si avvicinava. Ma esattamente, cos'è che gli impediva di farlo? cos'è che gli impediva di scappare? perchè non riusciva a reagire? tutte le volte che gli sembrava di aver trovato il coraggio necessario a fuggire, improvvisamente si bloccava. Pensava a sua madre e al non volerla abbandonare, mentre gli si presentava davanti il volto di neito e la paura si impossessava di lui, finendo, così, ogni volta di autoconvincersi, di rassicurarsi che le cose sarebbero andate meglio prima o poi.

"avrai dei bellissimi figli, vedrai....la tua vita migliorerà"

infondo, un piccolo omega come lui cos'altro poteva fare? davvero credeva di sopravvivere la fuori in un mondo che gli era sconosciuto? di vivere fantastiche avventure come i protagonisti dei suoi libri preferiti? impossibile. Avrebbe fatto il bravo omega sforna figli come tutti gli altri e si sarebbe fatto sottomettere dal suo alpha tutte le volte che quest'ultimo lo avrebbe voluto. Già, quasi quasi gli veniva da ridere per come si sforzava di credere che le cose sarebbero andate meglio. Ma quel coraggio che ancora non sapeva di avere ma che risiedeva dentro di lui da sempre, non avrebbe aspettato ancora a lungo ad uscire fuori. Aveva già aspettato abbastanza. 

"ancora a leggere quelli stupidi libri, izuku?"

l'incredibile viaggio di un coraggioso cavaliere con l'intento di tornare a casa dalla sua famiglia, tra insidie e pericolosi ostacoli, venne interrotto dall'alpha dai capelli biondo platino che si presentò di fronte all'omega.

deku: è....è b-bello. P-parla di un cavaliere che cerca di tornare dalla sua famiglia

monoma: izuku izuku izuku.....

senza preavviso, l'alpha prese il libro dalle mani dell'omega e glielo rimise con violenza sullo scaffale. Prima che izuku potesse fare un passo per riprenderselo, neito gli impedì di muoversi, cingendogli le braccia attorno alla vita.

monoma: invece di perdere tempo a leggere sciocchezze....dovresti iniziare a pensare un po di più a noi due

le sue labbra presero a lasciare dei piccoli baci lungo l'orecchio destro dell'omega. Per quanto fossero delicati, un senso di disgusto si insidiò in izuku, ma non riuscì a muovere un muscolo.

monoma: sai, mi dispiace per l'altra volta. Ho esagerato, lo ammetto. Lo sai che ti amo, vero?

"bugiardo"

pensò izuku, ancora più disgustato di prima. Ma non disse niente e, voltandosi verso di lui, si limitò a rivolgergli il sorriso più falso che avesse mai fatto.

monoma: per darti prova del mio immenso amore per te, voglio darti questo

uno splendido anello argentato si presentò agli occhi smeraldini dell'omega. Quel sorriso falso si trasformò immediatamente in un espressione scioccata.

deku: m-ma....q-questo...

monoma: ho deciso di anticipare le nozze. Ci sposeremo tra due giorni, non sei contento?

deku: m-ma....m-ma n-non ho ancora diciotto anni!

monoma: prima ci sposiamo e meglio è. La primavera è il periodo in cui rilasci più feromoni, di conseguenza sei più fertile. Non sarebbe fantastico se rimanessi gravido fin da subito?

senza neanche dargli il tempo di rispondere, che gli mise l'anello al dito, per poi premere le labbra contro le sue, in un bacio a dir poco soffocante. Quando neito se ne andò, dei respiri sempre più affannosi iniziarono ad uscire dalla bocca di izuku, mentre delle piccole lacrime iniziarono a calare lungo le guance. Urlò. Urlò e, preso dalla rabbia, iniziò a strappare le pagine dei libri che più amava, per poi buttarli violentemente a terra. Disperato, corse verso le stalle e cinse le braccia attorno al collo del suo cavallo, dando libero sfogo al suo pianto. Quest'ultimo non parlava, non poteva rivolgergli parole di conforto, ma ad izuku andava bene così. Il suo manto morbido e vellutato, accompagnato dal calore del suo corpo, riusciva sempre a tranquillizzare l'omega. Si staccò dal suo collo ed iniziò a dargli delle piccole carezze sul muso. Improvvisamente, di nuovo quella sensazione. Forse era il momento giusto? aveva trovato il coraggio di farlo? senza neanche pensarci due volte, prese le bardature del cavallo e lo sellò, poi prese qualche vestito di ricambio, un po di cibo e, con il cuore che martellava, mise un piede sulla staffa, pronto a partire. 

no, invece. Non lo avrebbe fatto. Come tutte le volte, pensò a sua madre, e la paura che provava nei confronti di neito lo bloccava, come se avesse delle catene legate alle caviglie. 

Quando avrebbe trovato il coraggio necessario a scappare?

 quando meno se lo sarebbe aspettato.

senza sapere come, sopportò. Sopportò ancora e ancora, ma lo avrebbe fatto ancora per poco. La notte prima delle nozze, venne totalmente sottomesso all'alpha e quest'ultimo lo marchiò, diventando così il suo partner a vita. Il dolore e l'umiliazione che aveva provato, gli aveva fatto promettere che non avrebbe mai più passato un'altra notte così e, il giorno delle nozze, più precisamente il momento prima di salire sull'altare, il suo coraggio uscì finalmente allo scoperto. Dopo aver fatto pochi passi, l'omega, vestito di bianco, si fermò all'improvviso, in mezzo alla navata. La fila di persone lì presenti, lo guardò confuso e un chiacchiericcio di sottofondo iniziò a diffondersi per tutta la chiesa. Izuku spostò lo sguardo tra tutti quei visi confusi, finchè non vide quello di sua madre. Il suo era triste, ma nonostante questo, cercò di rivolgergli un sorriso rassicurante. Izuku ricambiò, per poi spostare lo sguardo verso colui che di li a poco sarebbe diventato suo marito. Improvvisamente, il suo corpo venne avvolto da una sensazione orribile. Lo sguardo dell'alpha lo divorava vivo. Lo teneva incatenato tra le sue fauci da cui era impossibile fuggire. Tutt'a un tratto, i suoi piedi vennero nuovamente immobilizzati al terreno da quelle grosse catene che gli impedivano di fare un solo passo. Ecco, lo sapeva: era inutile provare a fare qualcosa. L'alpha aveva il totale controllo su di lui e poteva sottometterlo quando voleva, e lui si sarebbe lasciato sottomettere e sarebbe stato così per sempre. Ma davvero doveva finire così? lo stava davvero accettando? 

"rompile"

qualcosa nella sua testa gli diceva di no. L'omega, a quel punto, abbassò lo sguardo, puntando gli occhi verso quei piedi incollati che però erano attaccati da gambe che non smettevano di tremare. 

"rompile"

di nuovo quella voce. I battiti del suo cuore presero ad accelerare, mentre il suo respiro a diventare sempre più irregolare. Delle piccole gocce di sudore iniziarono ad inumidirgli la fronte.

"rompile!"

stavolta era più forte, più decisa. No, non si sarebbe fatto sottomettere dall'alpha a vita.

"ROMPILE!"

no, non lo avrebbe sposato, per nessuna ragione al mondo.

"ROMPILEE!!"

improvvisamente, le sue gambe smisero di tremare. Il suo cuore riprese a battere normalmente e il respiro tornò regolare: le catene erano rotte. Lentamente, l'omega alzò lo sguardo e lo andò a posare nuovamente su sua madre. Con gli occhi lucidi, le rivolse queste parole:

"mi dispiace, mamma. Addio"

e sotto lo sguardo scioccato di tutti, si voltò e se ne andò.


angolo autrice

ed eccomi con il secondo capitolo! spero che vi piaccia e alla prossima <3 <3

From another world - BakudekuWhere stories live. Discover now