capitolo 11

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la città di Tokyo era in subbuglio. La parata regalava tanto spettacolo e divertimento e le strade si riempivano di lunghe code di auto da tutte le zone della città. Deku, estremamente eccitato, non vedeva l'ora di sfoggiare fiero il suo costume dal color verde acqua, ma, non appena arrivò sul posto, l'enorme quantità di gente presente che, tra grida e urla di gioia, aspettava trepidante di vedere gli eroi sfilare, per poco non lo portò ad avere un mancamento. Vedere tutte quelle persone, gli aveva immediatamente fatto passare tutto l'entusiasmo e l'eccitazione della parata. Scosse la testa, in segno di no e, terrorizzato, indietreggiò.

baku: ohi, che hai? fino ad un attimo fa non vedevi l'ora di sfilare

deku: c'è.....c'è troppa gente

baku: finalmente qualcuno che odia la gente come me!

deku: n-no, non è questo....e se....e se facessi qualche figuraccia e tutti quanti mi vedessero? e se mi facessero delle domande ed io non saprei come rispondere?

baku: hai dimenticato chi hai di fronte? ci penserò io a questo, non ti preoccupare

l'omega sorrise lievemente e, prendendo un profondo respiro, aspettò l'inizio della parata. Si erano messi tutti in fila dietro un grosso tendone ed erano posizionati in base al loro numero in classifica. Nonostante deku non fosse in classifica, era con bakugou, e ciò significava che sarebbero stati i secondi a sfilare. L'ansia iniziò a prendere il sopravvento e il cuore a martellargli nel petto come un tamburo, ma dei versi da parte di bakugou, lo portarono a distrarsi. Irritato, fissava con gli occhi infuocati dalla rabbia, l'eroe dai capelli metà bianchi e metà rossi davanti a se. Non ne sapeva il motivo, ma deku aveva capito che nutriva dell'astio nei suo confronti. Non gli piaceva vederlo arrabbiato e, lentamente, allungò un mano verso la sua spalla, nel tentativo di calmarlo, ma il tendone che si apriva e una potente voce che annunciava l'inizio della parata, lo costrinsero a ricomporsi. Tra pochi istanti, un enorme quantità di persone lo avrebbe visto, avrebbe puntato gli occhi su di lui. 

il numero uno in classifica, con un tocco della mano sull'asfalto, costruì un grande e lungo trampolino di ghiaccio e, pattinandoci sopra, usò le sue fiamme per creare uno spettacolo a dir poco incredibile, suscitando le urla delle fangirls. Bakugou lo trovò ridicolo, mentre deku ne rimase affascinato. E lui cosa poteva fare? cosa doveva inventarsi per stupire la gente?



"cosa pensi di fare? sei solo un omega"

"un eroe? ma perfavore....sei bravo solo a fare figli"

improvvisamente, delle voci si manifestarono nella sua testa.

"guarda quel piccolo omega che cerca di fare l'eroe.....ridicolo!"



perchè pensava ciò? quando aiutava la gente a mettersi in salvo si sentiva bene. Lo ringraziavano, gli sorridevano, perchè adesso si sentiva così? non conosceva tutta quella gente e loro non conoscevano lui, perchè mai avrebbero dovuto dirgli certe cose? non lo sapeva, ma aveva paura. Paura di essere giudicato. Paura di non essere considerato abbastanza. Era sempre stato così, infondo, per tutta la sua vita. le gambe gli tremavano, il respiro iniziò a farsi irregolare. Non riusciva a muovere un muscolo. Credeva di essere diventato più coraggioso, piu forte, più sicuro di se....ma a quanto pare non era così. 

deku: s-scusami....non ce la faccio

e con le lacrime agli occhi, se ne andò, lasciando bakugou da solo.

baku: ohi, deku!

l'esibizione di shoto stava per concludersi e il pubblico aspettava eccitato di vedere il numero due esibirsi con le sue esplosioni, ma l'omega che era appena scappato in lacrime, si rivelò essere l'unica cosa importante per bakugou in quel momento.

From another world - BakudekuWhere stories live. Discover now