Verità

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Freia mi saltò letteralmente addosso, facendomi dubitare della forza delle mie povere ginocchia, che iniziarono a barcollare come grattacieli durante un forte terremoto. -Come sei pallida!- Esordì, pizzicandomi le guance. Eléna la raggiunse da dietro, sorridendomi imbarazzata. -Non vedeva l'ora di vederti. Si è alzata alle cinque per prepararti il pranzo.-
Tossicchiai. -Non dovevi...-
-Adrian?- Domandò, immediatamente, Freia. Io mi pizzicai la nuca. In realtà non sapevo nemmeno io dove fosse. Mi ero alzata intorno alle dieci del mattino, per poi scoprire che accanto a me c'erano soltanto un cuscino e un groviglio di lenzuola bianche. -Probabilmente è a fare colazione da qualche parte.- Indugiai. Lei alzò un sopracciglio.
-Cosa mi stai nascondendo?-
La presi per le braccia. Non avevo voglia di ritornare sul discorso "Adrian e i suoi misteri". -Niente! Sono felicissima di essere qui con voi! Andiamo a pranzo? Ho una fame! Non ho fatto nemmeno colazione.-
La mia amica fece finta di credermi. Dico "fece finta", perché la conoscevo molto bene e lei conosceva me altrettanto bene. E quindi sapeva che non era il momento di indagare e chiedere, ma prima o poi sarebbe esplosa e mi avrebbe fatto il terzo grado. Era soltanto questione di tempo.

-Come ti trovi qui?- Dissi, dopo aver buttato giù un boccone di quegli orrendi maccheroni al formaggio. Freia alzò le spalle. -Non ho molta voglia di tornare a New York.-
Eléna roteò gli occhi verso il cielo. -Non la compriamo casa qui, te l'ho già detto.-
Le guardai, stupita. Sembravano una vera e propria coppia. -Ma state insieme?- Mi scappò di chiedere. La sorella di Adrian guardò con occhi sgranati Freia, quasi a bocca aperta. -Non gliel'hai detto?-
-Detto cosa?- La incalzai.
La mia amica mi sorrise, un po' come un bambino beccato con le mani nella marmellata. Inclinai la testa, confusa. Lei soffiò fuori l'aria. -Io e Eléna stiamo insieme...da un po'.-
Me lo aspettavo sinceramente, quindi non fui molto sorpresa dalla notizia in sé. Fui stupita dal fatto che Freia non mi avesse detto niente, mi aveva sempre raccontato delle sue ragazze e delle sue avventure, non si era mai vergognata o altro. -Perché non me l'hai detto prima?-
Lei si guardò le punte dei piedi. -Bhè, è la sorella di Adrian.-
-E quindi?-
Eléna alzò la mano, come a scuola. La guardai, annuendo. -Credo che voglia dire che non te l'ha voluto dire prima, perché è strano il fatto che tu fossi fidanzata con il mio fratellone. O meglio, con il fratello con più problemi al mondo.-
Sospirai. -A me non interessa, mi basta sapere che state bene insieme e siete felici. Chissene importa di mr. segreto e criminalità.-
Scoppiarono entrambe a ridere e io le seguii a ruota. -A dire il vero non so nemmeno dove sia.-
Freia scattò sul posto, scuotendo la testa. -Lo sapevo! Quella testa di cazzo!-
Eléna strinse le labbra tra di loro. -Se ti nasconde qualcosa, lo fa sicuramente per proteggerti.-
-Ne dubito.- Risposi, secca.
Lei scosse con forza la testa, avvicinandosi. -Lo conosco. Lui ti ama, non ha mai fatto certe cose con altre ragazze. È andato contro nostro padre, contro il suo mondo per te.-
Distolsi lo sguardo. Anche io mi ero allontanata dalla mia vita per stare con lui, ma a nessuno importava. -Dovrebbe raccontarmi tutto. Dirmi cosa sta facendo!-
Lei mi prese una mano. -Forse è al telefono con James o a una riunione di lavoro online.-
-Da stamattina? Alquanto sospetto.- Intervenne Freia, incrociando le braccia sul petto. Eléna la fulminò con lo sguardo. -Mela, sono sicura ti racconterà tutto molto presto. Ha bisogno di tempo, forse sta soltanto gestendo qualche affare di lavoro, senza coinvolgerti troppo per non stressarti.-
La guardai, cercando di scavare dentro al suo sguardo. Le erano spuntate le lentiggini sul naso, era davvero carina. -Tu cosa sai?-
Lei si irrigidì. Poi fece qualche passo indietro, cercando di rimettersi a sedere. Io la bloccai. -Eléna, parla.-
Freia sbuffò. -Lo sapevo che anche tu nascondevi qualcosa!-
-O, Freia! Non fare la finta tonta, lo sai bene anche te.-
Mi voltai immediatamente verso la mia amica, con entrambe le sopracciglia sollevate. -Cosa sta insinuando, Freia?-
Lei iniziò a balbettare, scandendo frasi senza alcun senso. -O mi dite la verità o me ne vado all'istante.-
Le due si guardarono e capii definitivamente che sapevano qualcosa che io non sapevo. E che Adrian probabilmente in quel momento era a fare qualcosa che mi teneva appositamente nascosta. -Datemi le chiavi della vostra auto. Adesso.-
Freia cercò di avvicinarsi per farmi ragionare, ma io mi scansai. -Le chiavi, Freia.-
Eléna si spostò alla sua destra e raccolse da un cassetto un mazzo di chiavi. Lo passò alla sua ragazza. -Dagliele.- Poi mi guardò. -Non ho idea davvero di dove sia. Dovrai cercarlo in giro.-
Sospirai. -Dove va di solito?-
-Non credo sia mai venuto alle Hawaii, non saprei dirti.-
-Un edificio importante a Honolulu?-
Le due si guardarono e annuirono. -Il grattacielo vicino la piazza principale in centro.-
Indietreggiai. -Va bene. Non avvisatelo in nessun modo, voglio beccarlo nel pieno dei suoi affari.-
Elèna si grattò la nuca, pensierosa. -Non fare cavolate.-

Sotto un cielo pieno di noiWhere stories live. Discover now