Schiavo

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Lo condussi lontano dalla radura del lago, lasciandoci alle spalle la libertà e l'odore della natura dove potevamo immergerci nella pace della terra.
Raggiungemmo presto le mura di cinta
Mi sentii stranamente in soggezione, non mi era mai importato troppo di cosa le persone pensassero o dicessero.
Il più delle volte venivo lusingato solo per temuto rispetto, le persone erano gentili con me, solamente perché in qualità di veste di Primcipe di Sparta possedevo grandi tesori e potevo offrire dei doni.
Ora però volevo davvero impressionare quel ragazzo.

Un ragazzo meraviglioso che mi voleva bene per quel che ero, non gli importava della ricchezza o che fossi un principe, ma gli importava la persona che ero.
《Tu sei sicuro che non sia un problema per tuo padre, cioè per il re》Domandò Pirro in tono piatto.
《Certo, non devi preoccuparti, accoglie spesso altri ragazzi, così posso essere addestrati ed entrare nelle schiere del suo esercito per ringraziarlo》Risposi voltandomi verso di lui e sorridendogli.

Allungai il braccio e chiusi le mie piccole dita attorno al suo polso.
《Dai mica avrai paura》ridacchiai, felice di sentirmi finalmente a mio agio.
《Nessuna paura era per non rischiare di restare deluso》

Finalmente eravamo sul ponte che superava il fiume che conduceva la fonte di vita liquida nelle nostre terre.
《Giacinto》mi chiamò, questa volta la sua voce era testa, come se gli dovesse la gola, la sua voce era sempre stata misurata e vellutata, lo avevo sentito cantare ed era più talentuoso di qualsisi artista che aveva varcato le porte del castello.
Mi preoccupai udendo quel tono smorto.
《Si, che succede?》mi prese le mani tra le sue.
Erano incredibilmente delicate, come se stesse toccando un tesoro dal valore immenso.
《Voglio solo ringraziarti per accogliermi al tuo castello》la sua voce era nuovamente incantevole.
《Sarai mio schiavo, non devi ringraziarmi, non è bello》volevo essere onesto con lui, non mi andava di prendere meriti che non mi competevano.
《Non mi importa, starò insieme a te è questo l'importante》

Restai senza fiato, il suo viso si era fatto di colpo più bello con la luce del sole calante ad illuminargli la pelle e risplendere nei suoi occhi.
Non Dissi nulla, rimasi li immobile.
《Ti prego, permettimi di ringraziarti per bene》
Si sporse verso di me, ma non colsi le sue intenzioni, ero ancora reso immobile dalla sua bellezza.
Le sue labbra si posarono sulle mie, erano umide, come se vi avesse appena passato la lingua sulla superficie.
Erno morbide e il bacio fu tenero, chiusi gli occhi quando mi resi conto di quel che stava facendo, si ritrasse presto.

《Grazie per avermelo lasciati fare》le sue parole mi fecero capire che era il momento di aprire gli occhi.
《Si》sospirai senza porle.
Non trovai niente d'aggiungere non me l'aspettavo, ma non era stato brutto, la sua bocca aveva un buon sapore anche se il bacio fu rapido.
Non capitava spesso tra gli uomini, ma era stato così gentile e delicato.
《Giacinto, ci sei?》mi riscosse dai miei pensieri.
《Si, ci sono, andiamo》

La sera cenavo alla grande sala insieme ai miei fratelli, in un altro tavolo si trovavano ragazzi che erano stati accolti dal palazzo, in realtà non parlavo mai con loro, sarebbero stati soldati nelle schiere di mio padre e i soldati avevano poco cervello quello era risaputo.
Continuavo a guardarmi intorno nella grande sala.
Mio padre non era a cena perché stava discutendo di alcune questioni con i suoi consiglieri, avrebbe cenato in un' altra sala, la riunione per scegliere il legno migliore con cui dar vita a nuove lance sarebbe stata breve quanto interessante.

Mio padre aveva accolto di buona lena il mio amico come schiavo, era contento di offrire pasti, letti e riparo, ma gli avevo chiesto di non trasformarlo in guerriero, così l'alternativa era quello di trasformarlo in uno schiavo.
Fortunatamente sarebbe stato il mio schiavo personale.
Al momento era con Aref che lo stava jstruendo a come svolgere il suo compito era un uomo adulto che addestrata la servitù, portava lunghe vesti per coprire la pelle cadente, segno dell'età, oltre che i capelli che divenivano bianchi.

 Apollo & GiacintoWhere stories live. Discover now