Why R You? [Fighter x Tutor] Traduzione italiana

Capitolo 8

Capitolo 8

"Ehi Fight.... Quello è Tor, il tuo junior?" Dew fece segno con la testa in direzione della figura sottile del ragazzo in uniforme che aveva appena aperto la porta ed era entrato nella caffetteria dalla parte opposta alla loro.

"Sì." Fighter rispose al suo migliore amico mentre i suoi occhi seguivano il ragazzo appena entrato.

Nelle mani di Tutor vide dei documenti che Fighter riconobbe come moduli per fare domanda di lavoro.

"Che ci fa da queste parti? Indossa un'uniforme così ordinata che sembra stia cercando lavoro."

"Sta cercando lavoro."

"Come mai? Deve fare esperienza?"

"No. Pare che la sua famiglia abbia problemi economici e deve guadagnare un po' di soldi per pagarsi gli studi."

"Oh?" Dew annuì. "Quindi significa che accetta tutte le ore di tutoring perché cerca di guadagnare qualcosa per conto suo."

"Mh."

"Allora quando Hwa ha provato a trovarti un tutor la volta scorsa, si trattava di Tor?"

"Sì, ma non mi da più lezioni."

"Come mai? Mi dispiace per lui. Accidenti... Si deve cercare un lavoro perché tu non accetti di prendere lezioni da lui?"

"..."

Fighter non rispose, mentre Dew non osava chiedere altro perché temeva lo sguardo negli occhi dell'amico.

"Va bene, lasciamo perdere. Meglio se ce ne andiamo. Ho appena visto i nostri junior."

Fighter non disse nulla, si limitò ad annuire e seguì l'amico.

Alla fine non riuscì a trattenersi dal guardarsi indietro, osservando il negozio in cui si trovava una certa persona.

Ciò che vide fu solo il più giovane uscire dal bar con un'espressione frustrata in volto.

Non era difficile capire ciò che pensava.

"Fight."

E' facile capire che Tutor non ha ottenuto il lavoro. Maledizione... Mi da fastidio. Ma perché dovrebbe importarmi? Non mi riguarda.

"Arrivo." Smise di fissare l'altro ragazzo e seguì Dew.

La caffetteria in cui a loro piaceva ritrovarsi aveva una bella visuale e a Fighter piaceva guardare dal secondo piano le persone che camminavano per strada.

Fighter non incontrava là molto spesso i suoi compagni delle superiori, ma quando riuscivano, parlavano di tutto. Di solito rimanevano là a chiacchierare a lungo, come in quel momento: già tre ore erano passate.

"Sembri stressato, Fight."

"Davvero? Penso di essere come sempre", rispose il ragazzo buttando giù la sua bevanda in un colpo solo. Scrollò le spalle come a dire che non era stressato.

"Menti."

"Non è vero."

"La tua faccia dice altro. Siamo seduti qui da tre ore e posso contare le parole che hai detto."

"Vero." Un altro amico, d'accordo, annuì.

"C'è qualcosa che non sappiamo? Mi viene voglia di cavarti le parole fuori a forza."

"Cosa vuoi che ci sia? Sono come sempre" Rispose così perché non si sentiva affatto diverso dal solito.

"O magari hai avuto qualche problema con HwaHwa? Avete rotto?" Non ricevendo alcuna risposta, l'amico continuava a tirare a indovinare.