Epilogo

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La rimessa delle barche odorava di impregnante. Jade e Joanne si chiusero la porta di legno alle spalle, ridendo come due bambine in procinto di combinarne una grossa. Avevano lasciato tutti a bere champagne in loro onore, fuggendo di soppiatto. Erano corse dietro il cottage e da lì verso il capanno, consapevoli che non potevano resistere un attimo di più. Che importanza aveva se poi tutti si sarebbero accorti della loro scappatella? Erano sposate ormai. E soprattutto libere.

<Finalmente Poppy, stavo impazzendo. Continuavo a fissarti la schiena, e questa dannata scollatura.> mormorò Jade affondando la faccia tra i seni morbidi di Joanne, e intanto cercando di trovare il modo di infilarle una mano sotto l'abito.

<Era quello che volevo Chef, sapevo che ti sarebbe piaciuto questo vestito. E devi vedere quello che c'è sotto ma ...- le diede una manata quando Jade glielo ebbe quasi sollevato.-Non adesso! Per ora puoi solo baciarmi tu. Io invece...> Joanne armeggiò per slacciarle i pantaloni facendola appoggiare alla parete.

<Aspetta...ho le bretelle! > disse scoppiando a ridere più forte.

<Perché diavolo te le sei messe? Mio Dio Chef togliti il gilet. Però devo dire che le trovo molto sexy.>

<Ah? Oddio...Jo...>gemette Jade quando Joanne le si inginocchiò davanti e riuscì ad accedere dove voleva con la lingua.

<No no no fermati...ti prego.>la bloccò scostandola. Joanne brontolò.

<Perché?>Jade la fece alzare. Le prese il viso tra le mani.

<Perché sì. Voglio che sia speciale per entrambe la nostra prima notte, amore. Insieme...e poi ..ho sentito delle voci.> spiegò tirandosi su i pantaloni e sistemandosi.

Joanne socchiuse gli occhi e in effetti sentì qualcuno in lontananza. Le stavano chiamando: Margot.

<Cristo è mia madre.> Uscirono e la videro sbucare dal retro del cottage.

<Joanne? Dove eravate? È il momento della torta!>disse Margot che le osservò con occhio divertito.

<Stavamo facendo una passeggiata. Volevamo stare un attimo da sole.>si giustificò Joanne.

<Ma certo capisco...ehm Jade?- disse Margot cercando di restare seria. - tirati su la patta.>

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Sull'ultimo gradino della veranda del cottage, Joanne Grey Zander si voltò di schiena e sollevò sopra la testa il bouquet. Dietro di lei una decina di ballerine che emettevano gridolini eccitati stavano con le braccia sollevate. Tra di loro, spiccando come un pavone in un pollaio di gallinelle, si era posizionato anche Paul. Bob scosse la testa divertito, ma gli inviò un bacio con la mano.

<Tre, due...uno!> gridò Joanne e lanciò il mazzo di fiori oltre la sua testa bionda.

Jade osservò il bouquet roteare in aria e finire direttamente nelle mani del suo migliore amico, senza che lui avesse fatto il minimo sforzo. Paul ululò e con lui tutti i presenti che applaudirono.

<Oh mio Dio!> esclamò guardando Bob e sventolando il trofeo.

Bob sorrise e gli si avvicinò. Gli diede un bacio leggero sulle labbra.

<Beh, credo che fosse proprio destino.> disse, e si tolse una scatolina dalla tasca della giacca. Paul si portò una mano sulla bocca. Gli occhi azzurri da cherubino gli si inondarono di lacrime.

<Bob? Sei impazzito?>

<Forse...ma essere fuori dagli schemi è l'unico modo per vivere in pieno la vita. Quelle due me l'hanno ben insegnato. Vuoi sposarmi Paul Doherty?>

Heart's Voice     La Voce Del CuoreWhere stories live. Discover now