Riflettori sulla vita

181 11 6
                                    

97

Simon Norbert incrociò le braccia e annuì. Sentire Bob Randall chiedergli se fosse d'accordo che Grigio Jo tornasse ad esibirsi per uno speciale nel suo locale, lo rendeva euforico. Ma da bravo imprenditore qual'era non lo diede a vedere. Era consapevole che questo avrebbe comportato una pubblicità notevole per il Crazy Fox, dove già la gente, negli ultimi mesi, ci andava anche perché sapeva che Grigio era solita esibirsi lì prima della fama internazionale. Simon l'aveva sempre trovata fantastica, e con piacere le aveva dato l'opportunità di mostrare il suo talento. Ci aveva visto giusto. E ne andava fiero. All'ingresso c'era una gigantografia di Grigio Jo sul palco del suo locale, con una dedica scritta col pennarello:


"Al Crazy Fox, con gratitudine, Grigio Jo".


Ora, sapere che voleva farci addirittura un concerto trasmesso in live in tutti gli Stati Uniti, per lui era motivo di orgoglio e soprattutto di opportunità. Poteva realizzare il sogno di ristrutturare e ingrandire il Crazy Fox. E poi era sinceramente felice di riaverla lì. Le voleva bene.


<Quindi, se ho capito bene, Grigio farà uno show in acustico per pochi intimi presenti e per milioni di telespettatori.> disse.


<Esatto. Avrà solo il suo piano come accompagnamento. Vuole fare le ballad e le versioni unplugged dei tre singoli. Si è fissata con questa idea. Sarò sincero Simon, io non sono molto d'accordo.> spiegò Bob, ammettendo i suoi dubbi a riguardo.


Simon alzò le ampie spalle. Era un bell'uomo sulla cinquantina, brizzolato e con profondi occhi ghiaccio. A Bob era sempre piaciuto, ma da anni era felicemente legato al suo socio, George.


<Credo di capire le tue perplessità. Però devi darle spazio di fare qualcosa di testa sua. Non è stupida, è arrivata molto in alto nel giro di pochissimo tempo, ma ha mantenuto i piedi per terra per quanto ne sappia. E che voglia tornare qui da dove ha iniziato è una cosa molto carina. I fans apprezzeranno.> Bob buttò giù in un colpo il drink che Simon gli aveva appena offerto. Fece una smorfia.


<Sì lei è ancora quella di prima a parte un'unica eccezione. Ed è questa eccezione a preoccuparmi.>


<Cioè?>


<È una cosa privata. Che deve restare tale.>


<Riguarda Jason McCallum? Ho letto che forse si sono lasciati.> chiese Simon, e Bob emise uno sbuffo.


<Lasciamo stare amico.Quindi per te va bene? Credi che anche per George si possa fare?> proseguì Bob svincolandosi da un discorso spinato.


<Assolutamente. Quando hai detto? Tra quindici giorni?>


<Sì...inizio Aprile. Anche perché a maggio ripartiamo per il tour. In teoria...>


<Cosa ne pensano alla Kingdom Records? Bob si schiarì la voce tossendo.


<Non pensano. Non lo sanno. Non ancora .>




98



Grigio uscì da casa e un gruppo di fans le corse incontro urlante. Julius, davanti a lei, allungò le grosse braccia ai lati e li tenne a debita distanza.


<Va tutto bene Jul. Lasciali avvicinare.> disse lei sorridendo. Il gigante grugnì il suo dissenso come di consueto, ma si tirò da parte intimando ai ragazzi di fare piano. Grigio afferrò la penna che uno di loro le porse con la mano tremante.


<Ti voglio bene Grigio! Sei la mia vita.> le disse il ragazzino con l'emozione nella voce e il viso ancora imberbe illuminato dall'emozione.


<Che dolce! Grazie.> rispose lei firmando la copia di Totally Grey.

Heart's Voice     La Voce Del CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora