Sipario sul passato

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Alla fine Grigio Jo si aggiudicò tutti e tre gli awards in cui era nominata. Rientrò a casa che erano le quattro del mattino, dopo aver partecipato all' After party dello show. Jason aveva insistito per accompagnarla con la sua macchina e durante il tragitto cercò più volte il contatto con lei, appoggiandole con finta noncuranza la mano sul ginocchio, o sfiorandole un braccio. Ad un semaforo rosso, si avvicinò a baciarle il collo. Lei si scostò bruscamente.
<Ti ringrazio per la bella serata. Ora sono esausta.> disse appena si fermarono fuori da casa.
<Non mi inviti a salire? Giusto per dare ancora pane per i loro denti a quei paparazzi che ci seguono da mezz'ora.>
Grigio scrollò la testa. Guardò oltre il lunotto posteriore ma non vide nessuno. Jason sembrò parecchio deluso.
<Mi spiace Jas. Sono veramente stanca. Sarà per un'altra volta, ok?>
Gli diede un bacio a stampo sulle labbra, e lui la trattenne a se afferrandole la treccia sulla nuca. Di nuovo forzò per avere un bacio più profondo, ma stavolta lei si divincolò. Aprì la portiera e uscì sbattendola forte. Lui abbassò il finestrino e la chiamò.
<Grigio!! Dai! Aspetta un attimo...>
<Cosa non capite vuoi uomini della parola NO?> sbottò lei tornando indietro e infilando la testa nell'abitacolo. Jason si schiarì la voce imbarazzato. Era furiosa. Eppure lui si era semplicemente comportato come da accordi. Beh, magari si era lasciato prendere un po' la mano, ma Grigio era così bella e sexy, non era facile ignorare gli istinti che risvegliava.
<Ti chiedo nuovamente scusa. Ma Dio santo non mi pare di essere stato così pessimo. Pensavo di piacerti almeno un po'...tu...beh tu mi piaci molto. E vorrei davvero poterti rivedere con calma, magari senza paparazzi o telecamere intorno.> ammise.
In fondo, pensò Grigio, Jason era un ragazzo a posto. Lo vedeva dal suo sguardo mortificato. E soprattutto sincero. Non era colpa sua. Inutile prendersela con lui.
<Scusami tu, sono scattata senza motivo. È che non ho avuto belle esperienze ultimamente con gli uomini. Sono io...>
Jason scese dall'auto e andò verso di lei. Le diede una carezza.
<Ho capito. Hai bisogno di tempo. So aspettare sai?> le sussurrò abbracciandola. Grigio si irrigidì.
<Ora vado. Buonanotte Jas.> disse liberandosi dalle sue braccia.
Jason la lasciò andare. Infilò le mani nelle tasche dei pantaloni dello smoking e rimase a guardala sparire nell'ascensore, mentre pensava a quanto gli sarebbe piaciuto che quella donna potesse diventare la sua.

Jade udì la serratura scattare giù nell'ingresso. Si rigirò nel letto dalla parte contraria a quella dove dormiva Grigio, chiudendo gli occhi. Qualche minuto dopo lei entrò nella stanza, senza troppo badare se facesse rumore o no. Si sfilò l'abito e lo gettò da una parte, poi sparì per un po' in bagno. Quando tornò si infilò sotto le coperte, e Jade la sentì avvicinarsi. La abbracciò da dietro, ed era palesemente nuda. Percepiva i suoi seni contro la schiena, attraverso la sottile barriera di cotone della t-shirt. Poi le appoggiò la fronte e il naso sul collo.
<Dormi Chef?> le mormorò, dandole un leggero bacio sull'orecchio.
Jade sospirò. Tutta la sua convinzione a fare l'offesa per la scena con Jason, svanì come neve al sole. Era impossibile con lei che le si strusciava contro in quel modo. Accidenti, era davvero tremenda. Lo sapeva bene come prenderla, e sicuramente sapeva anche che a Jade non era piaciuto ciò che aveva visto. E cercava di farsi perdonare. Jade si voltò, e i loro occhi si trovarono a cinque centimetri. Quelli smeraldo di Grigio brillavano di desiderio.
<Cosa vuoi? Sì stavo dormendo.> disse Jade un po' troppo bruscamente.
<Oh beh,pensavo volessi festeggiare la tua piccola Poppy e i suoi tre MBA. Ma se non ti va...>
<Se non mi va richiami Jason McCallum?> non avrebbe voluto dirlo, ma le uscì spontaneo. Lo sguardo di Grigio si rabbuiò. Si scostò mettendosi seduta. Jade si pentì immediatamente. Ma ormai era detto e onestamente non avrebbe potuto ignorare quel tarlo.
<Sapevi benissimo che dovevo interpretare un ruolo stasera. Eravamo d'accordo mi pare!> esclamò Grigio incrociando le braccia. Jade sbuffò.
<Certo, ma mica dovevi vincere l'Oscar per la migliore interpretazione del bacio di Romeo e Giulietta di Hayez! Cristo Joanne, quello ti ha ficcato la lingua in bocca e tu ci sei stata!> prese il cellulare e le mise davanti il video che ormai spopolava sui social. Grigio le spostò malamente la mano facendo volare il telefono giù dal letto. Si alzò e infilò una felpa, voltandole le spalle.
<Ti è piaciuto? Sii almeno onesta. Perché sembra proprio di sì.> continuò Jade. Era arrabbiata e stanca. Grigio si voltò. Aveva il viso rigato dalle lacrime.
<Come puoi essere così stronza? Quello che ho fatto stasera l'ho fatto principalmente per te,per noi! Possibile che non capisci? >
<Per me? Mi sembra proprio che qui chi abbia interesse a tenere nascosta una cosa non sono certo io. >
Magoo si strusciò tra le gambe di Grigio e lei lo prese in braccio. Perché doveva essere tutto così complicato?
<Powell sa tutto.> disse improvvisamente. Jade corrugò la fronte. Le andò vicino e le sollevò il mento con le dita.
<Tutto cosa? Joanne per favore te l'ho già detto che devi essere sincera con me. Non possiamo permetterci di tenere dei segreti tra noi.> Grigio appoggiò il gatto sul letto, e si sedette incrociando le gambe. Si afferrò la testa tra le mani.
<Quella mattina quando sono uscita per fare jogging lui mi ha chiamata. Sono andata alla KR e non era solo per dirmi che dovevo trovarmi un accompagnatore per i MBA. Lui...credo che mi abbia fatta pedinare.>
Jade sentì il sangue cominciare a ribollire. Non le era mai piaciuto Alec Powell. Lo considerava l'esempio di uomo per cui lei era felice di essere lesbica. Lo trovava infido, manipolatore, e interessato solo al potere che una come Grigio poteva dargli.
<Sa che io e te stiamo insieme- continuò Grigio. - Mi ha ricattata. Lo fa in continuazione. Ho accettato di farmi vedere con Jason perché così lui non abbia armi da spararmi contro. E sinceramente, avevo il terrore che volesse venirci lui. Non avrei sopportato neppure l'idea che la gente credesse che potessi essere legata a quell'uomo anche in quel senso. Chef, non avrà pace finché non mi avrà in quel modo.>
<In quale modo?> urlò Jade inorridita. <Dovrà passare sul mio cadavere!>
Grigio le afferrò le braccia tentando di calmarla. Ma Jade era una furia cieca.
<Tesoro ti prego,calmati adesso. Sono una dura e so come tenerlo a bada. Mi so difendere.>
Jade si bloccò, come folgorata da un'intuizione. Rivide lo sguardo di Grigio quella mattina al suo rientro, la sua apatia, il suo desiderio di scappare lontano.
<Dimmi che non ti ha messo le sue luride mani addosso!>
Grigio abbassò gli occhi, scrollando la testa bionda. Ma ormai era inutile mentire. Aveva il voltastomaco al solo ricordo di quell'episodio. Divenne pallida, e Jade ebbe la conferma dei suoi sospetti.
<Merda di una merda! Io lo uccido!> prese a camminare avanti e indietro per la stanza, coi pugni stretti lungo i fianchi.
<Chef ti prego, ha avuto già ciò che si meritava. Cosa credi? Gli ho fatto assaggiare il mio ginocchio.> e mimò il gesto con stizza.
<Sì ma il solo pensiero che...oh amore. Ne stai passando tante anche per colpa mia, e io faccio la stronza gelosa> l'afferrò e la fece cadere sul letto, abbracciandola stretta. Voleva proteggerla da tutto e da tutti, ma era così difficile. Grigio le si accoccolò addosso. Sembrava tanto vulnerabile a volte, eppure era una donna forte e caparbia. C'erano tante sfumature in lei. E Jade le amava tutte indistintamente. Ogni attimo un po' di più.
<Cosa posso fare per farti stare bene? Non sarebbe più semplice se uscissi dalla tua vita?> le disse mentre le sfilava la felpa. Grigio fece lo stesso con lei.
<Se tu uscissi dalla mia vita, una cosa sarebbe certa: non starei bene! Preferisco avere delle difficoltà con te, che non averne senza di te. Oh Chef, non ti azzardare a lasciarmi. Hai capito?> Jade non rispose. Preferì darle risposta con le mani.

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