capitolo 8

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𝐋𝐄𝐕𝐈 𝐏𝐎𝐕

"Levi dammi retta!!!"

"Hanji ti ho dettto di no! è già stato azzardato quello che è successo ieri, non posso fare niente."

"aaaa che coglione."

sono nell'ufficio di Hanji come ogni mercoledí.

C'era da aspettarselo, ho problemi psicologici e lei tenta di farmi sfogare quando può.

sono seduto sul davanzale della finestra mentre guardo i cadetti Annie, Rainer, Berthold e T/n seduti sotto un albero a ridere e scherzrae. Sono felice si sia ambientata.

"Levi, sono seria, accettalo, sei innamorato di T/n, non c'è niente di male."

Una lacrime mi solca la guancia ma mi affretto ad asciugarla.

" tu non capisci Hanji. Amare uno come me e impossibile, se sapesse chi ero prima di arrivare quí non mi guarderebbe in faccia."

"Levi, lo sai che è una brava ragazza e-"

"basta Hanji ti prego"

"Levi lo dico per te lei-"

"BASTA HANJI!"

alzo forse un po troppo la voce prendendomi la testa fra le mani.

Un attacco di rabbia.

Hanji si affretta alla scrivania tirnado fuori un barattolo di calmanti.

" tieni Le-"

Do una botta con un braccio alle pastiglie poi mi alzo ed esco di fretta  dall'ufficio.

raggiungo la mia stanza e mi chiudo a chiave.

dopo poco qualcuno bussa.

"Levi ti prego apri."

"vattene."

"Levi Ackerman quando mai capirai che vai bene cosí come sei? quando? Se ti ama davvero lo farà indistintivamente dal tuo passato."

Sospiro leggermente sollevato, ma non rispondo.

𝐇𝐀𝐍𝐉𝐈 𝐏𝐎𝐕

scendo dai dormitori e incontro T/n.

"Caposquadra scusi, ma dovè Levi?"

sospiro.

" non si sente molto bene sta riposando."

vedo una scia di delusione e tristezza attraversarle gli occhi prima di annuire e voltarsi per andare altrove.

questi due sono fatti uno per l'altra.

𝐋𝐄𝐕𝐈 𝐏𝐎𝐕

rimango in camera mia per il resto della gionata.

Soffro di attacchi di rabbia da quando sono arrivato quí, prendo regolarmente delle pastiglie, ma da un po la situazione è megliorata quindi avevo smesso di mia spontanea volontà.

Mi alzo e vado a sciaquarmi il volto, ma non cambia un cazzo.

tiro un pungo al muro, mi sbuccio le nocche lasciando macchie rossicce sul cartongesso.

mi appoggio al lavandino, mi prendo la testa fra le mani.

lacrime su lacrime trovano spazio sulle mie guance.

mi strofino gli occhi arrossati.

Mi guardo di nuovo allo specchio e tiro un sospiro, bevo un goccio d'acqua dal lavandino, respiro lentamente ad occhi chiusi.

Non permetterò mai a nessuno di vedermi in questo stato.

dopo ore mi sento meglio, mi sento più calmo, più sereno.

The Wings Of Salvation/ LEVI X READER/Where stories live. Discover now