«Capisco, nemmeno io sono preoccupato. Ma avrei voluto che fossi tu.» Ethan non indugia oltre. Deve tornare a The Date. In qualità di amministratore delegato, deve essere presente all'assemblea trimestrale degli azionisti. Ha avuto giusto il tempo di mordere una deliziosa brioche e alcune fragole della nostra colazione. Logan sorride.

«Decisamente, non cambierà mai!»

Intanto al Distretto di Polizia...

Elsa Dank va avanti e indietro nel suo ufficio. Ciò che Cassandra Dencrin le ha rivelato il giorno prima la tormenta. Perché la figlia del sindaco di New York avrebbe dovuto dirle tutto questo? Sta cercando di incriminare Nicolas Devinson, ma perché? la detective viene interrotta da uno dei suoi uomini, la persona che stava aspettando è arrivata. Ferma il suo andirivieni e raggiunge l'uomo che è appena entrato nel suo ufficio.

<<Signor Devinson, è bello vederti!>>

<<Non posso dire lo stesso, detective Dank. A dire la verità, sono un po' preoccupato per quello che potrebbe avere da dirmi.>>

<<Capisco. Non ho intenzione di menare il can per l'aia con lei, signor Devinson. Dopotutto, ci vediamo regolarmente da qualche mese. E lei conosce il mio modo di fare: franco e diretto.>>

<<È una cosa che mi piace di lei, detective.>>

<<La ringrazio.>> Elsa Dank invita Nicolas a sedersi mentre si appoggia al bordo della sua grande scrivania. È una tecnica che ha appreso al corso di psicologia: assumere una posizione leggermente dominante.

<<Caffè, signor Devinson?>>

<<Sì, grazie! Non ho dormito molto dopo la sua telefonata di ieri sera. Un po' di caffeina mi darà una piccola spinta.>>

<<Signor Devinson, ieri sera ho ricevuto una visita da Cassandra Dencrin. Aveva qualcosa da dirmi su di lei>> Il detective lascia scendere il silenzio mentre prepara il caffè.

<<Zucchero? Latte?>>

<<Niente. Grazie.>>

<<La Signorina Dencrin mi ha detto che lei ha assunto un investigatore privato per proteggere Madison Moore.>> Sorpreso, Nicolas sobbalza sulla sedia lanciando un grido di dolore. Si è rovesciato il caffè bollente sulla mano.

<<Vero. Ma come lo sapeva?>>

<<Ci arriverò. Noi, invece, sapevamo già che qualcuno aveva assunto un detective. Ma non eravamo sicuri del perché. Secondo Cassandra Dencrin, è stato lui a spingere la Signorina Moore per strada.>> Elsa si alza in piedi e inizia a camminare avanti e indietro mentre parla.

<<E dato che è stato lei ad assumere questo detective, ha concluso che ci fosse lei dietro a tutto. Che sia stato lei, Signor Devinson, a volere Madison Moore morta.>> A queste parole, lei si ferma immobile, in piedi davanti a lui.

<<Ebbene, Signor Devinson? Cosa ho da dire a questo riguardo?>>

Nell'appartamento di Logan...

Logan ed io siamo ancora in camera da letto. È quasi mezzogiorno, ma non abbiamo voglia di alzarci. Lui sta leggendo un libro, appoggiandosi alla spalliera. Io ho la testa sulle sue gambe e guardo Central Park attraverso il vetro. Gli altoparlanti ad alta definizione suonano "People Help the People", una tra le mie canzoni preferite, ogni volta che sento anche solo il ritmo di questa canzone, mi vengono istantaneamente i brividi. È perfetta per questo momento. Mentre legge, Logan mi accarezza i capelli. Inconsciamente, comincio a far scivolare le dita lungo le sue gambe, con un lento movimento avanti e indietro. Improvvisamente sento qualcosa di duro dietro la testa. Porto la mano dietro il collo, meccanicamente. È Logan, che non poteva più nascondere la sua virilità.

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