«Il mio avvocato è stato molto insistente e ha sostenuto che non avevo motivo di scappare sapendo che tu eri in ospedale. I poliziotti hanno accettato di farmi uscire, venendo con me ovviamente. Ce n'è uno che aspetta alla porta, alcuni nel giardino dell'ospedale. Nel caso pensassi di scappare dalla finestra del quinto piano.» Logan si allontana da me per meglio osservare il mio volto, sul quale passo la mano.

«Perderti mi avrebbe ucciso.» Le lacrime mi arrivano agli occhi, ma le trattengo.

«Come sta Frank?»

«Le sue condizioni sono critiche nei medici stanno facendo tutto il possibile per aiutarlo.» I lineamenti di Logan sono pieni di tristezza e preoccupazione.

«Mi dispiace.»

«Non esserlo Madison. Non sei responsabile.» Il groppo nella mia gola sta diventando ancora più grande, e sto cercando di rimandarlo da dove è venuto, senza successo. preferisco nascondere la mia tristezza come meglio posso. Logan mi prende la mano teneramente, poi la stringe tra le sue.

«Sono qui per te Madison. Non preoccuparti. Niente e nessuno si metterà tra me e te, te lo prometto. Ti amo troppo per pensare di girarmi i pollici sapendo che sei in pericolo.» sorrido tra le lacrime, poi il raddrizzo un po la testa per vedere meglio Logan. Lascio scorrere un nuovo silenzio, prima di riprendere il mio discorso e mettermi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«Pensi che sarò in grado di uscire? Devo rimanere ancora qui?»

« No, no, i medici volevano solo prendere delle precauzioni. Ma non sei ferita, quindi va tutto bene, non preoccuparti. Anche la polizia vorrà farti delle domande, ma domani, credo.»

«Passo decisamente troppo tempo nelle stazioni di polizia ultimamente.» Logan sorride e mi lascia un bacio sulla fronte.

«Inoltre, hai molte altre cose a cui pensare oltre a me...»

« Non credo proprio. Occupi la mia mente molto regolarmente Madison.» Mi bacia di nuovo.

«Ma aspetta, vado dal medico. Così potrà controllare che tutto sia a posto.» Logan si allontana con mio grande dispiacere e si dirige verso la porta, che apre senza indugio. Lo sento chiamare qualcuno nel corridoio e tornare qualche istante dopo accompagnato da un uomo in camice bianco. L'uomo mi fa alcune domande, si assicura che le mie condizioni e le mie parole siano coerenti. Mi consiglia poi di prendere eventualmente un appuntamento con uno psicologo per parlare delle mie esperienze. Ma mi permette di lasciare comunque l'ospedale, perché non ho alcun danno fisico. Sollevata, anche se sono ancora preoccupata per Frank, mi unisco a Logan nel corridoio. All'esterno, Logan non è solo. Due poliziotti lo accompagnano. Mi ero quasi dimenticata di quella storia, per un secondo...

«Se sei pronta, andiamo?»

«Sì, ti seguo...» Logan fa scorrere il braccio intorno alla mia schiena, appoggia la mano sul mio fianco.

« Come stanno Ethan, Linda ed Evans?»

« Mio fratello, tutto bene... Anche se è un po scosso, ovviamente. Linda è rimasta più scioccata. La poverina ha avuto un vero attacco di panico. Per quanto riguarda Evans, non lo so. Non l'ho visto.»

«Se Frank sopravviverà, e lui che sarà da ringraziare. È stato molto coraggioso.» Logan mi lancia uno sguardo storto e io sorrido.

«Non c'è bisogno di essere geloso, te l'ho già detto. Uno, Evans non mi interessa. Due, non sono interessata a Evans per ovvie ragioni.» Gli dico facendogli l'occhiolino.

«Mi sento così in colpa per non essere stato lì a proteggerti.»

«E cosa avresti fatto tu? Non è che avresti potuto mettere una barriera tra me e i proiettili con il tuo corpo.» Mi sentirei incredibilmente in colpa se succedesse...

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