Epilogo

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Edith

"Addy?oggi che vuoi mangiare per cena?"

Osservo la mia migliore amica mentre si ingozza di patatine sul piccolo divano in cucina

"vorrei proprio una bella pizza, devo studiare sta sera, domani ho esame"

Sbuffo infastidita

"scommetto che devo andarci io"

Mi sorride a 32 denti e torna a guardare i suoi programmi di cucina, spera ancora di poter migliorare così, vado nella mia piccola stanza e indosso una felpa e un paio di jeans, prendo il telefono e le chiavi della mia piccola macchina ed esco di casa.

È passato un'anno da quel fatidico giorno, e la mia vita è cambiata un bel pò.
Ho letteralmente chiuso ogni rapporto con i miei genitori, ho deciso di iscrivermi al college e insieme alla mia amica Addy, ci siamo trasferite in una piccola casetta, lavoro quasi tutti i giorni pur di riuscire a pagare la casa e non ho veramente un attimo, lavoro e studio, voglio intraprendere la carriera di veterinaria.

Con questi pensieri per la testa scendo dall'auto mentre il traffico di Manhattan non cessa nemmeno per un secondo, vado nella nostra pizzeria di fiducia e ordino la pizza.

Sul fianco della strada, un signore vende vari fiori, e subito il mio cuore si stringe in una stretta.

I fiori, così profumati quanto colorati, avevo riempito la mia stanza pur di sentirmi di nuovo a casa, mi ricordavano da morire lui, cercavo in tutti i modi di aggrapparmi anche al minimo ricordo, non riuscivo a dimenticarlo, e non volevo nemmeno farlo, avevo trascorso ogni singolo istante tra le sue braccia e ancora speravo in un ritorno, il giorno in cui sono andata via l'avevo visto il suo sguardo, i nostri occhi si sono incrociati per l'ultima volta prima di perdersi del tutto, in cuor mio speravo vivamente in un suo perdono, la paura di averlo perso per sempre in quel modo era veramente tanta, e mi sentivo uno schifo per questo.

Non l'avevo più sentito, era sparito completamente dalla mia vita, a volte la mia tristezza aumentava a dismisura e spesso il marchio sul collo bruciava da morire, ci credevo ancora in un suo ritorno, ci speravo con tutta me stessa, ci siamo promessi amore eterno e adesso riuscivo solo a vederlo nei miei sogni.

Amie non aveva perso i contatti, mi raccontava spesso le avventure di Kyle ed Esme, ma non toccava mai il tasto "Jeb" probabilmente per non causarmi ancora sofferenza.

"mi scusi signorina, la vuole sta pizza o no?"

Scossa dalla sua scortesia, pago velocemente e salgo in auto, certo che qui sono tutti molto nervosi.

Mentre guido verso casa, ripenso a quei momenti, piangevo di continuo, speravo in qualcosa, avevo bisogno di sentire Jeb ancora vicino, volevo sentirlo ancora mio, ma non aveva più fatto niente, il mio dolore e la mia sofferenza mi avevano cambiata totalmente, l'avevo pian piano superata da sola, senza l'aiuto di nessuno e mi sentivo così orgogliosa di me stessa, pian piano riuscivo ad apprezzarmi e finalmente avevo capito che dovevo concentrarmi su me stessa, non bisognava forzare le cose, avevo capito che il destino ci aveva giocato un brutto scherzo e che effettivamente non eravamo destinati a restare insieme.

"non ceni qui?"

Addy mi guarda speranzosa, le sorrido a disagio

"no, preferisco cenare in camera"

Lei sospira delusa e comincia a cenare, prendo la mia metà della pizza e vado in camera mia.

I miei polmoni respirano il buon profumo emanato dai fiori e presto mi sento più tranquilla, prendo posto sul davanzale della piccola finestra coperta come una salsiccia e ammiro il cielo stellato, l'inverno si faceva sentire e spesso nevicava, ogni cosa mi ricordava lui, ogni cosa mi portava alla mente i momenti passati con lui, non riuscivo più a provare felicità, non riuscivo più ad emozionarmi per qualcosa, ero semplicemente apatica verso chiunque, il mio cuore finalmente aveva cominciato ad accettare la sua mancanza e stava un pò meglio, continuavo a ripetermi
"si ritorna sempre dove si è stati bene" mi illudevo così, ogni giorno prima di andare a dormire, lo immaginavo accanto a me, con i suoi occhi profondi, con i suoi capelli sempre spettanti e con il suo calore a cullarmi, nonostante il dolore e la sofferenza che mi aveva causato, il mio amore per lui non cambiava assolutamente.

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