Vivo con la costante paura di rimanere sola per sempre.
A volte è una certezza, altre un'ipotesi lontana.
Perché spero tanto e ottengo poco; poco o niente, che mi porta a pensare per ore, e ad immaginare scenari irrealizzabili - o forse realizzabili? Non so trovare una risposta.
È come se mi aggrappassi alla possibilità, come qualcuno che storce le dita sulla cornice di una finestra per non precipitare di sotto.
Cosa c'è di sotto? La solitudine è l'oblio?
Quante cose voglio e quante cose temo.
Mi ritrovo sempre su questo libro a scrivere di cose mai accadute: vorrei descrivere sensazioni nuove, e non la malinconia di ciò desidero e che non raggiungo mai.
Non posso pregare, e non so nemmeno più se sperare.
Mi sento quasi rassegnata alla normalità, che è sempre uguale.
Ti voglio, ti voglio, ti voglio!
E chi sei tu? Qualcuno, qualcosa?
Ti voglio davvero tanto, ho bisogno di te.
Attendo di essere salvata, in questo caso non posso farlo da sola. E non voglio sentirmi egoista a fare questa richiesta, perché sento finalmente di meritarmelo. Perché non ho niente in meno rispetto agli altri.
Ma quindi, perché? Perché è così? Difficile, lontano.
BINABASA MO ANG
Cronache di una mente fuori posto
PoetryUn diario delle emozioni disordinato e in crescita.