Steli di achillea

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La tua voce calda avvolge anche i corpi più stanchi, sostiene le mie membra come fa la tela di un ragno con le lacrime dell'alba. Achille che cura le mie ferite; e l'alma Venere del prezioso cosmo che chiamiamo "noi".

D'un tratto nel tormento che stride e si agita come un occhio spaventato la cui pupilla si allarga, mi ami?
Sei lontano. Sempre di più. Si spezza. Tu non vuoi e ti aggrappi alla linea ed essa continua anche s'ero io la crepa nel guscio e sei stato tu a leggermi.

Nulla conserva significato. Ogni cosa si smaterializza e perde i suoi frammenti per strada. Cosa mai ha senso se non ci sei tu a interpretarlo? Questa via mi è parsa decadente fin quando non mi hai accompagnato per mano, giungendo di fronte a un campo d'achillea.

Cronache di una mente fuori postoWhere stories live. Discover now