Denti di notte pastosa
e cruda che mi stigmatizzano
in ogni angolo della mia carne trasparente,
pagine disciolte che mi colano dalla testa,
cogito ergo sum,
ma coito interrotto quando passo all'azione,
divento robot comandato a distanza
dalla paura del non-compimento della mia
volontà, preghiera blasfema in cerca
di supporto da un mondo ideale
di felicità semplice che si realizza
in un vantablack di non-azione;
un passo mosso dopo l'altro
in una foresta di spine animate
che mi flagellano, ogni graffio un monito,
ogni goccia che straripa
dai miei occhi
chiusi
a spiraglio
un centimetro più a fondo
nel fango nero del non-riconoscimento.
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PIECES
PoesiaNon smetto mai di scrivere, anche se capita che tra una manciata di versi e un'altra passino anche dei mesi. Questa raccolta è la manifestazione di questa frammentazione nella continuità e ogni piccola lirica avrà perciò come titolo la sua data di...