Capitolo 6

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Impero si svegliò in una cella, indossava anche lui una divisa da carcerato. Si guardò attorno e corse ad affacciarsi alle sbarre cercando Fasci, urlò il suo nome ma non ci fu nessuna risposta.

Al contrario, attirò le attenzioni di una guardia che entrò nella sua cella e lo ammanettò. Lui continuò a gridare chiedendo dove fosse Fasci, ma a ogni domanda la guardia gli tirava un calcio.

Dopo un po' finì la voce e la guardia lo tirò su a forza e lo condusse in una stanza degli interrogatori. Lo legò alla sedia e lo lasciò lì da solo.

Impero cominciò a piangere mentre cercava di liberarsi dalle manette.
Passò mezz'ora che gli parve una vita e ONU fece il suo ingresso nella stanza.
Impero lo guardò pieno di odio.

"... non c'è bisogno che mi guardi così, non voglio farti nulla di male"
Disse ONU sorridendo.

"A me no, ma a Fasci sì"
Disse sottovoce l'Impero, ONU lo sentì e ridacchio.

"Assolutamente no, ora è in isolamento e nessuno lo può toccare, sta bene"
Disse lui. Impero spalancò gli occhi di scatto e iniziò a sudare freddo, sapeva che Fasci odiava stare da sola in uno spazio minuscolo e chiuso. Andò in panico, la sua amata aveva probabilmente paura e lui non era con lei a confortarla. Cercò di nuovo di liberarsi dalle manette ma senza successo.

"LASCIAMI ANDARE!! DEVO ANDARE DA LEI!!"
Gridò di nuovo Impero.

"Calmati, Giappone è al sicuro"
Disse cercando di confortarlo.

"Non parlo di Giappone brutto cogli0ne! Dimmi dov'è Fasci! SUBITO!"
Urlò riuscendo a liberarsi dalle manette, corse verso la porta ma la guardia lo spinse a terra.

Gli puntò il fucile alla fronte e gli ordinò di alzare le mani. Impero obbedì e venne ammanettato di nuovo. La guardia lo portò in cella e lo sbattè contro il muro.
Gli tirò vari calci e lo lasciò moribondo sul pavimento della cella.

❄︎❀❄︎


Italia andò a dormire, o almeno così disse a Giappone. In realtà stava cercando un modo di ricontattare la signora con cui aveva parlato. Sperava, anzi, pregava che fosse stato uno scherzo e che gli avrebbero detto dove fossero i suoi genitori.

Richiamò il numero di emergenza e gli rispose un uomo.

"Buongiorno, come posso aiutarvi?"
Disse con una voce gentile. Italia tirò un sospiro di sollievo e iniziò a parlare.

"S-si.. i miei genitori sono spariti"

Era ancora un po' spaventato.

"Posso sapere il tuo nome?"
Chiese dolcemente il signore.

"Italia"
Rispose. Ci fu una pausa e il signore mise giù di colpo il telefono. Italia agganciò a sua volta e si sedette sul letto. Sospirò ancora e si sdraiò.

Si addormentò dopo poco e si risvegliò varie ore dopo, era ancora notte fonda. Si alzò e accese la luce guardandosi attorno.
La finestra era aperta e sul comodino vide una busta.

La prese e vide due foto. Una raffigurava Impero pieno di lividi con una divisa da carcerato addosso, mentre l'altra era la foto della una registrazione di sicurezza di una telecamera: c'era una stanza completamente bianca e senza finestre e nell'angolo si vedeva sua madre mentre aveva un attacco di panico.
C'era anche un biglietto.

Non fare domande se non vuoi finire come loro o peggio.

Italia iniziò a tremare e nascose la busta in un cassetto. Richiuse la finestra e le tapparelle e si rannicchiò sotto le coperte. Passò la notte in bianco.

❄︎❀❄︎

Nuovo capitolo depresso-

Mi dispiace per i lettori che si aspettavano una storia felice e spensierata ma per un po' non ci saranno parti happy

Magari nel prossimo capitolo proverò a fare qualcosa di tenero ♡

Alla prossima!
Ciaoo!

𝑰𝒅𝒆𝒂𝒍 𝑾𝒐𝒓𝒍𝒅 (CountryHumans Story) [SEQUEL{2}] CANCELLATOWhere stories live. Discover now