Processo

169 4 0
                                    

Quella mattina ebbi un uscita straordinaria dall'ospedale per andarci. Francesco non voleva ma io insistei.
Dovevo solo dire la verità.
-buongiorno, si presenti-mi disse l'avvocato della ex di Francesco.
-buongiorno, sono Alessia e sono qui per testimoniare-dissi.
-quanti anni ha signorina?-chiese.
-ho sedici anni-dissi.
-per quale motivo è legata a Nicola?-chiese.
-è il figlio di Francesco, che conosco fin da bambina perché è un'amico di famiglia-dissi.
-peccato che non si è rimasti solo ad un'amicizia, che rapporto ha?-chiese.
-è il mio fidanzato-dissi.
-ma non avete una differenza di età notevole?-chiese.
-si ma...-feci per dire ma mi blocco.
-lei è stata ricoverata varie volte in ospedale centra con un disturbo mentale?-chiese.
-no, il mio è un disturbo alimentare-dissi.
-come vuole lei, questa cosa può aver fatto preoccupare a tal punto il signor Francesco da farlo mancare nei suoi doveri genitoriali?-chiese.
-no, è un ottimo gen...-dissi, mi rinterompé.
-risponda con si e no-disse.
Mi stava facendo domande che non stavano ne in cielo ne in terra.
-lei è il signor Francesco come vi siete conosciuti?-chiese.
-come ho già detto ci siamo conosciuti nell infanzia avendo i genitori amici-dissi.
-riformulo, quando vi siete innamorati?-chiese.
-io avevo una cotta per lui da anni ma non ero corrisposta, poi con il tempo aiutandomi quando ne avevo bisogno si è innamorato anche lui.Ma scusi cosa centra con il processo per la custodia di Nicola?-chiesi indiscreta.
-lei si limiti solo a rispondere.-disse.
-no, mi spiace ma lei sta cercando di mettere in cattiva luce la persona più gentile che conosca, l'unica che mi ha salvata da me stessa.-dissi ma venni di nuovo interrotta.
-non si permetta di rispondere con questi toni e come osa a fare queste accuse-disse l'avvocato.
-come osa lei, mi sta mancando di rispetto come lo sta mancando al piccolo Nicola-fece per rinterrompermi.
-cambi toni e riprendiamo con le domande, sta per caso cercando di allontanare Nicola alla madre, sostituendola?-chiese.
-io, ma se la signora ha lasciato il figlio alla sorella di Francesco mentre lui era incosciente in ospedale. Chi pensa che sia stata con il bambino? Io e con l'aiuto di amici e familiari di Francesco sono riuscita a portarlo a scuola, farli da mangiare, accompagnarlo dal padre e rispondere alle sue domande sul perché la madre lo avesse abbandonato e il padre non tornava da lui. Io ero lì ad asciugarli le lacrime rimboccandoli le coperte. Non ho intenzione di cambiare i toni perché lei mi sta trattando come una bambina quindi tanto vale che le risponda a modo. E definire i disturbi alimentari un disturbo mentale è da ipocriti,se questo è quello che pensa anche la signora non dovrebbe fare da madre ad un ragazzo che crescerà con mille insicurezze perché la madre lo ha abbandonato. Per concludere se Nicola vuole vedermi come una figura materna a me farà piacere ma non sarà perché è stato spinto o raggirato ma solo perché ha capito che il ruolo di una madre è quello di una persona che aiuta nelle difficoltà e non solo che gli ha dato la vita-dissi. Il giudice fece concludere la testimonianza. In aula si erano commossi tutti .
Si fece una pausa. Francesco venne da me.
-mi spiace per come ti ha trattata, di certe cose non abbiamo parlato, tipo che cosa sarai per Nicola-disse.
-io sarò solo quello che lui vorrà che io sia-dissi.
-ora meglio se vado fuori, posso portare Nicola al parco così i tuoi entrano?-chiesi.
-si,grazie mille.-disse.
Uscii e andai da Nicola. Mi abbracciò. Andammo al parco e giocammo insieme. Ad un certo punto si avvicinò la ex di Francesco. Era fatta? Nicola corse da me. E si mise dietro di me. Come per farsi scudo con le mie gambe. Mi arrivò un messaggio da Francesco:"ho,abbiamo vinto. Ora però è scappata, crediamo possa voler prendere Nicola. Arriviamoci subito da te."
-cosa vuoi?-chiesi fredda.
-mio figlio-disse.
-non lo è più-dissi.
-non è vero. Lo è ancora e lo sarà per sempre quindi Nicola vieni qua da mamma-disse.
-ora sei in condizioni pietose. Quando ti sarai ripresa ne riparleremo-dissi.
Nicola stava per andare verso di lei staccandosi dalle mie gambe ma li mostrai il cellulare con il messaggio del padre.
-sai, ho anche un altra figlia,Stella. Ha poco più di un anno ed è di Francesco.-disse, guardai Nicola. Che annui.
-ah si, mi piacerebbe conoscerla, dové?-chiesi. Dovevo salvare quella bimba.
-è nell altalena-disse.
-la hai lasciata lì da sola?-chiesi.
-si-disse.
-dovremmo andarla a prendere perché poverina magari è spaventata-dissi.
-ma no-disse.
-sii, andiamo-dissi.
-va bene ma Nicola resta qua-disse.
-ma così lasceremo solo lui-dissi.
-vabbe andiamo-disse. Caminammo con Nicola dietro di me. Le altalene erano lì vicine ma prima dovevo capire quale fosse la bambina per portarla via.
Andammo vicino ad una bambina. Era piccolissima. Aveva gli occhi e il sorriso di Francesco,era lei.
-eccola, piccollina-disse facendo per prenderla.
-ma lasciala seduta che sta più comoda-dissi. Toccai Nicola indicando che al segnale doveva correre.
-è proprio bella-dissi.
-mah si-disse.
-ma quello è uno spacciatore?-chiesi indicando altrove.
Si girò e io presi la bimba. Con Nicola iniziammo a correre verso il tribunale. La mamma dei bambini ci seguiva. Io non avevo molte forze ma diedi il massimo spinta dall'adrenalina.
Finalmente gli vedemmo in lontananza. Francesco,i suoi e un agente. Corremmo più forte e arrivati ci mettemmo dietro di loro aspettando che l'agente arrestasse la mamma dei bimbi.
-state bene?-chiese Francesco. Tenevo stretta Stella. Eravamo scossi tutti e tre. I bambini piangevano e io ero immobile.
-Alessia chi è la bambina?-chiese.
-Tuu...a figlia-dissi.
-Stella?-chiese.
-si-dissi.
-mi aveva detto che era morta dopo il parto-disse.
Gliela feci prendere in braccio e si commosse.
-piccolina,papà è qui-disse accarezzandola.
-io non ci credo, già un figlio era tanto adesso sono due-dissi sarcastica.

Io ed il professore di matematica Where stories live. Discover now