Il Saggio

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Il giorno dopo avevo avevo di nuovo matematica e mi preparai mentalmente. Era la quarta ora e alla prima ricreazione me lo ritrovai molto vicino a dove parlavo con le mie amiche, lui stava parlando con il mio prof di fisica essendo coetanei.
-Alessia cosa hai?-mi chiese Valeria.
-ah nulla,sono solo stanca-dissi.
-non sei stanca, dimmi la verità.-disse Sara.
-Sto bene-dissi.
-no, mangi?dormi?mangi?-disse Valeria insistendo.
-si e si-dissi.
-haha che simpatica che sei, mangia questo kit kat.-disse Sara porgendomi da mangiare.
-no,non ho fame-dissi.
-non avevi fame nemmeno ieri o l'altro ieri.-disse Valeria.
-madonna,dovete rompermi sempre?-dissi andandomene.
Mi diressi verso il bagno ma qualcuno mi afferrò il braccio, stavo per piangere ma ricacciai le lacrime vedendo che era Francesco.
-tutto bene?-chiese.
-si-dissi.
-non mi sembra tanto, stai per piangere-disse e io crollai. Francesco vedendomi così mi spinse in una stanza, era un magazzino, abbastanza illuminato da una finestrella grande il giusto per la stanza.
-cosa succede?-chiese.
-niente- dissi.
-non è mai niente,parla?- dissi.
-è che sono stanca e sta sera ho anche il saggio di pattinaggio e non avrò nessuno che mi viene a vedere-dissi pensandoci,trovando una scusa.
-ah,sicura sia solo questo?-chiese.
-si-dissi mentendo.
-posso andare?-prosegui e lui mi fece cenno di si.
Usci, andai in classe, le due ore dopo passarono velocemente e arrivò subito l'ora di matematica.
Passai l'ora a fare la disinvolta ma sentivo i suoi sguardi penetrarmi dentro. Era tutto un casino,quei sentimenti che credevo di aver superato erano solo stati repressi fino a quando lo ho rivisto.
Avrei voluto essere invisibile ma non potevo. L'ora passo lentamente,sembrò durare un eternità e fu quasi launcinante  cercare di capire i miei pensieri.
Per mia fortuna la campanella suonò e potei semplicemente andarmene a casa.

Il mio pomeriggio passo tra lo studio e la preparazione per il saggio, circa un ora prima del orario effettivo in cui sarei dovuta essere in palestra,stavo controllando di avere tutto nella sacca da pattinaggio, dopo aver fatto questo iniziai a prepararmi. Come d'accordo con le mie allenatrici mi feci due trecce alla francese. Mi truccai con colori neutri visto che poi ci saremmo messe a sistemarci meglio con le altre ragazze che si allenano con me. Indossai la divisa della società,quel meraviglioso abitino blu in pizzo.
Usci di casa e mi diressi alla palestra.
Arrivata nello spogliatoio incontrai le mie amiche.
-raga che ansia-dissi.
-un sacco-disse Chiara.
-Ambra non è ancora arrivata?-chiesi ad Alessandra. Fece cenno di no, giusto qualche minuti dopo arrivo anche Ambra.
-ragazze finiamo di truccarci?ce finiamo il trucco da tenerci con la divisa?-chiese Chiara.
-si,io devo solo finire il trucco occhi e sistemarmi il rossetto-dissi.
Iniziammo a truccarci assieme. Fu molto
divertente. Le allenatrici vennero a chiamarci e dopo l'ultimo spruzzo di lacca con i glitter andammo dietro il sipario per entrare. Inizio la canzone ed entrammo, dopo aver fatto un paio di passi ci sistemammo nel luogo a noi designato. Aspettammo fino a che ci presentarono, poi uscimmo di pista ed inizio il panico. La gente correva da tutte le parti perché doveva cambiarsi. Io fortunatamente avevo come prima cosa il collage,un insieme dei dischi di gara delle ragazze agoniste. Dovevo soltanto aggiungere qualche glitter e mettermi il rossetto nero.
Appena ebbimo finito di prepararci andammo a sederci nelle panchine dove si dovevano mettete la atlete a vedere il saggio. Dopo due gruppi toccava a noi. Io fui la prima, iniziai a pattinare sulle note di Diamonds di Rihanna.
Mi sentivo così libera nella gabbia che mi ero costruita, ero esausta ma non avrei potuto fermarmi così continuai fino al momento in cui dovetti fermarmi perché toccava a quella dopo di me. Quando il faretto che mi aveva seguito per tutto quel pezzo di disco si spense per riprendersi su Chiara che era già in posizione perfetta per partire,mi senti un vuoto dentro assurdo. Lasciai perdere e mi misi ad aspettare a bordo pista per godermi anche i dischi delle altre che si,avevo visto milioni di volte ma erano sempre stupendi. Quando concluse anche l'ultima tutte andammo al centro della pista per fare l'inchino e uscimmo dalla pista ordinate per poi correre negli spogliatoi a cambiarci, le altre si sistemarono già per fare il disco di gruppo,io invece dovetti  cambiarmi per fare un duetto,il duetto. Indossavo un vestito che aveva il corpetto a righe nere e bianche e una gonna nera. Finito di prepararmi arrivò Nicolò il ragazzo che duettava con me,indossava una specie di smocking nero,mi portò il capellino rosso alla francese che non poteva mancare. Avevamo come tema Parigi.
-Alessia sei tranquilla?-chiese Nicolò, io feci cenno di si.
-perfetto,andiamo e spacchiamo-disse.
-spacchiamo-ripetei.
Ci dividemmo perché al partire della musica io dovevo entrare da sinistra e lui da destra. Eravamo la turista e l'uomo elegante d'affari. Iniziai a pattinare, il mio momento preferito era quando ci guardavamo,ci avvicinavamo e iniziavamo a girare. Da quel momento tornavamo a pattinare insieme facendo giri su giri, il balletto finiva con Nicolò in ginocchio che mi baciava la mano,non avevo capito questa scelta dell'allenatrice ma dopo tutti i sollevamenti che già facevamo mi sembrava perfetto.
Dopo l'inchino e tutti gli applausi tornammo in spogliatoio dove ci separammo, le mie compagne mi aiutarono a cambiarmi e a struccarmi per poi ritrovarmi.
Il tema del saggio era "un viaggio in giro per il mondo" e io con le altre avevamo la Grecia, eravamo tutte delle belle dee greche. Indossavamo un vestito completamente bianco con soltanto la cintura e le spalline dorate. Il trucco occhi era bianco e oro ma molto delicato. Per le labbra invece avevamo adottato solamente il gloss.
Andammo in pista e iniziammo a pattinare, eravamo delle statue che erano appena state ritrasformate in divinità. Durante il disco sentivo i crampi allo stomaco e quasi svenivo ma riuscì ad andare avanti. Alla fine quando tornavamo statue ero stremata ma almeno il pensiero che appena uscita dalla pista avrei  potuto sedermi  sulle panchine per finire di guardare gli altri gruppi mi salvava.
Durante l'ultimo gruppo tornammo dietro al sipario per fare il finale. Non fu niente di che ma dopo quello,la consegna di un sacchetto di caramelle, un ciondolo a pattino e le foto non mi sentivo più le gambe così all'ultima foto potei fiondarmi giu per le scale dello spogliatoio. Mi rinchiusi in bagno tanto non doveva salutarmi nessuno. Mi guardai allo specchio e rimasi disgustata da quello che vedevo così iniziai a piangere,il trucco era a prova di bomba e per fortuna non si sciolse, più di tanto.

Io ed il professore di matematica Onde histórias criam vida. Descubra agora