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Con ancora la paura addosso e il cuore che le batteva forte, Miranda si ritrovò a guidare in autostrada.
Madeline le aveva gentilmente prestato la sua macchina e lei dopo la chiamata ricevuta, era corsa a prepararsi per raggiungere il Principato.

Non sapeva cosa fosse successo o cosa stesse succedendo, sudava freddo e il suo cuore non le dava tregua.
Le mani, la pancia, ogni particella del suo corpo le dava fastidio.
Non riusciva a trovare pace, se qualcuno l'avesse vista l'avrebbe scambiata per una disperata o meglio, per un'esaurita.

Esaurita per amore, o meglio per un ragazzo con le idee poco chiare.

Scacciò quei pensieri dalla testa e tornò a concentrarsi sulla strada.
Guida e basta.
Guida e basta, senza pensare.
Guida e basta perché tra poco sarai lì e lo rivedrai.
Guida e basta.

Un'ora e mezza dopo, che le parve però un mese, era lì.
Era arrivata tra i palazzi e il lusso di Monaco.

MIRANDA
Ci sono

Adesso posso sapere cosa succede?
-

La prima cosa che fece fu mandare un messaggio a Carlos che l'aveva costretta a recarsi nel paradiso terrestre, senza però avere un ovvia motivazione.
E lei nel profondo sperava che si trattasse proprio di lui, di lui e dei suoi occhi verdi, di lui e delle sue fossette, di lui e basta.

Poco dopo il telefono le vibrò in mano, facendola sussultare ma allo stesso tempo morire dall'ansia e dalla curiosità di capire cosa cazzo stesse succedendo.

CARLOS
Ti mando la posizione, fai in fretta!!

MIRANDA
Non mi muovo da qui se non mi dici prima il motivo per cui mi hai fatto fare 181 chilometri.

CARLOS
Non ti farei venire qui per nessun altro motivo, alza il culo e sbrigati.
-

Così con la pancia capovolta dall'ansia e la mente ferma sull'immagine di come Charles e lei si erano lasciati mesi fa, ingranò la marcia e si incamminò nel luogo stabilito.

Si trattava di un appartamento non troppo lontano dal centro della città, anche se paragonarlo ad un appartamento era abbastanza dispregiativo.
Era un cazzo di attico all'ultimo piano di una palazzina.
Non era però la prima volta che veniva in questo posto, c'era stata infatti mesi prima durante la pausa estiva.

Perché era sotto casa di Leclerc?

MIRANDA
Adesso mi spieghi cosa ci faccio qui?

CARLOS
Sono dietro di te
-

Si voltò e Carlos era effettivamente dietro di lei, con il volto stanco e le mani che gli tremavano per il troppo caffè bevuto.
Quante ore aveva di sonno?
Due?
Una?
Nessuna?

Miranda iniziò a preoccuparsi sempre di più, doveva per forza essere successa qualcosa a Charles. Per. Forza.

"Stai bene?"
Chiese con la voce tremante.
Carlos agganciò il suo sguardo e dopo un sospiro, quasi doloroso, l'abbracciò.
Un abbraccio ricco di tristezza.
Un abbraccio che avrebbe preferito evitare piuttosto che doverne sentire il peso sulle spalle.
Quell'abbraccio era letale.

Assalita dal panico e con le lacrime pronte ad uscire, perché troppo debole per affrontare un altro ostacolo, si scansò bruscamente dallo Spagnolo e lo guardò fisso negli occhi.
Occhi color carbone.
Occhi neri che ti risucchiano.

seventeen // charles leclercWhere stories live. Discover now