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"Madeline! Non trovo le scarpe, sono in ritardo!!!"
Come suo solito ogni domenica, Miranda scappava di casa.
Era tradizione che lo facesse anche se sotto sotto sapeva che il suo era un bisogno.
Quella mattina però si svegliò tardi, la sera aveva infatti studiato per gli ultimi esami perdendo quindi la cognizione del tempo.
"Le ho trovate!"
Urlò Madeline dall'altra stanza.
Da quando se n'era andata, niente era più lo stesso e Miranda faceva ancora difficoltà ad abituarsi.
"Ti voglio bene...io vado.
Ci vediamo la settimana prossima?"
Chiese di fretta.
"Probabile"
Rispose l'amica circondandola con le braccia.
Miranda odiava ogni tipo di forma d'affetto, ma quando si trattava di Madeline non si tirava mai indietro.
Era la sua roccia.

Come ogni domenica quindi, Miranda la passò fuori casa; tra negozi, bar e passeggiate varie faceva di tutto pur di non pensare al suo passato.
Voleva un bene dell'anima a suo padre ma molto probabilmente l'aveva rotta e lei ne era consapevole.
Guardò quindi l'orologio dal display del suo telefono, erano le sette di sera, si sentì soddisfatta e pronta a tornare a casa.

Era il 17 Novembre.

"Sono a casa!"
Urlò per farsi sentire dalla sua coinquilina.
Lei e Camilla andavano d'accordo ma non troppo, erano sempre in competizione e il loro rapporto, se così si poteva definire, era più tossico che sano.
"Oh ciao Miranda..."
Rispose Camilla dal salotto.
Miranda fece per raggiungerla ma dei suoni familiari la fecero fermare.
Macchine, motori, Ferrari...suo padre.
Era un ciclo.
Un ciclo del male.

Si era ripromessa di non cadere nella trappola del padre, di non fare la sua fine.
Doveva solamente fare una cosa: starci lontana il più possibile.
Passò un'ora e tutto procedette per il meglio; le mura della sua camera erano il suo scudo.

"Pensavo che avresti visto il gran premio con me!"
Esclamò Camilla da fuori la porta.
Molto probabilmente quell'inferno era finito e lei stava andando a dormire.
"No non guardo quella roba"
Disse schifata.
Camilla però non demorse e si fece spazio nella tana del lupo.
"Smettila di fare sempre la scazzata"
Blaterò muovendo a caso le mani in aria.
"Va bene mamma"
Miranda si arrese, ma solo perché quello sarebbe stato l'unico modo per togliersela dai coglioni.
"Antipatica..."
Camilla fece per andarsene, poi prima di chiudere la porta e scappare via le lanciò un cappellino addosso.
Miranda lo prese, bofonchiò qualche parolaccia tra se e sé e lo osservò per minuti interminabili.
Era arancione, un arancione color papaya; c'era un 4 disegnato sotto la visiera ma cosa più importante, sul lato era stata fatta ricamare un'abbreviazione: un "CL".
Lei non l'aveva mai notata e non sapeva cosa significasse, buttò il capellino per terra e tornò a studiare".

*

Monza.
Il tempio della velocità.
Un circuito che Charles, nel 2019 aveva fatto suo.
Lo aveva conquistato ma adesso, dopo i vari problemi riscontrati negli ultimi due anni nessuno, all'interno del team, ne era più in grado.
Dovevano così aspettare e sperare in un errore da parte degli altri team, un errore che a loro avrebbe portato solamente punti in più in quel campionato dove il terzo posto non era richiesto, era dovuto.

"Ci sarà tantissima gente, non vedo l'ora"
Disse Carlos seduto sul divanetto del suo motorhome.
Era giovedì, il weekend non era ancora iniziato eppure nessuno riusciva a non pensare a cosa sarebbe successo nei giorni a venire.
Monza si sarebbe tinta di un solo colore, che seppur non fosse arrivato sul podio, spiccava più degli altri:
il rosso.
"Già...i tifosi sono magnifici vedrai"
Rispose Charles sedutosi al suo fianco.

seventeen // charles leclercWhere stories live. Discover now