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*volevo solo dire che a questa parte e alla prossima che ne seguirà, ci sono particolarmente legata.
Credo siano le più belle tra quelle fino ad adesso pubblicate.
Solo questo...🤪*

Silverstone.
Pietra d'Argento.
Un circuito ricavato da un aeroporto militare.
Un circuito dove il sole non si vedeva quasi mai.
Il meteo inglese era sempre colorato di grigio.
Un grigio che destava depressione e tristezza.
Miranda quel weekend però, era come una stella, magari una supernova pronta a trasformarsi.
Miranda aveva il cuore ricamato.
Un cuore che portava un solo nome.

Era un giovedì.
Ma non uno qualunque.
Il giovedì in cui Charles si sarebbe fatto vivo e lei, gli avrebbe dimostrato quanto tenesse a quel bracciale: a quel gesto.

"Sai lui dov'è?"
Chiese incuriosita a Carlos, con la voce che tremava.
"Dovrebbe essere con Gasly; tra poco arriverà. Stai calma"
"Sono calma"
"Non si direbbe"
Miranda gli tirò una gomitata sulla spalla.
Carlos fece finta di essersi fatto male ed iniziò a piagnucolare come un bambino.

"Mate!"
Una sola parola.
Una sola voce.
La sua.

Charles si avvicinò ai due.
I suoi occhi non si staccavano da quelli di Miranda; poi scesero in basso, sul suo braccio, per vedere se indossasse il suo regalo.
Quando lo vide, una luce glieli illuminò di un verde, un verde speranza in cui Miranda ci si perse dentro.

All'improvviso sembrava che nessuno stesse parlando.
C'erano solo i loro sguardi.
Carlos si schiarì la voce, accennò che doveva andare e così fece.
Rimasero solo loro due.
Le loro anime.
I loro sguardi.
I loro respiri.

"i-io"
Disse Miranda per evitare che in quel silenzio si sentisse il suo cuore sbattere fortemente, come un forsennato, contro la gabbia toracica.
"Io volevo ringraziarti, è bellissimo. Non dovevi comunque"
Disse indicando il bracciale che portava fieramente al braccio.
Charles le sorrise.
Uno di quei sorrisi sinceri che amava tanto.
"Era il tuo compleanno ed era giusto che ti regalassi qualcosa"
"La situazione che c'era tra noi non era delle migliori"
Ribatté.
Non voleva contraddirlo ma voleva mettere in chiaro le cose e provare a capirci qualcosa.
"Vorrei ricominciare da capo"
Disse lui tutto un fiato.
Addosso aveva una sicurezza immane.
"A quanto pare starò con t-...con voi per altri tre anni"
Sogghignò Miranda, pronta a cambiare discorso; ma divenne rossa come un pomodoro.
Voleva apparire sicura di sé dinanzi a lui eppure sembrava sempre un pesce fuor d'acqua.
"Ne sarò onorato"
Ammise concedendole un sorriso.

Si lasciarono così.
Senza il minimo contatto fisico ma con un filo che li legava dall'interno.
Miranda ancora non poteva saperlo ma i loro cuori erano legati.
Lo erano sempre stati.
Dal momento in cui se lo ritrovò per la prima volta, sull'uscio della porta in cerca di Carlos.

*

"La macchina sembra andare"
Charles raggiunse Miranda entusiasta dei dati raccolti durante il venerdì.
Si tolse il baca clava, i suoi capelli erano matidi di sudore eppure aveva con sé sempre il suo fascino.
"Sono felice per voi. Adesso vediamo come andiamo per la prima sprint"
"Sarà divertente..."
I due si scambiarono due sorrisi e Miranda non potè pensare al fatto che in quel weekend, Charles si stava esternando come il ragazzo che era.

La sera andarono tutti in hotel.
Charles e Miranda non erano mai stati così vicini che mai; persino Carlos era sorpreso.

"Bene io devo andare. Domani ci aspetta una giornata importante"
Disse Miranda salutando i due ragazzi.
"Anche io vado"
Disse Carlos incamminandosi verso la sua camera.
"Mi'...aspetta"
Charles la bloccò per un polso.
"Mi'"
fu la prima volta che la chiamava con un nomignolo; lei li odiava ma quello...quello le faceva tremare il cuore.
Fu il loro primo contatto fisico, Miranda sentì una scossa, una connessione, una scarica elettrica.

seventeen // charles leclercWhere stories live. Discover now