2. DESTINI LEGATI

Mulai dari awal
                                    

-Megan.- dice, aumento il passo per avvicinarsi

-Sei in macchina con me- mentre mi parla continua a camminare a passo spedito e costante. La sua valigetta è più grande della mia e mi chiedo cosa ci sia in più. È la mia prima missione e anche se l'incontro di prima continua a bussare insistentemente nella mia testa, devo rimuoverlo momentaneamente. Non posso fallire, devo dare il massimo di me. Ogni energia negativa si deve dissolvere.

-Va bene- annuisco con lo sguardo fisso in un punto dinanzi a me.

-Nathan, mi servono delle ricariche, mi sono finite le munizioni l'ultima volta.- la sua voce mi ricorda nuovamente la sua presenza. Come se l'incontro traumatico di prima non bastasse. Deglutisco rimanendo qualche passo indietro

Nathan sembra scherzare con lei, mentre le parla con un sorriso sulle labbra.

Gli ultimi anni che ricordo di aver passato con lei erano composti da occhiatacce, liti e frecciatine.

Vorrei soltanto sfogarmi adesso, urlare fino a perdere la voce, piangere fino a singhiozzare ogni due secondi, prendere a pugni un sacco da boxe, fino a far sanguinare le mie nocche, voglio stare da sola, voglio capire qual è il mio problema, perchè non posso essere felice? Ogni volta che tento di voltare pagina una folata di vento mi riporta a quel dannatissimo capitolo della mia vita, come un fottutissimo promemoria, una sveglia impossibile da spegnere che continua a tartassarmi. Il lato negativo è che riconosco alcune mie colpe e a impedirmi di ammetterlo a voce alta è il mio orgoglio.

Nathan le lancia un mazzo di chiavi che afferra prima che di separarsi per guidare ognuno la propria macchina, seguo quest'ultimo, quando mi fa un cenno.

Sto continuando ad assillarmi e devo essere lucida per la missione. Tutto questo non può che nuocermi.

-Ti scoppierà la mano.- constata osservandomi

Abbasso lo sguardo e noto il pugno serrato e le nocche bianche, appoggio la schiena al sedile e apro la mano avvertendo un leggero dolore alla mano.

-Va tutto bene-

Annuisco lanciando un'occhiata allo specchietto, vedo le macchine allineate che ci seguono.

-Si-

Sposto lo sguardo su di lui. I suoi occhi color zaffiro sono fissi sulla strada, il suo braccio sinistro appoggiato al finestrino e la sua mano è aggrappata al volante, mentre quella destra è sul cambio. Tira indietro il ciuffo leggermente infastidito. Continua a ticchettare le dita sul volante leggermente impaziente di arrivare. È innegabilmente un bell'uomo. Sposto lo sguardo sulle mie dita che sto torturando leggermente nervosa, lui invece sembra impassibile.

-Hai ricevuto la mitraglietta?- cambia discorso

-Si, era sulla scrivania insieme al pugnale.- annuisce alle mie parole portando indietro la testa, appoggiandola al sedile.

Mi giro verso il finestrino e osservo il paesaggio. Quando andavo a scuola amavo disegnare i paesaggi, mi tranquillizzava disegnarli e mi aiutava a non pensare troppo, anche se amavo la pioggia, disegnavo sempre panorami soleggiati. Perchè forse quello di cui necessitavo nella mia grigia vita era un po' di sole.

Dopo un paio di minuti arriviamo a destinazione. Camminiamo con passo veloce. Ognuno affiancato dalla propria valigetta. Nathan indossa un auricolare e parla con qualche nostro collega. Porta un dito sull'apparecchio e parla

-Vedi qualcuno?-

Mi volto indietro e noto uno scenario vuoto, penso che nessuno ci stia vedendo ma nonostante questo aumento il passo e mi affianco a un collega

Odio et amoTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang