Il che era vero. Le pozioni lo riempivano e rendevano il cibo molto meno invitante, il suo gusto era smorto. Era tutto solo poltiglia.

"Mangerò di più, lo prometto", disse Regulus mentre si infilava in bocca una forchetta piena di pasta, ma quando Kreacher voltò le spalle, Regulus fece sparire il resto del suo piatto.



"Sei malato?"

Sbattè le palpebre, tornando in sé, seduto sul letto mentre Cerci lo fissava con occhi preoccupati. Non era sicuro di quanto tempo fosse passato tra questa conversazione e quella con Kreacher.

Era il giorno dopo? Erano passati due giorni? Una settimana? Era consapevole che fosse passato del tempo, ovviamente, erano solo i dettagli che la sua mente non sembrava in grado di trattenere.

"Regulus?"

"Scusa," borbottò, strofinandosi la faccia. "Scusa, sono solo stanco."

Cerci non sembrava che gli credesse. "Penso che tu abbia bisogno di un guaritore, la mia famiglia ne conosce uno buono, posso portarti da lui subito, ho tutto il pomeriggio libero..."

"No, non voglio", sapeva che suonava irritabile e non intendeva esserlo, ma non potè farne a meno. "Sto bene. Te l'ho detto che sto bene".

"So cosa mi hai detto", era la prima volta che pensava di aver mai sentito la sua voce irritata. "Ma stai mentendo, e nemmeno molto bene."

Sospirò, si lasciò cadere sul letto e fissò il soffitto. Pochi secondi dopo il materasso si abbassò e Cerci prese posto accanto a lui, il viso sospeso sopra il suo.

Si morse il labbro inferiore. "Sono preoccupata per te."

"È uno spreco di energie."

Alzò gli occhi al cielo. "Va bene, va bene, lo farò comunque."

Fece spallucce, continuando a fissare il soffitto. "E' una tua prerogativa, immagino."

La sentì sospirare, un silenzio teso che cadeva su di loro. La casa scricchiolò e gemette intorno a loro, chiedendo aiuto. Un po' di attenzione. Un po' di magia da assorbire. Quel posto era sempre stato la roccaforte della famiglia Black, era sicuro che non si fosse mai sentita così sola prima. Era un pessimo custode. Un figlio cattivo. Un fratello cattivo.

"Mi manca Boo," Cerci alla fine ruppe il silenzio, perché ovviamente lo fece. "Non l'hai più vicino."

"È solo un incantesimo", rispose Regulus in tono piatto. "Non un animale domestico."

La verità era che Regulus non riusciva a lanciare il suo Patronus quando era sballato. All'inizio era stato... sorprendentemente difficile. Si era abituato alla presenza spettrale al suo fianco, al calore che suscitava in lui, una rappresentazione fisica di qualcosa che era scomparso molto tempo prima dalla sua vita. Ma Boo non lo aveva mai aiutato a dormire, non gli aveva mai impedito di pensare, quindi alla fine aveva continuato ad ingoiare le pozioni. Non si accorse nemmeno più dell'assenza.

"Va bene, basta, alzati", Cerci saltò giù dal letto, prendendo il polso di Regulus e tirandolo finché non si sedette con riluttanza.

"Perché ci alziamo?" brontolò.

"Stai per fare un bagno, perché francamente sembri che non ti fai il bagno da una settimana."

Ad essere onesti, potrebbe non averlo fatto.

"E io vado a preparare il pranzo."

"Kreacher si arrabbierà se prepari il cibo, lo sai", disse, anche se si forzò ad alzarsi dal letto.

Choices  ||Jegulus/Wolfstar || TRADUZIONEWhere stories live. Discover now