Non prima dell'ultima partita di Quidditch dell'anno.

Non prima di doverlo affrontare in campo.

"JAMES!" Sirius urlò, abbastanza forte che la McGranitt probabilmente lo aveva sentito dal suo ufficio. "I tuoi maledetti genitori ci stanno aspettando!"

"A-" la sua voce uscì strozzata e soffocata e dovette fermarsi, schiarendosi la gola. "Arrivo!" riuscì a dire al secondo tentativo. Rigettò la scatola nel cassetto, sbattendolo. A volte era come se diventasse così triste che si arrabbiava. Come se volesse solo rompere tutto. Non si era mai sentito così prima, non era mai stato il tipo che prendeva a pugni i muri.

Era spaventoso ad essere onesto.

Non era sicuro da dove provenisse.

O come gestirlo.

Sapeva che Sirius l'aveva notato. Remus. Peter. Sapeva che spaventava anche loro.

James chiuse gli occhi, espirando, cercando di calmarsi. Non poteva perdere la testa in quel momento, c'erano delle persone che contavano su di lui. I suoi genitori erano venuti fin lì per vederlo, per l'amor del cielo. Provò a contare, aiutava a volte.

Sentì il rumore dei piedi sulle scale e si alzò rapidamente, infilandosi le mani nelle tasche per nascondere il fatto che tremassero. Un secondo dopo, Sirius varcò la porta, era vestito con la sciarpa della sua casa e una maglietta con una testa di leone che James era quasi certo di aver ricevuto da Euphemia per Natale.

"Hey amico?" fu tutto ciò che disse.

"Sì, scusa, non riesco a trovare i miei fottuti guanti."

Gli occhi di Sirius si abbassarono sul massacro che era diventata la loro stanza. "Stai davvero facendo a pezzi questo posto eh?" non sembrava infastidito, ma poi, la pulizia non era mai stata la priorità numero uno di Sirius.

"Scusa" disse comunque James, perché la sua mente si stava muovendo solo un po' troppo lentamente in quel momento.

"Non scusarti con me amico, scusati con Moony piuttosto, potrebbe volere la tua testa su un piatto per quello che hai combinato"

"Gli comprerò della cioccolata per rimediare. Dai, andiamo."

Sirius lanciò a James uno sguardo curioso mentre lo guardava farsi strada attraverso il percorso ad ostacoli che era diventata la loro stanza.

"I tuoi guanti?" chiese Sirius, ma James gli fece cenno di allontanarsi spingendolo attraverso la porta.

"Fanculo. Non ho bisogno di quei guanti per schiacciare Serpeverde".

Sirius rise, gettando il braccio intorno alle spalle di James mentre si facevano  strada nella sala comune. "Questo è lo spirito giusto!"



Fu una bella partita

Una delle preferite di James.

La posta in gioco era troppo alta perché Serpeverde potesse fare schifo come facevano normalmente. I colpi erano aggressivi ma non illegali, le giocate si avvicinavano di poco a quelle sleali, ma non superavano mai quella linea sottile. Erano sempre al limite.

Ma lo era anche James.

Il punteggio era pari, nessuna squadra andava più avanti di un gol rispetto all'altra. James dovette ammettere anche se odiava farlo, che i Cacciatori di Serpeverde sapevano cosa stavano facendo.

"Macdonald!" gridò James, immergendosi sotto un Serpeverde mentre altri due si avvicinavano.

 Non ebbe tempo per controllare che fosse in posizione, dovette solo sperare e lanciò la Pluffa sopra la sua spalla e facendo un tuffo profondo per evitare il Bolide che gli era stato sparato da sinistra. A giudicare dagli applausi che risuonarono tra le tribune di Grifondoro, la Pluffa trovò il suo obiettivo.

Choices  ||Jegulus/Wolfstar || TRADUZIONEWhere stories live. Discover now