Capitolo 5

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Per andare al luna park io e Stacey usammo la sua macchina decappottabile, che credevo fosse azzurra, ma naturalmente non ne ero certa.

Ci sedemmo entrambe davanti. Mentre lei guidava io a volte mi alzavo leggermente per godermi il vento e per ammirare Los Angeles come se non avessi percorso quelle strade centinaia di volte in meno di un giorno. Osservavo come fosse attiva questa città. Sembravano tutti indaffarati, ognuno aveva qualcosa da fare, il suo negozietto da gestire, e poi era pieno zeppo di bar e locali. Stacey ammise di star facendo il giro lungo per il luna park solo per farmi vedere Los Angeles.

Davanti a noi c'era un panorama stupendo: le file di palme con lo sfondo del tramonto. I colori erano uguali a quelli dell'alba. Lo guardai incantata per qualche istante prima di chiudere gli occhi per concentrarmi sull'aria che arrivava al mio viso.

-adoro il tuo spirito, sai- iniziò a parlare Stacey.

-qui la maggior parte delle persone non si gode abbastanza questa favolosa città. Non ne approfitta quasi nessuno. Probabilmente pensano che siccome ci vivono hanno tutto il tempo per visitarla e per conoscerla per bene ma non si sa mai cosa può succedere. Il mio stile di vita è vivere bene ogni giorno. Non pensando che ogni giorno sia l'ultimo perché vivere così sarebbe pesante secondo me, intendo credere che ogni giorno potresti morire. No intendo vivere bene ogni giorno così da non avere rimpianti in futuro- Stacey stringeva le mani sul volante mentre parlava, e il suo sguardo passava continuamente da me alla strada.

-si, la penso come te. Credo che tu abbia perfettamente ragione- le risposi.

-sai, ora che sono qui, dopo che ho conosciuto tutte le cose che mi hai fatto scoprire, stavo pensando che se fossi rimasta ad Howville il mio rimpianto sarebbe stato "wow, non sono mai uscita da quello schermo". Forse la scomparsa di mio nipote è stata un segno- guardai pensierosa dal finestrino le palme che scorrevano.

-se fossi rimasta nel tuo mondo non avresti scoperto tante cose ma non ti saresti posta il problema proprio perché non ne saresti stata a conoscenza. Ma ora che sei qui e che hai scoperto tutto ciò che hai scoperto, e che devi ancora scoprire, credo che sarà difficile tornare nella tua dimensione ottocentesca-

-si, sì sarà difficile lo so- finito di pronunciare queste parole, pensai a George.

-Stacey, tu credi che io sia egoista?- le chiesi.

-perché dovresti essere egoista?-

-perché ho passato la giornata a vedere film con te e prepararci per la serata ma devo ancora trovare mio nipote. Io sono preoccupata per lui, non voglio che passi in secondo piano nei miei obiettivi-

-Margaret rilassati, non sei egoista. George potrebbe essere dovunque, non possiamo passare giorni e giorni a camminare per trovarlo. Se ti fa stare più tranquilla domani torneremo a Santa Monica con altri annunci e li attaccheremo in giro- Stacey mi tranquillizzò. Poi scorsi in lontananza il molo di Santa Monica e la ruota panoramica, sorrisi e mi illuminai fissandola. Stacey doveva ancora trovare il parcheggio e io volevo subito scendere dall'auto ed entrare nel luna park.

Parcheggiammo la macchina e ci affrettammo ad entrare. Eravamo salite sul pontile di legno rialzato sulla spiaggia. Il luna park era circondato dal mare, che insieme alle luci del parco divertimenti e del tramonto creava un'atmosfera davvero memorabile e assolutamente fantastica.

-signorina Collins, benvenuta al Pacific Park del molo di Santa Monica- scappò un largo sorriso ad entrambe mentre entravamo nel luna park.

La musica pervase il mio corpo appena misi piede dentro a quel luogo magico.

UN SOFÀ PER QUATTRO, fuori dallo schermoWhere stories live. Discover now