Capitolo 4

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New York, un'altra città degli Stati Uniti. 1870, vent'anni dopo l'anno in cui si trovava Howville. Un giovane avvocato e una contessa eccentrica. Amore corrisposto, ma quasi impossibile. Lei ha abbandonato il marito in Europa; lui è fidanzato con una ragazza di buona società e deve rinunciare al suo amore.

Newland Archer innamorato della contessa Ellen Olenska e l'ordinaria May Welland in mezzo a questo rapporto sospeso.

L'amore può essere così intricato e complesso. Non credo di essere il tipo di donna che passerebbe la sua vita a farsi viaggi mentali sull'amore.

Dopo aver visto L'età dell'innocenza, presi altre videocassette dallo scaffale.

Vidi il film western Gli Spietati e il film fantascientifico Star Trek.

Ethel, Walter e Arthur dormivano con io in mezzo a loro: a sinistra avevo Ethel addormentata addosso ad Arthur che dormiva anche lui e a destra Walter che russava.

Se fossero rimasti svegli avrebbero scoprire la grande evoluzione del cinema.

Conoscevo già la cinematografia per merito della visita di Lumière ma, in un secolo e quarantaquattro anni, le cose erano cambiate davvero tanto.

Quando pensavo che Stacey non sarebbe più tornata, la sentii girare le chiavi nella serratura della porta ma restai concentrata sulla televisione. Avevo da poco messo un'altra videocassetta. Quella di Gli uomini preferiscono le bionde e già avevo gli occhi puntati sulla meravigliosa Marylin Monroe.

Stacey entrò in casa notando tutte le luci spente, le tende che coprivano le finestre e sentendo la canzone Diamonds are a Girl's Best Friends che la voce melodiosa dell'attrice, bionda e divina, stava cantando. Questa canzone mi rimarrà impressa nella mente come il suo elegantissimo vestito...

-adoro quel vestito rosa- disse Stacey sedendosi accanto a me sul divano, cercando di non disturbare Ethel ed Arthur.

-rosa. Mi devo ricordare. Rosa come il vestito di Marylin Monroe-

-per ricordarti il rosso ricordati i lamponi e le fragole di questa mattina-

-e i mirtilli erano blu giusto?-

-bravissima- ci scambiammo un sorriso. -che film hai visto?- mi chiese.

-L'età dell'innocenza, Star Trek, Gli Spietati e ora questo-

-mi posso unire? Adoro Marylin Monroe-

-si anch'io- nel frattempo fissavo incantata il vestito e guardavo le bellissime collane e i gioielli.

-si da il caso che io abbia altre dieci videocassette di questa fantastica attrice- affermò lei avvicinandosi allo scaffale.

-perfetto. Ma al luna park ci andiamo vero?-

-ovviamente, ma fino a stasera sappiamo cosa fare. E poi stasera ti metterò addosso talmente tanti glitter e paillettes che brillerai tantissimo-

-mi affido a te allora- le sorrisi.

-vedrai, saremo splendide-

Finimmo di vedere il film e ne vedemmo altri due della mitica attrice e cantante: Come sposare un Milionario e Il Principe e la Ballerina.

Marylin era davvero brava. Aveva classe, eleganza, portamento e fascino. Stacey mi illuminò riguardo le sue canzoni più famose e scoprii che, appunto, era anche una cantante oltre che un'attrice. Stacey mi portò in camera sua e di Nick e accese uno strano oggetto grigio sulla cassettiera che poggiava sulla parete opposta al loro letto.

-questo è uno stereo. Apri il libro di storia sul novecento e guarda se c'è nell'indice-

Io aprii il libro alla velocità della luce e cercai l'invenzione dello stereo tra le pagine del capitolo.

-eccolo. " Paul e Joseph Galvin hanno fondato la Galvin Manufacturing Corporation nel 1928 e il primo modello di stereo risale al 1930". E come funziona lo stereo?-

-guarda, questo è un CD. Serve per ascoltare la musica grazie allo stereo o a un semplice lettore CD. Negli anni passati, prima del CD, si usavano i dischi-

Stacey prese un disco dalla libreria e poi tornò alla cassettiera, aprì un cassetto e tirò fuori un...

-questo è un giradischi- ci poggiò il disco sopra e lo fece partire.

-questo è un brano del 1976, è uno dei miei preferiti. Si chiama Right Back Where We Started From, di Maxine Nightingale-

La canzone era già partita con energia e vivacità. Era piacevole ascoltare questo tipo di musica, aveva il potere di ricaricarti, di farti invadere dall'energia e infatti Stacey già si muoveva a tempo sorridente. Spostavo lo sguardo sul disco, poi sullo stereo e poi sulla libreria di dischi. Chissà quante altre canzoni esistevano con il potere di farti alzare e ballare e cantare. E mentre Maxine passava da una strofa all'altra, Stacey tirava fuori di tutto e di più da cassetti e armadi.

-se vogliamo andare al luna park, ti serve il look giusto cara Collins-

-cos'è tutta questa roba?- sorridendo, guardavo incredula tutte le cose tra vestiti, spazzole e trucchi che Stacey aveva messo sul letto.

-ci divertiremo tantissimo, tranquilla-

Intanto che andavamo da un disco all'altro, da un cantante a un altro, da una band a un'altra, ci preparavamo per la serata al luna park.

Mi insegnò come truccarmi. Mi misi del rosa sugli occhi e lei mi aggiunse dei glitter dello stesso colore dicendo che dovevamo brillare. Poi mi sfumò del fard rosa sulle guance e, infine, al posto del rossetto mi mise del lucidalabbra abbinato agli occhi.

-ora ti farò scoprire la geniale invenzione della piastra per capelli- disse sciogliendomi la coda alta che avevo e iniziando a pettinarmi con la spazzola.

Mi passò la piastra e i miei capelli sembravano super lisci. Mi sentivo splendida davanti quello specchio enorme che avevano Stacey e Nick in bagno.

Mentre provavamo i vestiti cantavamo sopra le canzoni dei BackStreet Boys e alternavamo i due usi della spazzola, ci pettinavamo e allo stesso tempo le usavamo come microfoni. Mi stavo divertendo come mai in vita mia.

Stacey mi fece indossare un maglioncino bianco corto con sopra una giacca di pelle nera e una gonna a ruota rosa fatta interamente di paillettes che arrivava esattamente alle ginocchia, né troppo lunga né troppo corta.

Guardandomi allo specchio sembravo un'altra persona. Ero passata dalla Margaret sempre struccata e con abiti e pettinature antiquate a una Margaret moderna, colorata, vivace e diversa. Dalla Margaret ottocentesca a quella degli anni '90 in America. Mi sentivo e mi vedevo come se fossi completamente un'altra persona.

Ma nonostante tutto ero ancora una giovane donna dell'età vittoriana.

Persino il mio nome, Margaret, pareva antico per una persona di questo tempo. E quanto invece mi suonava moderno il nome di Stacey.

Nonostante la quantità di cose, informazioni, oggetti...avessi scoperto in quasi un giorno e una notte, per gli abitanti di Los Angeles sarei sembrata comunque una bambina spaesata.

Quest'ultima riflessione mi fece pensare a George, un bambino di sette anni perso nella grande Los Angeles. Lui probabilmente si sentiva ancora più spaesato e confuso di me. Speravo non gli fosse accaduto nulla. Forse ero stata egoista a cercare di capire e di conoscere il nuovo mondo e non concentrandomi sulle ricerche di mio nipote.

Ma avevo passato tutta la notte scorsa a cercarlo, e Stacey aveva detto che grazie ai volantini avrebbero potuto contattarci subito se lo avessero trovato. Naturalmente ero in pensiero per la scomparsa di mio nipote in una città come Los Angeles.

Ma questo nuovo mondo mi affascinava così tanto, ogni minuto scoprivo nuove cose.

Ad Howville tutti i giorni si assomigliavano, ma quel primo giorno fu fantastico. 

UN SOFÀ PER QUATTRO, fuori dallo schermoWhere stories live. Discover now