-Okay, ho diversi commenti sulla frase che hai appena detto.-

Artemis alzò gli occhi al cielo.
-Primo: hai detto per favore? Wow, sono sorpreso.-

-I commenti saranno tutti così? Non voglio sprecare il mio tempo ad ascoltare queste idiozie.-

Zed la ignorò. -Secondo: continuo a dire queste cose perché sto solo cercando di farti parlare, proprio per conoscerti meglio. C'è qualcosa di male?-

Sta volta Artemis non rispose.
-Terzo: in un certo senso io so tutto della tua vita.-

Artemis lo guardò. -Che vuoi dire?-

-Hai ragione a dire che le nostre famiglie sono rivali. Sono cresciuto sentendo parlare della tua famiglia, sono cresciuto sentendo parlare di te e sentendo storie sugli scontri che hanno avuto i Brikton contro i Colton. Quindi mi hanno parlato molto di te. In effetti, sapevo chi fossi già prima di venire qui.-

-Ma cosa…?-

Zed la interruppe. -Non ho finito. C'è un quarto punto. Non è vero che ti ho vista per la prima volta tre giorni fa.-

-Se avessi visto la tua faccia fastidiosa prima me lo ricorderei.-

-A quanto pare non te lo ricordi, invece.-

Artemis lo scrutò, cercando di capire se fosse sincero. -Quando mi hai visto allora?-

-Anni fa. Forse ero troppo piccolo per potermelo ricordare, ma me lo ricordo. Le nostre famiglie si sono sempre odiate, è vero. Ma hanno avuto rapporti diplomatici nel corso degli anni. Eri una bambina, lo ero anche io e i nostri genitori si erano incontrati per discutere alcune questioni, non so nemmeno cosa. Credo fosse un incontro segreto. Non ti dirò altro, insomma non voglio fare il sentimentale.- le sorrise.

Prima che Artemis potesse fare qualsiasi cosa vennero interrotti da Drake.

-Ei ragazzi, posso prendere i vostri cartoni della pizza?- chiese speranzoso. Era piuttosto diverso da Connor, aveva dei riccioli biondi, gli occhi azzurri e il naso contornato da lentiggini. Aveva un viso molto dolce, in effetti, come di un bambino, ma in realtà era poco più piccolo di loro, avrà avuto diciotto o diciannove anni. Sicuramente non li dimostrava. Ed era anche più basso in altezza e più asciutto rispetto al fratello così bravo nel combattimento corpo a corpo. Neanche a farlo apposta, aveva una maglietta verde con sopra disegnata una lumaca e la scritta: sarò anche lenta, ma almeno faccio le cose con calma.

-Sì, certo.- disse Zed confuso.

Evidentemente ancora non conosceva Drake e la sua passione per le cartacce e le lumache.

-Grazie!- rispose lui super felice non appena glieli porsero. -Ei, tu sei quello nuovo. Ti ho visto sul ring. Sei forte!- gli disse Drake sempre entusiasta.

Artemis sbuffò. Non si era mai complimentato con lei. Forse gli fai paura, si disse.

-Ehm, grazie amico.- rispose Zed.

-Volete vedere Rosty?-

-Chi cavolo è Rosty?- domandó Zed.

Drake sembrò offeso. -La mia lumaca! Dai, venite.- gli fece cenno di seguirlo.

-Sta bene questo tipo?- sussurrò Zed nell’ orecchio di Artemis mentre lo seguivano.

-È un po’ strano, ma sí, è un tipo apposto. Lo ritengo forte.-

Zed mormorò: -Se lo dici tu.-

Arrivarono in quella che doveva essere la camera di Drake. C’erano cartacce ovunque, un letto sfatto, un armadio aperto dal quale si vedevano numerose magliette con scritte senza senso e un bel po’ di teche. Da una teca Drake prese una lumaca. -Rosty!- disse. -È la più affettuosa e anche la più veloce. È la mia preferita, ma non ditelo alle altre sennò si offendono.-

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