CAPITOLO 7

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Quella mattina Artemis fu svegliata da un rumore. Le ci volle un attimo per capire. Qualcuno stava bussando alla porta. Beh, più che bussando la stava distruggendo.

Artemis si alzò dal letto irritata e si diresse verso la porta. Chi osava svegliarla così? Doveva essere calma e rilassata la mattina per fare gli allenamenti e chiunque stesse bussando la stava già irritando.
Aprì la porta un attimo prima che un’altra raffica di colpi la buttasse giù. C’era Talia.

-La porta mi serve.- disse Artemis a denti stretti.

-Grazie al cielo! Allora sei a casa!- disse Talia mentre entrava senza nemmeno aver avuto il permesso.

-Dove altro sarei dovuta essere?-

-Come faccio a saperlo?- sbuffò Talia. –Perché diavolo non aprivi?-

-Dormivo. Secondo te cosa stavo facendo? Una danza intorno ad un falò?-

-Come sarebbe a dire dormivi?- Talia posò lo sguardo sui vestiti di Artemis. O meglio, sul pigiama di Artemis.

-Si può sapere che problemi hai, Talia?-

-Che problemi hai tu? Sono le nove e mezza del mattino. Di solito alle sette sei già sveglia da un bel po’. Ero preoccupata.-

-Non possono essere le nove e mezza. Ho la sveglia impostata alle cinque.- Artemis si diresse subito alla finestra e vide il campo già pieno di gente. Allora si precipitò in camera. L’orologio segnava le nove e trentacinque. Talia aveva ragione.

-Dannazione, non è suonata la sveglia!- sbraitò. –Ho perso tutta la mattinata di allenamento!- ora era decisamente irritata.

-Calma, non è la fine del mondo. Ogni tanto fa bene dormire fino a tardi.-

-No, invece. Mi dovevo allenare. Devo battere Zed. Non posso permettermi pause.-

-Non sei un robot, Artemis. Devi permetterti pause. Veramente, è incredibile come il tuo cervello faccia così tanta fatica a comprendere che anche il tuo corpo ha bisogno di riposo. Sai cosa penso? Che la sveglia è suonata eccome! Ma eri talmente stanca che non l’hai sentita. Come biasimarti. Pensi solo all’allenamento. Allenarmi di lì, allenarmi di qua, allenamento bla bla bla.-

-Smettila.- si vestì il più in fretta possibile per cercare di recuperare almeno un minimo le ore perse.

-Dove sei stata ieri sera?- domandò Talia.

-A cena da mio padre. Ti racconto poi. Ora sono di fretta.-

Talia sbuffò. –Non c’è gusto ad essere tua amica.- ma prima che potesse finire di parlare, Artemis uscì di casa. Fece subito la sua corsetta mattutina e decise che quella mattina avrebbe lasciato perdere il tiro con l’arco. Poi si recò nella palestra, per cercare qualcuno con cui combattere.

La palestra era piena di gente. Trovò Ingrid e Talia che parlavano con Miss Capelli Rosa. Ma non si avvicinò a loro, per paura che la assalissero di domande quando invece lei doveva allenarsi. Vide però Sienna, la ragazza dai capelli rossi della sera precedente. Indossava dei jeans neri e una canottiera verde scuro, i capelli raccolti in una coda alta. Sembrava davvero piccola. Era seduta in un angolo, tutta sola. Artemis sbuffò, ma si avvicinò a lei.

-Ei, ciao.- le disse.

Sienna sollevò timidamente lo sguardo. –Ciao.-

-Ho avuto un piccolo imprevisto stamattina.- spiegò Artemis. –Tutto bene?-

Sienna annuì.

-Va bene. Vieni con me.- la condusse verso Talia e Ingrid che ancora parlavano con Dalia Davis. Ma non avevano mai niente da fare?

▪️Stommerace▪️Where stories live. Discover now