Capitolo 17

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(T/n) Pov
Ormai da quella strana missione con Kenji erano passate alcune ore, e si era fatta tarda sera.
Atsushi era andato a dormire, mentre io stavo leggendo un libro.
Qualcuno però suonò il campanello della porta, così fui costretta ad andare ad aprire.
Aperta la porta mi ritrovai Dazai e Kyoka, e avevo già capito cosa stava succedendo.
Dazai: "Buonasera (T/n)! Disturbo?" Disse lui sorridente.
(T/n): "Si. Non serve fare storie, ho capito" dissi io aprendo di più la porta.
Dazai: "Va bene, glielo dici tu ad Atsushi?" Mi chiese.
(T/n): "Si. Adesso puoi andare via" gli risposi.
Il ragazzo sospirò, lasciò Kyoka con me e poi tornò a casa sua.
Feci entrare la ragazza a casa, che nel mentre stava ispezionando ogni singolo centimetro.
(T/n): "Kyoka sei stanca?" Le chiesi io.
Lei annuì soltanto, così presi il mio futon e lo stesi a terra, dopodiché mi sedetti su una delle sedie e mi immersi nuovamente nella mia lettura.
Kyoka: "Tu non dormi?" Mi chiese lei.
(T/n): "Tendo a dormire poco e niente, diciamo solo lo stretto necessario" dissi senza distogliere lo sguardo dal mio libro.
Da lì a poco la ragazza si addormentò, e io decisi che era il momento di andare ad allenarmi.
Presi una borsa, in cui misi una maglietta di ricambio, una bottiglia d'acqua, le chiavi, ed infine dei coltelli per l'allenamento.
Presi infine il cellulare ed uscì di casa, cominciando ad andare verso il luogo che avevo trovato.
Camminare per quelle fredde strade desolate mi dava un senso di relax, anche se veniva totalmente invaso dal fatto che sapevo benissimo che in questi luoghi si poteva aggirare la mafia.
Passarono circa dieci minuti ed arrivai, mi guardai un po' attorno cercando di capire come sfruttare quello spazio.
Era uno spazio davvero grande, dove però erano poste molte casse di legno.
Le pareti presentavano innumerevoli crepe, e la vegetazione era arrivata a formare vere e proprie cascate di foglie.
Prima di allenarmi avrei dovuto di sicuro sistemare questo posto, e avevo già una vaga idea di come farlo.
Considerando che dovevo allenare sia il mio fisico che il mio potere, avrei potuto iniziare spostando qualcosa con quest'ultimo.
Per quanto odiassi il mio potere, in futuro potrebbe risultarmi indispensabile, quindi sono costretta ad allenarlo nuovamente.
Comunque, per adesso era meglio non esagerare.
Decisi di usarlo solo per spostare le casse, così da non sforzarmi troppo.
Buttai lo zaino per terra e mi stiracchiai, cominciando quindi a decidere un luogo in cui spostare tutto.
La soluzione più plausibile era quella di metterli tutti in un singolo angolo, così da poterli anche riutilizzare in futuro.
(T/n): "Perchè lo sto facendo..." dissi tra me e me, sospirando rumorosamente.
Cominciai così piano piano a creare degli spessi fili neri, all'inizio attaccati alle mie mani, per precauzione.
In poco tempo questi si attaccarono ad una delle casse, e la trascinarono nel luogo voluto da me.
Non era un grande sforzo, e per questo ero sollevata.
Continuai finché non spostai la gran parte di queste, ma venni interrotta da una voce.
?: "Oh ma guarda un po', che ottimo lavoro che hai fatto!" Disse la voce, che si trovava esattamente dietro di me.
Annullai istintivamente il mio potere, e puntai un coltello al collo del ragazzo.
(T/n): "Cosa hai bisogno qui, Dazai?" Gli chiesi io infastidita.
Dazai: "Niente di niente, volevo solo controllare che avevi il tuo potere sotto controllo" mi disse lui.
Rimisi il coltello nella tasca, e mi allontanai di qualche passo da lui.
(T/n): "Adesso che hai visto che va tutto bene puoi pure andare" dissi io girandomi di nuovo dall'altra parte.
Dazai: "Ti stai allenando vero? Ti potrei aiutare nel corpo a corpo, non credi?" Mi disse lui.
(T/n): "Non ho bisogno del tuo aiuto" gli risposi guardandolo male.
Dazai: "Su, non essere scortese. Lo sai che se perdi il controllo del tuo potere non ne potrai fare altro che affidarti a me" disse lui.
Effettivamente aveva ragione, e questo lo odiavo.
Lui sapeva benissimo la sua e la mia posizione, ed era inutile insistere con lui.
(T/n): "Fai come ti pare, basta che non mi interrompi" gli dissi io.
Dazai: "Bene!" Disse lui sedendosi su una delle casse.
La sua presenza mi infastidiva, e sinceramente mi metteva anche in soggezione, però non avrei di certo annullato il mio allenamento per lui.
Sistemai così la mia roba su un'altra cassa, e cominciai così a ripassare qualcosa del combattimento.
Dazai: "Guarda che stai sbagliando, dovresti stare più dritta" mi fece notare lui.
(T/n): "Ti avevo detto di non interrompermi" gli risposi, anche se sapevo che aveva ragione.
Lui però sembro quasi ignorarmi, si alzò e si avvicinò a me.
Dazai: "Tu credi che questo allenamento ti aiuti?" Mi chiese.
(T/n): "Cosa vorresti dire"
Dazai: "Non è un insulto, però credo che tu impari meglio combattendo direttamente contro qualcuno" mi disse lui.
(T/n): "Stai dicendo che vuoi combattere contro di me?" Gli chiesi io.
Dazai: "Beh dico solo che sarebbe un allenamento migliore per te" disse per poi prende uno dei miei coltelli "Quindi perché no?" Finì lui, guardandomi.
Mi avvicinai a lui e gli tolsi il coltello dalle mani, appoggiandolo infine nella mia borsa.
(T/n): "Se è un allenamento non abbiamo bisogno di armi" dissi io.
Lui sorrise, e si allontanò leggermente.
Dazai: "Beh allora, credo dovremmo sia combattere sia allenare il suo potere, non credi?" Disse lui.
(T/n): "Già" gli risposi solamente "Pensavo di allenarmi anche con le armi, non si sa mai" aggiunsi inoltre.
Dazai: "Concordo" rispose.
Tornare a combattere contro di lui non mi metteva per niente di buon umore, ma è abbastanza utile.
Per quanto possa essere peggiorato rispetto ai tempi della mafia rimane comunque più forte di me, e questo non lo posso tollerare.
Conosco il suo stile di combattimento, le mosse che usa, ma questa cosa è reciproca, inoltre sono passati anni, potrebbe benissimo aver cambiato tutto.
Esattamente per questo non sarei stata io a fare la prima mossa, mi sarebbe rimasto più semplice capire come combatte, e poi pensare un modo per sconfiggerlo.
Mi sarei limitata semplicemente a schivare i suoi attacchi, era questo il mio piano, però sapevo benissimo che non sarebbe stato così semplice, inoltre lui non si muoveva di un centimetro, mi guardava solo sorridendo.
La sua espressione lasciava intendere che aveva capito ciò che avevo in mente, e questo mi metteva un po' in difficoltà.
Dazai: "Vuoi stare ferma per sempre?" Chiese lui mettendo le mani nelle tasche.
(T/n): "Non sono costretta a fare la prima mossa..." gli risposi semplicemente.
Lui rise un po', per poi riprendere parola.
Dazai: "Non farò io la prima mossa, (t/n). Lo ammetto, è una buona tecnica quella che hai in mente, può funzionare facilmente sul campo di battaglia, però qui non ti devo allenare su ciò che sai già fare" mi disse lui.
Mi stava come costringendo a rischiare tutto, se mi fossi avvicinata non avrei avuto molte possibilità per vincere.
D'altronde però aveva ragione, dovevo allenarmi sul corpo a corpo, non in una battaglia di astuzia.
Non avevo altre opzioni infondo...

ᰔ𝓝𝓸𝓷 𝓹𝓸𝓼𝓼𝓸 𝓪𝓶𝓪𝓻𝓮ᰔ(DazaixReader)Where stories live. Discover now