10 ANNI PRIMA DEL MATRIMONIO (parte 3)

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Il giorno dopo è teso.

È teso ed è strano e sono così a disagio che è quasi doloroso. Sarebbe stato più facile affrontarlo se il pessimo umore fosse rimasto solo tra loro due, ma come se non potesse farne a meno, si è diffuso a tutti gli altri nelle loro immediate vicinanze.

Atsumu ha iniziato a parlargli solo quando c'entra la pallavolo. Altrimenti, passa la maggior parte della giornata insieme a Kageyama, che sembra confuso per l'intera cosa. Ad un certo punto, Sakusa pensa di sentire i due parlare di un "santarellino", qualunque cosa significasse. Non voleva nemmeno saperlo.

La giornata va avanti così. Con astidiosa.

Kageyama rabbrividisce per una schiacciata mancata di Sakusa che era stata alzata da Atsumu, Hoshiumi se la prende con Atsumu per essere così giù quando se la stava cavando perfettamente negli ultimi giorni, e Komori inizia a lanciare a Sakusa sguardi preoccupati.

Sakusa si libera di suo cugino mimando con la bocca, non sono affari tuoi.

Ma poi, un pensiero gli attraversa la mente.

Ce l'aveva scritto in faccia? Lo sapevano tutti? Potevano capire cosa era successo la scorsa notte?

È quel pensiero che lo fa finire dritto in uno dei bagni, dopo essere uscito con nient'altro che un frettoloso 'solo un minuto' rivolto al loro allenatore.

Sente di star andando in preda al panico. Le pareti iniziano a chiudersi, il petto si stringe, le mani diventano insensibili, e lui le apre e le chiude, lottando per ritrovare la sensitività.

Si concentra sul proprio respiro.

Dentro e fuori. Inspira, espira. Andrà tutto bene.

Dopo che riesce a rimettersi in sesto ed uscire dal bagno, la prima vista con cui viene accolto è Atsumu seduto a terra, con le gambe completamente aperte, mentre Hoshiumi gli punta un ginocchio nella schiena per spingerlo in avanti e aiutarlo ad allungarsi.

Atsumu sussulta, gemendo un po'. "Sì, proprio così... puoi farlo un po' più forte-"

Sakusa torna di filato nel bagno. Vuole morire.

__

La serata di Atsumu era già stata programmata da quando si era svegliato quella mattina.

Dopo la fine dell'allenamento, avrebbe cenato, fatto una doccia, si sarebbe masturbato, avrebbe fatto la sua sua skincare routine e poi si sarebbe sfogato con il suo gemello.

Fissa la porta chiusa. Sakusa normalmente impiega molto più tempo di lui sia quando si tratta di mangiare che di fare il bagno, e Atsumu suppone che questa volta impiegherà ancora più tempo per evitarlo.

Sospira.

Si aggiusta l'asciugamano intorno alla vita e prende il telefono.

Suona due volte prima che Osamu risponda.

"Eew."

"Non eewa-are a me, stronzo." sibila Atsumu. "Io qui sto perdendo la mia cazzo di testa e tu non ci ci sei nemmenoper soffrire con me."

"Sei solo tu che fai il melodrammatico o sei davvero in quel postolì che soffri?" chiede Osamu, la bocca piena di quello che Atsumu presume essere onigiri.

"Stai mangiando onigiri?"

Osam si ferma. "Come cazzo facevi a saperlo?"

"Non so se è una cosa da gemelli o se sei solo tanto prevedibile." Atsumu fa spallucce, pur sapendo che Osamu non l'avrebbe visto. "Ma io sto soffrendo. Ti odio a morte."

a liar's truth - sakuatsuWhere stories live. Discover now