Farfalle

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La prima volta in cui aveva visto Mattia appendere una loro foto alla parete, quasi non ci aveva fatto caso. Aveva sorriso al proprio amico e poi aveva continuato ad ascoltare la canzone nell'mp3, inscenando qualche passo della coreografia che quella settimana gli era stata affidata dal proprio professore, con la speranza che gli facessero ballare proprio quella in settimana, dato che finalmente rientrava nel proprio vero stile. Nemmeno Dario aveva badato a quella cosa, dato che il muro sopra il letto di Christian era già pieno di foto della propria famiglia e quindi chiunque riteneva che se Mattia avesse ricevuto quella foto, sarebbe stata una cosa normale per lui appenderla alla parete.

La seconda volta in cui lo vide attaccare alla parete una loro foto, però, Christian si tolse una cuffietta, preso dalla curiosità e si avvicinò a Mattia, mentre Dario se ne stava sul letto nella parte opposta della stanza.

"Ma come hai avuto queste foto?"

Il moro abbassò, poi, lo sguardo sul letto e trovò altre tre foto di loro due insieme, palesemente frame di day time, mentre Mattia, da sopra il letto, abbassava lo sguardo per potergli rispondere.

"Me le ha mandate mamma, penso che siano carine"

Christian non rispose, ma si sedette sul letto, poggiando l'mp3 sul lenzuolo e prendendo quelle foto in mano. Erano di tutti i generi, ma sempre con una costante: loro due che si guardavano. Il grande rimase qualche secondo incantato ad osservare come potessero anche essere lontani, come quelle immagini fossero sgranate, ma si potessero notare evidentemente i loro sguardi che si incontravano, cercandosi. Senza capirne la motivazione, il proprio petto si chiuse, gli mancò il fiato e decise di alzarsi in piedi, lasciando quei fogli cadere di nuovo sul letto, afferrando l'mp3 e tornando a provare qualche passo, così, senza commentare più nulla.

E quelle situazioni andarono avanti per giorni.

Più pacchi Mattia riceveva, più foto venivano appese per la stanza, tutte insieme, una accanto all'altra, sotto i palloncini dei 18 anni, sugli specchi, attraverso cui le telecamere li riprendevano tutto il giorno e tutte le notti. Le volte in cui Christian entrava in stanza veniva sempre sorpreso dalla sua faccia letteralmente ovunque, ma non riusciva a non sorridere pensando a con quanta naturalezza Mattia decidesse di compiere quel gesto, marcare il territorio, disegnare sugli specchi con i loro volti sorridenti, immagini prese da day time.

Fino al giorno in cui una di quelle foto finì anche sull'armadio.

Era appena tornato da una lezione più faticosa del solito, aveva provato un pezzo modern puro assegnatogli dalla Celentano, che Christian sapeva volesse metterlo in difficoltà. Per questo ci stava mettendo tutto se stesso nel portare a termine quel compito arduo, per poter far ricredere la maestra. Quando varcò la soglia della stanza verde, lanciò il proprio borsone sul letto e poi andò diretto verso l'armadio per recuperare una maglia oversize con cui poter dormire quella notte, da mettersi subito dopo aver fatto la doccia.

E fu in quel momento che vide la foto sull'anta dell'armadio bianco, che spiccava, per via della sua giacca rossa e riconobbe quella foto per via di tutte le volte che l'aveva vista postare sui social dai loro fan. Era stata presa da un frame del video di capodanno, quando lui e Mattia erano tornati da poco dalla quarantena e Christian si ritrovò a sorridere per quei ricordi, per quella serata di qualche mese fa, che sembrava così distante da quello che stava vivendo in quel momento.

Qualche istante dopo iniziò a mancargli il respiro.

Istintivamente strappò quell'immagine dal piano bianco e se la portò con se sul letto, mandando a quel paese la voglia di farsi una doccia. Si sdraiò, calciando via il borsone, che cadde a terra e ringraziò che fosse chiuso, così che si riversasse tutto il suo contenuto al di fuori.

Raccolta OS [Zenzonelli]Where stories live. Discover now