Crescita

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Mese dopo mese, anno dopo anno, Selene migliorava, divenne capace di evocare le ombre quasi senza pensarci, fu in grado di usarle per passare da una stanza all'altra, poteva persino controllare l'ombra di qualunque persona fosse vicino a lei.
Però il suo allenamento non comprendeva solo la magia ma anche l'apprendimento dell'utilizzo della spada grazie all'insegnamento dei suoi due zii Illyrian; ma purtroppo la sua abilità  nel maneggiare una spada non era comparabile alla sua abilità con la magia. Inizialmente vedeva suo fratello e i suoi zii combattere sperando di diventare abile come loro, ma poi iniziò a preferire di gran lunga l'arte magica all'utilizzo della spada che prevedeva principalmente l'uso di muscoli anziché intelligenza e furbizia come lei preferiva.
Amava passare ore in biblioteca a cimentarsi nelle antiche rune, in manuali di erbologia e zoologia, in libri antichi sulla storia di Prithyan e in manuali di magia per cercare informazioni su ciò che era e su come affinare le sue capacità.
Trascorreva il tempo libero con il naso immerso in un libro tanto che Cass la definiva un topo da biblioteca, ma veniva ripagato con uno strattone dalla sua stessa ombra e una bella caduta con il culo per terra.
Fantasticava sui libri d'amore che le regala Azriel, immaginava il giorno in cui avrebbe incontrato il suo compagno e ogni volta che apriva l'argomento con il fratello, questo le rispondeva con un ringhio dicendo che era ancora troppo giovane, guadagnandosi un pugno sulla spalla muscolosa da parte di Mor.
Ogni volta che impugnava la spada non sentiva che fosse un prolungamento del proprio braccio come affermava Cassian.
Anni e anni di esercitazioni e pochi passi avanti, era poco agile e detestava fare gli esercizi fisici....tutti quegli affondi, quegli esercizi di equilibrio...era così dannatamente goffa in questo!! Soprattutto quando cercava di coordinare spada, gambe e quelle stupide ali.
Spesso si inventava scuse per saltare le ore di allenamento e si rintanava in biblioteca; aveva fatto amicizia con molte delle sacerdotesse che vi lavoravano, specialmente con Clotho e Gwyn, una giovane ragazza dai capelli rossi con cui si scambiava libri d'amore.
Così un pomeriggio mentre provava ad allenarsi da sola sul terrazzo della casa, capì che il problema non era lei, ma la spada.
Lei era fatta di oscurità , non poteva sentire l'acciaio come un prolungamento di se stessa, lei non era quello.
Quindi utilizzò la sua magia, evocò la tenebra e la plasmò creando una spada.
Una spada totalmente nera, che non rifletteva la luce, ma la assorbiva; e poteva evocarla quando voleva.
Era leggera, come se non tenesse nulla nella mano...ora capiva cosa intendesse suo zio. La sua spada era parte di lei, una sua estensione.
La chiamó Cibelis.
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Rhysand vide la sua piccola sorellina trasformarsi gradualmente in una donna, ci fece caso una sera mentre lei e Mor ridevano davanti al camino.
Divenne una donna bellissima, lunghi capelli neri fino alla vita, collo sottile e slanciato, viso ovale dai tratti delicati e magnifici occhi viola incorniciati da lunghe ciglia; ormai anche il suo corpo assunse tutte le forme da donna, che venivano risaltate dal vestito nero con bustino e scollo a cuore...era magnifica.
Se la immaginò seduta insieme a lui su due troni alla corte della notte, si immaginò quando l'avrebbe nominata signora suprema e quando avrebbe indossato la corona che lui le fece fare poco dopo averla tenuta in braccio la prima volta.
Sarebbe diventata una signora suprema che incuteva timore ma allo stesso tempo gentile e premurosa con la sua gente. Tutta Velaris la adorava.
Ma il signore supremo non si scordò mai delle parole di suo padre e del patto con Beron. Presto Eris Vanserra sarebbe venuto a riscattare il suo premio.
Ma lui non glielo avrebbe mai permesso.

La corte di luna e sospiriWhere stories live. Discover now