Presentazioni

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Al tavolo da pranzo era riunita tutta la famiglia, ma Selene non riusciva a togliersi dalla mente ciò che le era appena successo in biblioteca.
"Sono qui. Sempre qui con te" una voce, più lieve di un sussurro fece scattare la bambina in piedi, attirando gli sguardi di tutti su di se.
Cassian alzò un sopracciglio e chiese "tutto bene principessa?"
"Si zio..." rispose, e si rimise seduta finendo il pranzo in tutta fretta, per poi salire in camera.
Salì le scale in tutta fretta, spalancò le porte della sua camera e le richiuse, salì sul letto e sussurrò al lupo d'ombra "puoi uscire".
Fenrir uscì dall'ombra della piccola e la guardò con i suoi occhi rubino, e con la sua voce profonda come proveniente da un altro mondo "figlia di Ecate, al tuo servizio".
"Perché ti sei nascosto?" Chiese Selene.
"Perché era ciò che desideravi. Sento che hai paura di ciò che potrebbero pensare di me, o meglio di te"
"Ho paura che possano pensare che sono strana...insomma chi è che parla con le ombre? O meglio chi è che ha come amico un lupo di ombre?. Vedo come gli emissari di altre corti guardano mio fratello, come se potesse ucciderli schioccando le dita. Non voglio che qualcuno abbia paura di me... soprattutto la mia famiglia."
"Dovresti essere fiera di ciò che sei piccola, MAI rinnegare ciò che si è, MAI averne timore. Se a Prythian sapessero cosa sei... tutte le altri corti si inginocchierebbero ai tuoi piedi, come accadde in passato. Anche tuo fratello ha un potere simile al tuo, lui può interagire con l'oscurità che lo circonda, ma tu puoi controllarla, tu puoi farle fare ciò che vuoi.
Tuo zio Azriel anche interagisce con essa, sfruttandola per raccogliere piccoli segreti, ma può usare solo le sue ombre... te puoi usare qualunque ombra, persino le sue facendole diventare tue."
"Come accadde in passato? Cosa intendi?"chiese Selene incuriosita.
"Un passo alla volta. Prima imparerai a gestire il tuo dono e poi mi farai qualsiasi domanda tu voglia."
La piccola sbuffò; è sempre stata curiosa, ma accettó il consiglio del suo nuovo compagno e accarezzò il suo manto.
Poi si ricordò che sua zia Amren non era come il resto della sua famiglia; lei aveva secoli in più degli altri e proveniva da un altro mondo...lei non avrebbe giudicato il suo potere e non ne avrebbe avuto paura. Persino alcuni abitanti della sua corte erano intimoriti dalla minuta ragazza dai capelli neri, e non si fidavano di lei, perciò nessuno avrebbe potuto capirla meglio di lei.
Si alzò dal letto, e il lupo parve leggerle nel pensiero, non si nascose nella sua ombra, ma camminò al suo fianco seguendola nella sala da pranzo.
Quando arrivarono davanti alla porta, il lupo si ritrasformò in ombra, passò sotto di essa per controllare che vi fosse all'interno e in meno di qualche secondo fu di nuovo al fianco della sua compagna e la invitò ad entrare.
All'interno vi era Amren che attendeva Azriel e Rhys per discutere di faccende amministrative della corte; Selene entrò con passo incerto e appena la zia voltò lo sguardo verso di lei, indugiò sul lupo e un sorriso le illuminò il viso.
"Bene, bene.... posso dire di non essere più l'unica inquietante in questa casa." si alzò dalla seduta e fece un giro intorno al lupo "sei fatto di tenebra...interessante" e si picchiettò le labbra tinte di rosso sangue con l'indice.
"Dove lo hai trovato?" Chiese alla ragazza.
"In realtà è stato lui a trovarmi, o meglio a cercarmi. Ho sentito una voce il giorno del mio compleanno che chiedeva di essere liberata e poi l'ho sognato nella biblioteca...per questo ti avevo chiesto di accompagnarmi..."
"Avresti dovuto parlamene immediatamente" la ammonì la zia.
"Mi dispiace, io..."
"Non fa nulla, adesso va a giocare. Io e tuo fratello abbiamo molto di cui parlare."
Sentì dei passi avvicinarsi nel corridoio, Fenrir entrò subito nella sua ombra e il fratello entrò nella stanza, sorridendo alla sorella e prendendola in braccio, ma notando l'aria preoccupata della sua seconda in comando chiese "Tutto bene qui?", facendo scorrere lo sguardo tra le due.
La piccola annuì e liberata dalla stretta del fratello uscì dalla stanza con passo frettoloso; Amren guardò il suo signore supremo e con tono grave disse "Dobbiamo parlare."

La corte di luna e sospiriWhere stories live. Discover now