"Spuntino?" chiese James mentre si avvicinano al dipinto del cesto di frutta, Remus fece il solletico alla pera con grande dignità.

"Cioccolata calda", corresse Moony.

James lo seguì attraverso il buco del ritratto, sorridendo. Avrebbe dovuto immaginarlo.

"Salve signori!"

"Come possiamo essere di aiuto, signori?"

"Di cosa hanno bisogno i giovani signori?"

Almeno una dozzina di elfi domestici gli andarono incontro. James non si sarebbe mai abituato. I Potter avevano un solo elfo domestico, Mimi, e non assomigliava per niente agli elfi di Hogwarts.

Tanto per cominciare, lo trattava sempre di merda; "Oh, il padroncino ha perso entrambe le braccia, vedo, ecco perché il suo letto è ancora sfatto", oppure "Il padron James sembra aver perso la vista a scuola, ecco perché non riesce a vedere il disordine sul pavimento della sua camera da letto".

"Due tazze di cioccolata calda andranno benissimo, se non vi dispiace" disse Remus, dirigendosi verso il tavolo più vicino. "E' un problema se rimaniamo per un po'?"

"Niente affatto, signori!"

"Subito signori!"

"Volete dei marshmallow, signori?"

Remus si girò verso James, la fronte alzata.

"Uh... sì, certo. Grazie," si strofinò la nuca a disagio mentre le piccole creature si affrettavano a preparare.

"Quindi rimaniamo qui?" chiese James mentre si sedeva accanto a Remus.

Remus annuì. "Ho pensato che sarebbe stato d'aiuto."

"Aiuto?"

In quel momento comparvero davanti a loro due boccali giganti, traboccanti di montagne di marshmallow già sciolti.

Remus emise un ronzio soddisfatto mentre avvolgeva le dita attorno alla tazza a lui più vicina.

"Dio, adoro quell'odore", disse felice.

James prese in mano la sua tazza, premendo la calda porcellana tra le sue mani e cercando di ignorare il dolore che c'era stato nel suo petto negli ultimi giorni.

"Non devi per forza dirmi cosa c'è che non va," disse Remus alla fine, facendo alzare lo sguardo a James. Il suo amico riabbassò la tazza sul tavolo, gli occhi dolci, ma potè vederne la preoccupazione. "Ma... ma c'è qualcosa che non va, vero?"

James ricambiò lo sguardo impotente. "Io..." ma non uscì nient'altro, cento parole gli si conficcarono in gola. Sospirò, passandosi una mano sul viso prima di inghiottirli tutti con grande difficoltà. "Sono solo stanco", fu il meglio che riuscì ad inventarsi.

Non era una bugia. Gli incubi erano tornati. Tranne che ora a volte era Regulus quello che stava urlando. E James non arrivava mai in tempo.

Remus lo guardò scettico. "James, tu ami Halloween."

"Questo perché Halloween è fantastico."

Remus gli lanciò uno sguardo acuto che James scelse di ignorare, diventando improvvisamente molto più interessato alla sua cioccolata calda.

"Stavi a malapena prestando attenzione prima," insistè Remus. "Di solito cerco di convincere te e Sirius a non intrufolare un troll nel castello o a non incantare i cuscini del divano così che possano ringhiare alle persone."

James sbuffò. "Sono entrambe ottime idee."

"E sarebbero venute in mente a te se non fossi stato così impegnato a tenere il broncio."

Choices  ||Jegulus/Wolfstar || TRADUZIONEOnde histórias criam vida. Descubra agora