capitolo 29

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Presi in braccio Lucio e corsi verso casa seguita da Stefan. L odore di vaniglia e sangue mi stava invadendo i sensi e la paura di quello che Avrei visto mi fece rallentare. Restai a guardare la villa ormai distrutta e il fumo nero del fuoco uscire dai resti delle mura e dei mobili di casa ormai bruciati. Lucifero e Aiciel guardavano dritti difronte a loro senza battere ciglio, mentre Geremia era seduto per terra a guardare il suolo, Lara e Dario camminavano tra le macerie cercando di recuperare panni, scarpe e qualsiasi cosa si fosse salvata dell'incendio.

Lucio: papà!!!!

Lasciai andare il piccolo e corsi verso Geremia abbracciandolo mentre era ancora di spalle. Il sangue gli scorreva dal braccio e dalle labbra e i suoi occhi non si mossero di un centimetro. Lo strinsi ancora più forte fino a che le sue mani strinsero le mie braccia per farmi capire che era felice che io stessi bene. Mi alzai e mi avvicinai alle macerie.

Io: cosa hanno fatto?

Lucifero: hanno distrutto tutto quello che avevo creato, tutti i ricordi e i momenti passati. La battaglia è già iniziata.

Arrivammo in città con la macchina che Geremia aveva comprato all'hotel quasi 1 anno fa e io presi un Po di soldi dalla borsa, Sistemai al meglio i capelli ai bambini e scesi dall'auto.

Io: su andiamo!

Mark: dove?

Io: a comprare dei vestiti.

Lucio: ma perché?

Io: perché sono andati distrutti e adesso voi venite a fare spese con me. Forza.

Stefan e Geremia soffocarono una risata e guardarono i bambini con occhi divertiti ma seri.

Io: scendete anche voi!

Geremia/ Stefan: cosa?

Io: su su!

I bambini iniziarono a ridere. Lucifero, Aiciel, Lara e Dario andarono a cercare un albergo per la notte mentre noi giravamo la città in cerca di vestiti. Stefan e Geremia tenevano sulle spalle i bambini e io ero tra di loro mano nella mano. Sentivo gli occhi della gente su di noi ma poco mi importava. Entrammo in un negozio di abiti per tutte le età e di varie taglie e in meno di 2 secondi persi di vista Stefan e Geremia, che mi avevano lasciato i bambini vicino le gambe a guardarsi attorno.

Io: che irresponsabili.

Presi per mano i bambini e mi incamminai tra gli scaffali e i manichini. Non era la prima volta che compravo panni a bambini, ma non avevo competenza con bambini che crescevano giorno dopo giorno a vista d occhio. Avevano l altezza di un bambino di 7 anni ma sapevo che il giorno seguente avrebbero avuto l altezza di uno di 10~11 anni quindi andai dritta dai 10 anni in su. Le ragazze che lavoravano in negozio non mi toglieranno gli occhi di dosso, forse non capivano il perché stavo comprando abiti di 2 taglie più grandi per i miei figli.

"Salve. Posso aiutarla?"
Io: certo. Mi servono 2 completi di quelli eleganti neri.
"Per i bambini? Li volete uguali? "

Mi Voltai a guardare Lucio e Mark che mi guardavano a loro volta con gli occhi come a dire "un completo???". Decisi di abbinare il colore dei vestiti ai loro colori così optato per dei colori semplici.

Io: mi porta pantalone nero, scarpe nere, un panciotto nero, due camicie una azzurra come i suoi occhi e un altra rosa, ma non troppo chiara, e due giacche nere grazie.

La commessa si allontanò a passo svelto e sapevo che era rimasta sorpresa dai vestiti che gli avevo chiesto. Sentivo l odore di vaniglia e rose rosse, ma non fui sicura che erano loro fino a quando non li vidi sbucare da dietro uno scaffale con il cesto di panni pieno fino a metà.

La Prescelta. L'inizio di una battaglia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora