capitolo 17

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Quando mi sveglio sono a casa mia, nel mio letto.
   "Stephen, Stephen dove sei?" cerco di dire qualcosa, ma tutto quello che esce dalla mia bocca è solo un sussurro.
   "Sono qui Grace" dice una voce alla mia sinistra; giro la testa, gesto che mi provoca un dolore fortissimo.
   "Non siamo andati in ospedale?"

Perché non mi ha portato in ospedale, magari c'è qualcosa che non va.

   "Quello che ti è successo non c'entra con un problema fisico; sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma non pensavo così forte. Non voglio spiegartelo ora, è troppo complicato e tu hai bisogno di riposare" mi dice, accarezzandomi la guancia.
  "Ma io..."
Ho bisogno di raccontargli il mio sogno, ma non riesco nemmeno a parlare.
   "Adesso riposati, mi racconterai tutto quando avrai recuperato le forze" mi dice, come se mi avesse letto nel pensiero. Credo che lui riesca perché non è la prima volta che succede.
Stephen cerca di alzarsi, ma io riesco a prendergli la mano.

Mi sembra di tornare a quella sera, quando l'ho visto per la prima volta; solo che adesso sono io quella che ha bisogno di lui.
Così si siede accanto a me, lasciandomi un tenero bacio sulla fronte. Io chiudo gli occhi e appoggio la testa sul suo petto, prima di addormentarmi.

Il giorno dopo, o due giorni dopo, esattamente non so per quanto io abbia dormito, apro gli occhi e cerco di mettere a fuoco tutto.
Stephen è accanto a me, anche lui dorme.
Mi spunta un sorriso, per la prima volta dopo un po' di giorni.
Stare accanto a Stephen mi fa sentire al sicuro.
   "Buongiorno" gli dico, quando si sveglia anche lui
   "Buongiorno piccola" mi dice lui.
Mi piace un sacco quando mi chiama piccola. Stephen prende il mio viso e lo volta verso di lui, per poi appoggiare le sue labbra sulle mie.
   "Come stai? Va meglio?" mi chiede

Faccio cenno di sì con la testa, mentre lui alza lo sguardo, guardando fuori dalla grande vetrata della nostra camera. Poi ritorna a guardare me
   "Addison ieri ha chiamato.
Stava andando in ospedale; questa mattina, presto, mi ha chiamato nuovamente e mi ha chiesto di te. Le ho solamente detto che non stavi bene e avevi bisogno di un po' di riposo.
La bambina è nata, si chiama Taylor. Ha detto che è bellissima e che non vede l'ora di fartela conoscere"

Sorrido; non posso ancora crederci.
Non vedo l'ora di vederla.
   "Devo ... devo raccontarti quello che ho visto" dico a Stephen, cercando di recuperare un po' di forze.
   "Va bene, ma fai con calma; abbiamo tutto il tempo"

Così gli racconto tutto, per filo e per segno: quel pianeta strano, il fantasma, la voce e soprattutto i miei poteri che sono spuntati all'improvviso dopo così tanto tempo.
Quando finisco il racconto noto che Stephen mi guarda un po' confuso
   "Stephen ti prego dimmi cosa sta succedendo" gli dico, con gli occhi lucidi. Alcune lacrime cominciano a scendere lungo le mie guance, ma Stephen le asciuga subito con il pollice.
   "Ehi piccola, non piangere. Non è nulla di grave. Domani andiamo alla base degli Avengers, e loro sapranno cosa fare. Non ti devi preoccupare"

Per tutto il giorno cerco di distrarmi per non pensare al sogno: leggo, guardo qualche film e sto accanto a Stephen, che oggi è rimasto a casa.
Quando vado a dormire mi addormento subito, ma poi tutte quelle immagini cominciano a tornarmi in mente e io continuo ad agitarmi per farle sparire.
Dopodiché mi sveglio di colpo; sono tutta sudata e il mio respiro non è regolare.
   "Grace, sono qui. Stai calma, sono qui" dice Stephen; è spaventatissimo, forse più di me.

La mattina dopo però non mi ricordo più nulla dell'incubo; nonostante ciò Stephen ed io andiamo alla base degli Avengers.
Quando arriviamo vediamo Tony fuori dalla base che ci sta aspettando.
   "Salve Strange" dice, in modo serio
Non credo vadano ancora molto d'accordo, ma stanno facendo tutto il possibile.

Tony e Stephen mi aiutano a scendere dalla macchina, e poi entriamo; la base è uguale all'ultima volta che sono stata qui.
Mi accompagnano in una sala enorme, con un tavolo molto grande al centro.
Mi siedo su una di quelle sedie, mentre cominciano ad arrivare anche gli altri: Steve, Wanda, Visione (che non ha ancora imparato ad usare le porte e passa sempre attraverso le pareti), Sam e Clint.
Stephen si siede accanto a me, tenendomi la mano.
Dopo aver raccontato tutto agli Avengers, Tony si alza e comincia a camminare per la stanza; sta riflettendo e spero giunga ad una conclusione.
   "Ho capito" dice, rompendo il silenzio che si era formato "Forse Grace ha trovato un modo per portare indietro Natasha"

Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo! 🥰
Buon anno a tutti 🎉❤️

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