capitolo 16

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QUALCHE MESE DOPO

Ormai l'estate è quasi finita e tra poco dovrò tornare a lavorare.
Questa mattina, quando mi sono svegliata, Stephen era già uscito: in questi giorni esce sempre presto perchè dice di avere tanto lavoro da fare al santuario.

Dopo aver fatto colazione prendo il mio computer e mi metto sulla terrazza;
decido di videochiamare i miei genitori, visto che è da tanto che non li sento: di solito li chiamo poche volte a causa del mio lavoro, ma il tempo non è mai abbastanza.
Loro sono rimasti in Italia, e non vedo l'ora di poterli andare a trovare e di portare anche Stephen con me.
Rimaniamo in chiamata per quasi tutta la mattina; mi chiedono del mio lavoro e anche di Stephen. Sono impazienti di conoscerlo, ma credo che siano contenti che io abbia trovato una persona come lui.

Quando chiudo la chiamata torno in casa a preparare qualcosa per pranzo.
Visto che sono da sola decido di preparare qualcosa di veloce, così poi posso guardare un film e rilassarmi un po' nel pomeriggio.
Poi però comincio ad avere un po' di nausea, ma non ci faccio molto caso, pensando solo di non aver digerito ciò che avevo mangiato.
Quando Stephen torna a casa, nota che c'è qualcosa che non va: sembro un fantasma e mi gira un sacco la testa.
   "Grace stai bene?" mi chiede avvicinandosi.
Sento la testa che mi gira sempre più forte, e ho il presentimento che sia meglio che Stephen non si avvicini.
   "No, non avvicinarti" gli dico, cercando di tenerlo lontano, mentre comincio a piangere: ho paura, è la prima volta che mi succede.
   "Grace, guardami. Sono qui, non voglio farti nulla. Lascia che venga lì" e mentre dice questo si avvicina ancora di più, fino a quando non è proprio davanti a me.
   "Stephen io..." cerco di dirgli, con una voce debole, ma in quel momento mi sento le gambe cedere e cadere in avanti, mentre davanti a me non vedo altro che buio.

Sono sola.
Non c'è più nessun rumore attorno a me.
Mi sento meglio, non mi gira più la testa.
Indosso qualcosa di strano, come se fosse una tuta da combattimento blu.
Dalle mie mani escono ancora quelle scintille, che da tanto tempo erano chiuse dentro di me.
Davanti a me c'è una montagna, altissima, con in cima due pilastri.
Sento che c'è qualcosa, perciò mi avvio verso quella montagna.
Ma quando arrivo in cima, per poco non mi prendo un colpo: davanti a me c'è un fantasma?! con il volto di una persona che però non ha più la pelle, e infatti si vedono le ossa.
Sembra che lui non mi veda, e nemmeno mi senta. Io così continuo a camminare, finché non arrivo davanti ai due pilastri; mi affaccio per guardare cosa c'è oltre, ma vedo che è un precipizio.
Rimango lì a fissare il fondo, non so perché: c'è qualcosa che mi attira. Poi la sento; una voce, debole, ripetuta all'infinito.
   "Natasha... salvami... Natasha..."

Natasha: uno dei membri degli Avengers. Stephen me ne ha parlato.
Era una ragazza forte e intelligente. Ha aiutato Tony quando metà della popolazione è sparita a ritrovare Occhio di Falco e poi insieme hanno costruito il guanto con le gemme. Solo che lei ha solo trovato le gemme.
Hanno detto che ha dovuto sacrificarsi per riuscire a prendere una gemma, e credo sia proprio qui. Ecco perché sento questa voce. Sta cercando di dirmi di fare qualcosa per salvarla.

Ma quando provo a usare i miei poteri, diventa tutto nero un'altra volta.

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