Capitolo 20

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"Kate" dice una voce vicino a me. Alzo lo sguardo con gli occhi ancora assonati. É Rick. Cerco di rivolgergli un sorriso, giusto per essere gentili, ma dall'espressione del suo volto, capisco che lo sto spaventando. Come dargli torto. Nelle condizioni in cui sono adesso, potrei essere facilmente scambiata con  la moglie dell'uomo delle nevi.
Rick é ancora imbambolato in piedi davanti a me intento a fissarmi. Poverino. L'ho proprio spaventato.

"Rick" dico cercando di spostare la sua attenzione su qualcos'altro che non siano le mie condizioni pietose.

"Dimmi"

"Tra quanto partiamo?"

"Daryl e Paul stanno prendendo le loro cose. Shane, invece, é già fuori"

"Oh" mi limito a dire. Ma guarda un po', sono in ritardo. Che palle. Poi, aggiungo: " Sará meglio che mi sbrighi allora"

Rick sorride. Mi dice di fare attenzione durante la spedizione, poi mi saluta e se ne va.

Mi alzo controvoglia e con tutta la grazia di cui sono capace, mi ribalto pure dal letto.

Impreco sottovoce e mi rialzo. La giornata é appena iniziata e già sta andando di merda. Se poi penso che dovrò restare giorni là fuori per cercare armi con Daryl, il mio umore non può far altro che migliorare. Che palle. Vorrei solo ignorarlo, ma se Rick continua a metterci in gruppo insieme come cazzo faccio? Sono sempre più convinta che lo faccia apposta. Altrimenti non si spiega.

Mi metto il classico reggiseno che ormai ha più anni di vita che push-up, preparo la borsa ed esco dalla cella.

Prima di andarmene decido di salutare Liam, Maggie e Glenn.

Vado prima da Maggie e Glenn. Mi raccomandano di fare attenzione, poi mi abbracciano forte e prima che mi stritolino tra le loro braccia, mi dirigo verso mio fratello.

"Ehy" dico al mio fratellino. É seduto a gambe incrociate sul suo letto e sta leggendo un fumetto.

Appena sente la mia voce, alza la testa e sorride, ma poi noto che diventa di colpo un po' triste.

Mi avvicino, mi siedo di fronte a lui e gli chiedo: "Cosa c'é che non va?"

Lui alza il volto per guardarmi; ha gli occhi lucidi.

"Vedi" inizia a dire " l'ultima volta che sei andata in spedizione, pensavo sarebbe stata l'ultima volta che ti avrei rivista. Dovevate tornare in giornata, invece siete stati via per quasi due giorni. Non ho mai avuto così tanta paura di perderti." dice singhiozzando. Non dico nulla. So che non ha ancora finito.

"Kate, devi proprio andarci questa volta?" mi chiede con gli occhi lucidi pieni di speranza.

Faccio un respiro profondo. Non sono mai stata brava con le parole. Generalmente le persone che provano a cercare conforto da me, poi si ritrovano messe ancora peggio. Ci provo a dire la cosa giusta, ma poi dico sempre qualcosa di sbagliato che rovina tutto. Un classico. Ma lui é il mio fratellino, so che ha paura, soprattutto perché io sono l'unica famiglia che gli è rimasta. Si merita delle parole che almeno in parte, allevino la sua paura di perdermi.

"Liam...vorrei tanto non andare a questa spedizione, ma non posso farlo. Le cose che andremo a cercare sono fondamentali per la nostra sicurezza, per la tua sicurezza. Io ti voglio sapere al sicuro. Sempre. Se io oggi non partissi e venissimo attaccati un giorno, non mi perdonerei mai di averti lasciato senza protezione. So che forse non lo capisci adesso, ma é la cosa più giusta da fare" gli dico accarezzandogli il viso. Lui mi guarda, con gli occhi pieni di lacrime.

Lo abbraccio forte forte e gli dico: " Tu non mi perderai mai fratellino. Sei la mia unica famiglia e puoi star tranquillo che nessuno zombie o figlio di puttana al mondo, mi impedirà di ritornare da te"

Mi stacco dall'abbraccio e lo guardo. Ha smesso di piangere.

"Hai capito bene?" dico sorridendo.

Mi fa cenno di si con la testa e abbozza un sorriso. Gli asciugo con la manica le lacrime di prima. Gli dò un bacio sulla guancia, lui sorride e io mi dirigo all'uscita.

Mentre cammino per andare verso il cancello e partire, ripenso a Liam. Gli ho promesso che sarei ritornata da lui, ma non sono per niente sicura di questo. La spedizione, secondo i miei calcoli, potrebbe durare parecchi giorni, soprattutto per il fatto che ci muoviamo a piedi. In parecchi giorni, ci sono molte cose che potrebbero andare storto. Mi assale una fitta di dolore enorme, al pensiero che Liam potrebbe ritrovarsi completamente solo. Avrebbe il resto del gruppo, ma non sarebbe la stessa cosa. Io sono l'unica famiglia che gli é rimasta e perdere anche me, so che lo devasterebbe.

"Ehy" dice una voce distraendomi dai miei pensieri. É Paul.

"Ciao Paul" dico e gli sorrido. Lui ricambia e mi dice: "Vieni, gli altri ci stanno aspettando"

Ci separano alcuni metri prima di arrivare al cancello, così iniziamo a parlare. Quando arriviamo sto ancora ridendo. Paul é davvero una persona piacevole.

Daryl, appena ci vede insieme, ci fulmina. Ma che cazzo vuole?

"Ce ne avete messo di tempo eh" dice con tutta l'acidità del mondo.

Prima che possa rispondere Paul, che sarebbe troppo gentile per mandarlo a fanculo, lo faccio io.

"E quindi Daryl? Non sapevo dovessimo rendere conto a te" rispondo fredda.

Si avvicina infastidito e dice: " Certo, tu non devi rendere conto mai a nessuno giusto? Fai quello che vuoi quando vuoi vero ?" e nel dire questo accenna con la testa a Paul. Ma che problema ha? Dice che non vuole niente e adesso é infastidito se mi sono fatta vedere con Paul. Ma che si curasse.

Prima che io possa insultarlo, come muoio dalla voglia di fare da ieri notte, arriva Shane dietro di lui.

"Andiamo ragazzi" dice. Guardo in cagnesco Daryl che a sua volta fa lo stesso, poi si volta e segue Shane. Lo stesso facciamo io e Paul.

Guardo Paul e noto che é visibilmente confuso. Benvenuto nel club.

L'era dei morti || DARYL DIXON ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora