Capitolo 2

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IL RAGAZZINO NELLA FOTO É LIAM🤍.

É l'alba. Sveglio Liam, il quale sta dormendo nella sottospecie di rifugio in cui ci siamo accampati ieri sera.

"Hai seriamente definito quell'ammasso di rovine con il termine rifugio?"

"Ma tu non stai mai zitta, stupida voce interiore?"

"Non quando posso prenderti per il culo e devo dire che accade molto spesso"

"Fanculo" borbotto tra me e me "Almeno é un rifugio sicuro"

"Sicuro?! Anche una casa che sta andando a fuoco sarebbe piú sicura del tuo rifugio"

"Fottiti"

Liam nel frattempo si sta svegliando e ha un faccino tutto assonato.

"Uhhhh, faccino...qui qualcuno é sentimentale..."

"Spaccherei volentieri il tuo adesso" dico alla mia voce interiore.

"Kate" dice Liam riscuotendomi dalla mia discussione con me stessa.

"Uhm...discussione con te stessa...perfettamente normale..."

Alzo gli occhi al cielo in risposta e Liam mi guarda confuso, con un'espressione davvero buffa. Gli rivolgo un sorriso e gli chiedo: "Dimmi, cosa c'é che non va?"

" Possiamo partire adesso per Terminus?" mi chiede  speranzoso. Questo bambino é davvero cocciuto, mi sta col fiato sul collo dal primo istante che ha visto quel stramaledetto cartello. A volte mi chiedo proprio da chi abbia preso...

"Giá chissá..." . Se gli sguardi potessero  uccidere, la mia me interiore sarebbe giá a terra stecchita.

"Allora?" insiste Liam. 
"Va bene"  dico,per niente convinta. Speravo che avrebbe cambiato idea durante la notte e che all'alba avrebbe riacquistato la lucidità e avrebbe deciso che era meglio non andare a Terminus.  Invece, é accaduto proprio il contrario. Quindi mi sa che non ho proprio scelta...

~~~~~~~

Stiamo camminando da ore e ore, seguendo questi stramaledetti binari...altro che 2 km come diceva quel cartello di merda. Avremo camminato per quelli che saranno stati chilometri e chilometri e di quel rifugio ancora nessuna traccia. Avevo le chiappe che per quel che mi riguarda sarebbero potute essere anche in silicone, considerando il fatto che non le sentivo piú. Delle gambe non ne parliamo...penso che un'amputazione sarebbe stata meglio del dolore che sto provando adesso.  Liam, invece, come nulla fosse, cammina a passo spedito e deciso, facendomi quasi strisciare per raggiungerlo. Ma come fa penso tra me e me...non mostra un minimo di stanchezza quel piccolo mostriciattolo.

"Beh, semplicemente lui non é un antico fossile calcificato come qualcuno qui presente" infierisce quella stronza della mia voce interiore.

Ancora piú incazzata, mi dirigo a passo spedito a raggiungere Liam, che ovviamente era avanti anni luce da dove mi trovassi io. Fanculo.

Mentre sto per raggiungere il mio fratellino, mi accorgo che di colpo si ferma, intento a guardare qualcosa...

Lo raggiungo e vedo un grande cortile che presenta all'interno una piccola cittadina. Sento profumo di quella che sembra essere carne alla griglia e solo adesso percepisco tutta la fame che non sapevo nemmeno di avere.

Dall'interno sentiamo gente ridere e scherzare...forse questa cittadina non sará poi così male...

L'era dei morti || DARYL DIXON ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora