6.

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"Ragazzi tutti sulle gradinate" ci disse Maria ero appena tornata dalla lezione e corsi per andare subito alle gradinate come richiesto dalla conduttrice
"C'è una busta rossa" annunció
"Per fortuna avevi detto che per la prima settimana ci lasciavano tranquilli" le ricordò Luca facendola ridere. La busta rossa era per inder mandato in sfida da Zerbi che lo riteneva un cantante mediocre con una scrittura al quanto banale. Onestamente non potevo dargli torto. Il ragazzo in questione non la prese particolarmente bene, ma in fondo lo capivo nessuno avrebbe preso bene una sfida e poco dopo chiese di poter confrontarsi con la sua prof.
Per il momento non c'erano altre sfide e ognuno di noi torno alle proprie faccende. Io mi diressi verso l uscita della casetta "Stai tornando nuovamente a lezione ma sei appena arrivata" mi disse Carola
"Vogli allenarmi ancora un po'"
"Ma non starai esagerando" intervenne Alex, anche con lui stavo legando tantissimo e per quanto fosse sempre serio ed era impossibile farlo sorridere era davvero un ottimo amico.
"Tranquilli so badare a me stessa"
Torno a lezione e anche se non c'è nessuno inizio a provare da sola mi sarei aspettata almeno un professionista ma non fa nulla. Mi alleno per un paio di ore provando e riprovando la  coreografia, in puntata deve essere perfetta mi ripeto. Quando finisco è ormai tardi e mi affrettò ad uscire prima che si faccia troppo buio. Ma nell uscire dalla sala sono talmente concentrata a cercare di tirar su la zip del giubbino che non mi accorgo che qualcuno sta arrivando dalla parte opposta e finisco per sbatterci contro.
"Scusa non ti ho visto.." inizio a dire poi alzo lo sguardo "ah sei tu" dico
"Perché se sono io non merito delle scuse" mi dice mettendosi diritto davanti a me con le braccia incrociate
"Non stavo dicendo questo"
"Sembrava proprio così invece"
"Solo che non mi aspettavo di trovarti qui, in realtà non mi aspettavo di trovare proprio nessuno"
"Ho chiesto una lezione in più per riprovare un paio di passi che non mi venivano bene...tu?"
" lo stesso ma ora stavo tornando in casetta"
"Se mi aspetti prendo le mie cose e andiamo insieme" per fortuna me l aveva chiesto lui non volevo fare la figura della fifona ma non mi andava di tornare in casetta da sola con questo buio e quindi mi limitai ad annuire. Uscimmo insieme dagli studi e ci incamminiamo verso la casetta in un totale silenzio ma all improvviso senti un rumore strano e mi spaventai d'istinto presi la mano di Christian
"Non avrai mica paura" disse quasi ridendo
"Ma che dici"
"E allora perché mi stai stritolando la mano" mi resi conto solo allora di avergli preso la mano e di averla stretta così tanto mollai allora la presa
" Mica ho detto che mi dava fastidio" aggiunse poi e mi venne istintivo sorridergli.
Poco dopo raggiungermmo la casetta e decisi che ora di sentire Filippo
"Ehi tesoro" mi rispose poco dopo
"Come stai?"
"Bene, non ti preoccupare qui sono le solite cose università lavoro amici la mia vita è la solita routine, tu piuttisto come stai?"
"Bene Filo, tutto bene mi sto impegnando davvero tanto"
"Non esagerare però eh che lo so come sei fatta"
" E tu fai il bravo e non organizzare festini in casa nostra in mia assenza che lo so come sei fatto" gli risposi di rimando e lo senti ridere
"Ora devo andare sorellina ho un appuntamento"
"e con chi?" chiedo curiosa
"tu vuoi sapere troppe cose" mi dice e dopo un paio di saluti mi attacca il telefono.
Ho voglia di prendere una boccata d'aria e allora mi dirigo  verso il giardino più vicino alla mia camera ovvero quello sul retro.
Faccio per uscire ma noto Christian al telefono e allora mimo uno scusa e faccio per rientrare ma mi affera il polso e mi ferma
"Va bene, ciao Ma ti voglio bene ci sentiamo domani ok ciao ciao" dice mentre chiude la telefonata
"Tranquilla se vuoi restare resta ho finito"
Mi siedo accanto a lui
"Tu non li chiami i tuoi?"
"Sisi l ho fatto poco fa" non è proprio vero ma Filippo è un po come se fosse loro, lui è tutta la mia famiglia quindi vale lo stesso.
"Posso chiederti perché hai smesso di ballare?" dice improvvisamente lui "se non è una cosa troppo personale" aggiunge
"Ma in realtà è molto banale e semplice non potevo permettermi le lezioni" dico alzando le spalle
"Dev essere stato difficile dover smettere"
"Non è stato solo difficile è stato orribile, la danza è sempre stata quella cosa nella quale mi rifugiavo ogni volta che le cose non andavano bene, quando stavo male ma anche quando stavo bene era la mia valvola di sfogo il mio modo per scaricare ogni emozione e sentirmi libera " non era da me sfogare così serenamente le mie emozioni ed infatti iniziai a sentirmi gli occhi lucidi, dio quanto odiavo piangere davanti agli altri.
" Quando ho capito che non c'era altra alternativa che rinunciare alle lezioni sono stata male " continuai cercando di non guardarlo nemmeno per mezzo secondo per non fargli notare i miei occhi
"non volevo fare più nulla, qualsiasi altra cosa mi sembrava inutile e superflua ma, purtroppo, non avevo altra alternativa ha fatto male ma mi sono dovuta arrendere, nonostante ciò ho sempre ballato per quanto mi fosse possibile a casa ma non era la stessa cosa"
Senti il braccio di Christian circondarmi le spalle per poi mormorarmi un "vieni qui" e stringermi di più a lui a quel punto le lacrime divennero incontrollabili e lui  se ne accorse subito e mi strinse ancora di più. Rimanemmo in quella posizione per non so quanto tempo ma in quel momento mi sentivo veramente al sicuro e questa cosa mi stupì non era da me lasciarmi andare così alle emozioni con una persona che soprattutto conoscevo da poco. Che mi stava succedendo?

Omnia vincit amor //Amici21Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt