- 3: partita

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<<HAHAHHAHAH!>>

Risate, bisbìgli, indici puntati contro... accelerai il passo, ma la strada di fronte a me sembrava non finire mai.
<<Guardate chi c'è ragazzi, vieni qua>> mi chiamò una voce maschile.

Poi sentii una spinta, non caddi ma è stata forte.

<<Su, tanto lo sappiamo che ti piace>> disse una voce femminile, non riuscivo a capire chi fosse ma stava filmando con il cellulare il tutto.

Un ragazzo mi bloccò i polsi e cercò di sfilarmi la gonna, ma io gli tirai un calcio e scappai.

<<AIUTATEMI!>> gridai in preda al panico correndo velocemente, ma nessuno venne in mio aiuto, le persone intorno a me non facevano altro che ridere riprendendomi con fotocamere o telefoni.

Corse finché non fui stanchissima, arrivando fino a un edificio piuttosto grande che sembrava essere la mia palestra delle medie.
Mi rifugiai all'interno della struttura e chiusi la porta principale con la chiave che si trovava inserita nella serratura.
Mi sedetti e mentre cercai di riprendere fiato guardai avanti a me:
Non c'era nessuno, solo il canestro e un pallone posto a circa tre passi più lontano dall'area del tiro libero.
Mi avvicinai al pallone e lo presi, una strana sensazione mi spinse a volerlo tirare... volevo fare canestro e volevo tanto sfogarmi.
Presi la rincorsa e saltai, ma ancora una volta... accadde.
Quel laccio della scarpa che non era legato correttamente mi fece scivolare appena atterrai, ma stavolta non mi feci quasi niente, solo una sbucciatura al ginocchio.
Mi stavo per rialzare ma qualcuno mi precedette iniziando a strattonarmi, mi tirò verso di sé costringendomi a guardarlo negli occhi.
Appena vidi quella persona mi si gelò il sangue nelle vene, mi sentii le mani tremare mentre la vista cominciò a offuscarsi.

<<Sei la rovina di questa squadra! SEI INUTILE, NON SAI FARE NEANCHE UNA SEMPLICE SCHIACCIATA!>> mi urlò contro, strattonandomi e dandomi dei calci piuttosto forti.

Chiusi gli occhi, sentivo molto dolore... faceva male... forse aveva ragione, ero davvero inutile.

<<È vero..>> tossii, ma continuai a ricevere schiaffi, pugni e botte.

<<Lo so che è vero>> disse prendendomi per il collo e buttandomi a terra, stringendo la presa.
<<SEI UNA NULLITÀ!>> urlò.

Era terrificante, il suo sguardo gelido mi terrorizzava.. e sentivo sempre di meno l'aria.

<<Vattene da questa squadra. Ti odiano tutte, mi fai schifo solo a guardarti>>

<<Basta... l-lasciami.. me ne andrò..>>
Mi stava soffocando e mi stava obbligando a guardare il pallone ormai a terra.
Perché stavo subendo tutto questo?
Credevo di essere considerata brava da tutti, invece mi sbagliavo.

È vero, ero una nullità.

<<Non vali niente>> disse una ragazza.

Spostai lo sguardo verso quella voce:
Era Kameko, il capitano della mia squadra, che stava filmando tutto con il suo telefono e intorno c'erano tutte le mie ex compagne di squadra.
La figura femminile che mi stava soffocando lascia la presa, io mi inginocchiai verso la mia amica e compagna di squadra Kameko.

<<Dammi una mano, ti prego... voglio tornare qua>> la supplicai piangendo.

Lei mi guarda scoppiando a ridere insieme alle altre.

Learning to fly || Kise x OcWhere stories live. Discover now