1) My Dear Love

531 6 0
                                    


L'attesa mi sta distruggendo, non è la prima volta che Emilio mi viene a prendere a lavoro, ma questa è la prima volta che realizzo veramente i miei sentimenti, io e lui ci conosciamo da quando avevamo 3 anni, abbiamo legato fin da subito, diventando grandi amici.

Ora le cose sono cambiate, sento nuovi sentimenti nei suoi confronti e non so come comportarmi.

Mentre sono seduto sul muretto sul retro del bar ad aspettare decido che per ora non dirò niente, non è il momento.

Una macchina svolta l'angolo della strada, una Mercedes nera opaca, è lui, accosta la macchina affianco a me, salgo, "Scusa Marco per il ritardo, il traffico di questa città è infernale" sapevo che avrebbe detto qualche scusa "Per questa volta ti perdono" gli rispondo, lui mi sorride e si mette alla guida.

Stasera andiamo in un locale insieme a suo fratello Ivan, ed un paio di loro amici, una volta arrivati, fuori dal locale Ivan e gli altri sono già lì che ci aspettano.

Grazie alle conoscenze dei gemelli riusciamo a saltare la fila ed entriamo subito, appena entranti Ivan scompare nella zona del bar, quasi sicuramente lo troveremo ancora lì quando usciamo.

Carlos e Alex, gli altri due amici di Ivan si dirigono verso un gruppo di ragazze, Carlos è un nuovo amico di Ivan, ancora non so come si sono conosciuti, ma hanno lo stesso stile nel vestirsi, ha dei capelli castani con la cresta e degli occhi di un verde molto bello.

Alex invece è un loro vecchio amico, anche lui è famoso per i video su YouTube anche se ultimamente non vanno molto bene, sembra che siano successi dei casini, ha dei capelli molto corti biondi, la mascella molto marcata non passa inosservata ma anche i suoi vestiti, porta una camicia floreale e dei jeans corti neri.

Emilio invece è impeccabile come sempre con il suo stile, camicia e jeans neri e scarpe eleganti, siamo uno di fronte all'altro, il locale e pieno di gente e la musica ricopre ogni altro suono.

Emilio allunga velocemente il braccio verso di me, mi afferra il bordo della giacca e mi tira verso di sé, dietro di me passa un cameriere con una grossa torta in mano, sarebbe finita su di me se non mi avesse spostato.

Ed ora siamo lì, io resto bloccato davanti a lui, sento il suo profumo, lo riconosco, è quello che gli ho regalato a Natale, non credevo che gli fosse piaciuto.

Lui indietreggia di un passo "Seguimi, qui c'è troppa gente" lui è un po' che viene in questo posto, ormai lo conosce, usiamo delle scale sul lato ed andiamo al secondo piano, qui una terrazza dà sulla grande sala principale, anche qui c'è un piccolo angolo bar ma resta più riparato dalla musica, la gente preferisce rimanere sotto.

Ci dirigiamo al bar, ordiniamo da bere "Come mai non c'è Hanna?" chiedo "Sai... Avevi ragione, mi avevi avvisato che lei non era quella giusta" Hanna era la ragazza con cui usciva da qualche settimana, gli avevo detto che non sembrava quella giusta perché per me nessuna è quella giusta, egoisticamente solo io andrei bene per lui.

"Ci siamo lasciati oggi, anzi non credo che stessimo veramente insieme, non credo gli interessassi veramente, fortuna l'ho capito... ormai è una storia passata" fa spallucce, "e tu?" qualche anno fa feci Coming-out, lui fu uno dei primi a saperlo, le cose tra di noi non cambiarono, forse lui lo sospettava, invece con suo fratello non ho mai affrontato la cosa ma credo che Emilio glielo abbia detto, sono praticamente inseparabili.

Mi toccai la testa con la mano, sono decisamente nervoso "Sai, per noi non celebrità è più difficile conoscere gente" ormai sono passati più di due anni dalla mia ultima relazione, non era finita nel migliore dei modi, mi ero promesso di prendermi del tempo da dedicare a me ed alla mia vita ma ora è anche il momento di conoscere altra gente.

"Avanti, devi solo lasciarti andare, sei sempre così teso" e mi indicò, anche quello è vero, forse dovrei rilassarmi, o forse so già dentro di me cosa voglio, lui.

Proseguiamo il tempo a parlare, o meglio, io parlo, lui beve, credo non abbia mai bevuto così tanto, il locale inizia a svuotarsi, non mi rendo neanche conto che ormai sono quasi le 6, il locale stava per chiudere.

Scendiamo a piano di sotto, Ivan è al bar, esattamente dove lo avevamo lasciati appena entrati, Alex sta baciando una ragazza, ad occhio credo non sia neanche maggiorenne, con la coda dell'occhio vedo Carlos, sdraiato su un divano.

Carico tutti sulla macchina di Emilio, guido io fino a casa loro, ecco perché ero qui, per accompagnare tutti gli alcolizzati a casa penso tra me.

In poco tempo arriviamo, tutti scendono dalla macchina, tranne Emilio, si è addormento, di solito sa contenersi, lo aiuto a scendere e lo porto dentro casa, conosco questo posto quasi meglio di casa mia, decido che è meglio portarlo a letto, salgo le scale della loro villa e lo porto nella sua camera da letto e lo sdraio nel letto.

Emilio si gira sul lato, sembra dormire soavemente, cerco di chiamarlo per vedere se si sveglia, ma non ricevo segni, resto li nella stanza a guardarlo, "Sai forse provo qualcosa per te, ma tu questo non lo saprai mai" dissi ad alta voce, ma la frase si perse nella stanza silenziosa.

Sono lì nella stanza a guardare Emilio quando sento un rumore di vetro rotto provenire dal piano sotto, scendo al volo, prima che qualcuno si possa far male, finisco sempre per essere io l'adulto della situazione.

Scendo e vado verso la cucina, trovo Ivan intento a raccogliere dei vetri "Tutto bene?" chiedo, "Oh sì, mi è solo caduta la bottiglia..." mi risponde indicando il pavimento bagnato, credo che sia Vodka, ha ancora coraggio di bere, una parte di me vorrebbe aiutare ma decido che per oggi li ho già serviti abbastanza.

"Io ho messo Emilio a letto, vado a casa" Ivan però è troppo impegnato con i vetri per rispondermi, mi saluta con un semplice cenno con il capo, io mi avvio verso la porta, gli altri due amici non ho idea di dove siano e forse la cosa non mi interessa, nessuno sembra ricordare che siamo tornati con la loro macchina, questo significa che io devo tornare a casa a piedi.

Fortuna che casa mia non è lontana, dista solo 10 minuti a piedi, appena arrivo a casa però sento la stanchezza nelle mie ossa, tra il lavoro e la serata ora sono distrutto, l'orologio segna le 7:45, voglio solo dormire.

Love me EmilioWhere stories live. Discover now