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"Oh, Elì! Non posso credere che tu sia così sciocco!"
"Questa non è la decisione di un Alfa forte, figliolo. Stai creando un pericoloso precedente".
Mi sedetti sulla mia sedia, prendendo i loro strali con inaspettata allegria. C'era qualcosa di buffo nel modo in cui tutto il vetriolo che avevano dentro di loro si riversava fuori in un turbine disperato.
"Qualsiasi cosa ti abbia fatto quella ragazza", inveì mia madre, puntando il dito contro Ayla, "è il risultato di motivazioni egoistiche. Non potrebbe importarle di meno del Branco e di questa famiglia".
"Tua madre e io abbiamo cercato di tirarti fuori dal casino che ha creato, ma tu ti ci sei buttata a capofitto. Di' qualcosa, dannazione".
Contemplai le due figure iraconde di fronte a me.
Niente di quello che potevano dire o fare mi avrebbe mai reso felice come Ayla.
Niente di quello che potevano darmi mi avrebbe mai fatto sentire completo come quando ero con lei.
"Mamma, papà, da quando siete arrivati qui, avete messo subito in chiaro una cosa: la vostra priorità sarà sempre quella di proteggere l'eredità della nostra famiglia. Pensavo che le cose fossero cambiate, quando la mamma ha ospitato quel pranzo, ma evidentemente mi sbagliavo.
"Siete entrambi così presi da ciò che è meglio per la famiglia che non avete la minima idea di cosa significhi essere una famiglia. Ayla è la mia compagna. Punto. Fine della storia.
"Non c'è nessun altro al mondo con cui voglio andare avanti nella vita. E niente comprometterà la nostra unione. Né voi, né il Branco, e certamente non se o quando avremo figli.
"Non mi aspetto che voi comprendiate, quindi lo dirò in un altro modo; non voglio vedere mai più nessuno di voi due".
Il volto di mio padre divenne severo e strinse la mascella. Non mi importava che fosse arrabbiato. Se l'era cercata; lo avevano fatto entrambi.
"Si, chiarissimo", disse Daniel. mettendo le mani sulle spalle di mia madre. "Sono felice che Aaron non sia qui per vedere che tipo di lupo sei diventato".
Gli occhi di mia madre lacrimarono mentre mi fissava incredula, scuotendo la testa. "Elì, oh, Elì. Sono così delusa".
Lasciarono la stanza velocemente, ma si assicurarono di chiudere la porta dietro di loro con un click freddo e senza cerimonie.
Qualsiasi goccia di senso di colpa che pensavo di avere non si materializzò. Il tentativo di mio padre di usare la morte di Aaron a suo vantaggio non fece altro che rendere la decisione più facile.
Rivolsi la mia attenzione ad Ayla che, per la prima volta negli ultimi tempi, era rimasta senza parole.
"Non l'ho fatto solo per te", dissi, a disagio per il suo silenzio. "Era da molto tempo ormai che dovevo oppormi a loro".
Ayla venne verso di me e fece scivolare la sua mano intorno alla mia vita, tirandomi a sé e dandomi un bacio appassionato. Chiusi gli occhi e mi persi nel suo abbraccio.

                                     AYLA

Assorbii a fondo il suo odore mentre le nostre labbra erano premute assieme in un caloroso attrito.
Mi allontanai, gustandomi ancora il suo sapore.
Ero pronta a mantenere la mia promessa. Sfiorai la sua guancia con le dita, lasciando che il mio pollice si posasse sulle sue labbra scure e deliziose.
Lui aprì gli occhi, implorando silenziosamente di liberarlo da questa agonia.
Aveva ceduto. Non avevo bisogno di sentirglielo dire. Lo sapevamo entrambi.
Premetti il mio pollice contro le sue labbra e lui lo lasciò immergere nella sua bocca. La sua lingua calda inghiotti il mio dito, mandando fremiti attraverso tutto il corpo.
Sentii i miei capezzoli indurirsi, tutto il mio corpo iniziò a formicolare. La mia vista si offuscò, le mie gambe iniziarono a cedere.
Mentre crollavo, sentii le sue forti braccia avvolgermi, tirandomi stretta contro il suo corpo scolpito.
Ogni centimetro di me stessa invocava lui, e il mio sesso non sopportava più l'attesa.
Mi passò una mano tra i capelli poi scostò la mia testa di lato, esponendo il mio collo nudo. Emisi un sussulto mentre i suoi denti mordevano la mia pelle e la sua bocca massaggiava via il dolore.
Mi immersi nell'estasi del tocco di Elijah, strappando la sua camicia e facendo volare i bottoni sul pavimento.
"Prendimi ora o mai più", gli ordinai.
Elijah non ha mai avuto problemi a eseguire ordini di quel tipo.
Afferrò la parte inferiore del mio top e me lo tirò sopra la testa. Togliendosi la camicia, mi sollevò sul tavolo da conferenza in modo che le mie gambe pendessero dai lati, a cavalcioni su di lui.
"Fallo", gemetti.
"Pazienza. Le cose buone arrivano a chi sa aspettare".
"Fottiti", mi sforzai di dire.
Una delle sue mani afferrò la mia gamba, l'altra spinse di lato le mie mutandine. Si abbassò tenendo la sua bocca proprio sopra la mia vulva, facendomi sentire contro di essa il suo respiro caldo.
Chiusi gli occhi, aspettando, desiderando.
Non ce la facevo più. Lo volevo dentro di me.
Afferrandolo per i capelli. tirai la sua testa indietro in modo da guardarlo dritto negli occhi.
"Vieni qui e scopami".
Senza dire una parola, si tolse i pantaloni e salì sul tavolo. Scricchiolava sotto il suo peso, ma per quel che mi importava poteva pure crollare.
Mi prese la mano e me la bloccò sopra la testa. Prima che potessi protestare, lo sentii affondare dentro di me. Il respiro uscì dai miei polmoni e la mia bocca si aprì, ansimando.
Le sue potenti spinte mi scossero, affondai i denti nella sua spalla per evitare di urlare.
Lo sentii diventare sempre più duro dentro di me, e capii che stava per venire.
I colpi di Elijah divennero sempre più veloci mentre entrambi stavamo esplodendo in un orgasmo atomico che sembrava potesse dividermi in due. Elijah ruggii quando raggiunse l'orgasmo, mentre io gridavo immersa in quella delizia senza pensieri.
Dopo essermi ripresa, guardai il suo viso sudato e scostai via i capelli appiccicati alla sua fronte.
Non potevo credere che quest'uomo bello e compassionevole fosse il mio compagno, e non vedevo l'ora di condividere il resto della mia vita con lui.

La Vergine Del BrancoWhere stories live. Discover now