CAPITOLO14

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Pov Nico.
Quella notte avevo sognato mia sorella Bianca.

Succedeva spesso.

Lei mi sorrideva, ma nel suo volto, nei suoi occhi così simili ai miei, c'era solo tristezza e nostalgia.
Provavo ogni notte ad abbracciarla, ma ella svaniva, e io mi svegliavo.

Avevo provato ad andare avanti, avevo provato a dimenticare il passato.
Ma era come aver perso una parte di me.
Che era morta con lei.

Mi vestii e uscii con sulle spalle il mio zaino nero.

Ma fuori dalla cabina tredici c'era Will.

Appena lo vidi, sbarrai gli occhi dalla sorpresa.
"Che ci fai qui?"
"Mi pare ovvio, ti stavo aspettando, parto anche io, ricordi?" rispose sempre con il suo odioso e adorabile sorriso.

Certo che lo ricordavo, il mio cuore aveva smesso di battere, quando Chirone aveva acconsentito a farlo partire con noi.

Sbuffai e feci finta di sembrare infastidito, e così mi diressi verso la spiaggia, seguito dal figlio di Apollo.

Quando arrivammo, tutti erano già lì.

Non avevano un bel aspetto, di sicuro non ero l'unico a non aver dormito quella notte.

L'argo2 si trovava sulla riva, era splendida e maestosa come se la ricordava.

Isabelle era separata dagli altri e osservava la nave con meraviglia e incredulità.
"Ti piace?" Le chiesi avvicinandomi.
"Bellissima..." Mormorò in risposta.
Sorrisi.
Lei era unica, nel vero senso della parola.

Era riuscita ad arrivare al mio cuore gelido.

Izzy prese una ciocca e se la rigirò intorno al dito, segno che stava riflettendo su qualcosa.
"Che pensi?"
Esitò
"Ho... Ho fatto un sogno."

Aspettai che continuasse ma Leo urlò dall'Argo2, attirando l'attenzione di tutti.
"A bordo ciurma!"

Dopo aver salutato tutti, salimmo sulla triremi greca.
Leo stava parlando con Festus, il drago di bronzo, il quale emetteva strani rumori che solo il figlio di Efesto riusciva a comprendere.
Finita la conversazione, si girò sorridente e mettendosi al timone disse.

"Si parte, amici miei."

Pov isabelle.
Ormai eravamo in viaggio da ore.
Era scesa la notte, e io mi proposi per il primo turno di guardia alla nave.

Insieme a me c'era James.

Pensavo che ormai tra noi la situazione fosse risolta, ma ogni volta mi ritornava in mente, la scena del bacio con Drew.

Scossi la testa.

Era stata colpa della lingua ammaliatrice.

E allora perchè mi sentivo come tradita?

Osservai il cielo e notai la costellazione della Cacciatrice.
Annabeth mi aveva raccontato al falò, la storia di Zoe.

"Quanto vorrei essere coraggiosa come lei..."mormorai

"Hai detto qualcosa?"
Domandò avvicinandosi il figlio di Chione.
"No... Pensavo ad alta voce"

James mise la sua mano sopra la mia, e mi lanciò il suo solito sguardo rassicurante.

Lo stesso che sognavo la notte.
Lo stesso che mi provocava le farfalle nello stomaco, come in quel momento.

"Ho notato che sei molto turbata... È a causa dell'incubo?"
Lo osservai perplessa, era capace di capire sempre ciò che pensavo.
Mi ricordai di non averlo ancora detto a nessuno, nemmeno a Nico.
Aspettò la mia risposta, con lo sguardo catturato dalle stelle.

"Ho sognato l'altra notte la grotta. Questa volta però non ero sola, c'era Emera imprigionata e..."
Sospirai.
"Soffriva. Nyx la tiene legata e lei non può stare molto tempo lontano dalla luce... Ma non è tutto."

James puntò i suoi occhi color ghiaccio, nei miei ormai grigi.

"Mio padre è vivo. È suo prigioniero."
Chiusi gli occhi.
Ormai le lacrime bagnavano le mie guance.
Poi due possenti braccia, mi avvolsero e strinsero delicatamente.
Io ricambiai, cullata da quella stretta sicura e dolce. Sentii il suo profumo di menta, il suo battito accelerato.

"Bene, bene...Che abbiamo qui? Due piccioncini!" disse una voce fredda e sibilante.
Ci staccammo velocemente, trovandoci a pochi metri di distanza da delle figure indefinite e spaventose, come formate dal vento.

"Spiriti della tempesta."disse James.
Eravamo in pericolo.

Afferrai la collana.

"Καταιγιδις"

E il ciondolo a forma di saetta, si trasformò in un magnifico arco color mogano, con incisioni in greco antico e una fodera con delle frecce.

Lanciai la prima freccia, con tutta la concentrazione e la rabbia in corpo.

Essa colpì uno spirito, che fu percosso come da una scossa e si disintegrò subito.
"Wow frecce elettriche! "Esclamò sorpreso, il figlio della dea della Neve.

"Penso di essere io quella elettrica."

Ero certa che le frecce fossero semplici frecce, sentivo l'elettricità scorrermi nelle mani.

James sorrise e poi nella sua mano uscì del ghiaccio che immobilizzò alcuni spiriti più vicini, per poi colpirli con la spada.
Pochi minuti dopo li avevamo sconfitti tutti.

"Be' siamo un ottima squadra!" Esclamò.
"Ma se il merito è tutto mio!" Scherzai io, dandogli una leggera spinta sulla spalla.

Ridemmo.

Era sempre lui, come avevo potuto pensare che fosse cambiato.

Poco dopo salirono Annabeth e Hazel, pronte a darci il cambio.
Diedi un bacio sulla guancia a James.

"Buona notte."
"Notte principessa."

Così entrai e mi sistemai nella cabina che condividevo con mia sorella. E mentre mi rannicchiavo sotto le coperte, pensai
a degli occhi color ghiaccio, per poi crollare nelle braccia di Morfeo.

**Angolo Autore.
Scusatemi, scusatemi, scusatemi!
Ma la scuola non mi lascia molto tempo per scrivere.
Prometto che aggiornerò più spesso durante le vacanze di pasqua :3
Grazie a tutti
Al prossimo capitolo❤️
Babby_chase_394

Il sigillo spezzatoKde žijí příběhy. Začni objevovat